
Se il tuo cavallo inarca la schiena mentre passi la brusca, se è particolarmente sensibile quando seiseduto in sella, forse ti dovresti porre una domanda: “perché fa così? avrà mal di schiena?”.
Posso dirti che il 90% delle volte la risposta è affermativa e non c’è bisogno che te lo dica l’osteopata, i segni di un forte mal di schiena sono chiari.
L’osteopata equino è una figura poco conosciuta in Italia, ma che si sta sempre più diffondendo all’interno delle scuderie e cliniche.
Quando si parla dell’osteopata si pensa sempre allo “scrocchiare” delle ossa e al classico mal di schiena che, in qualche modo, solo tale figura riesce a risolvere.
Questa idea è non del tutto completa e tra poco scopriremo il perché.
Questo secondo articolo sulla fisiologia dell'esercizio nel cavallo sportivo si occuperà di affrontare un argomento complesso, ma molto interessante: il metabolismo energetico degli equini.
Durante l'attività motoria, per potersi spostare, per riuscire a saltare e galoppare, è necessario che il nostro atleta produca energia attraverso due "tipologie" di metabolismo, quello aerobico e quello anaerobico.
Negli ultimi tempi, sono aumentati i dibatti riguardanti l’utilizzo dei frustini nelle corse di cavalli, alla cui base vi è la questione della percezione del dolore da parte dei cavalli stessi quando frustati.
Chiunque abbia esperienza con i cavalli è consapevole della reale minaccia di perdere un cavallo a causa di coliche o altre malattie gastrointestinali. Ma guardando indietro alla storia delle cause di morte degli equini, la colica detiene ancora la stessa percentuale di 20 anni fa, rimanendo ferma come la seconda causa di morte più alta dietro cause naturali. Perché la medicina moderna non ha diminuito la possibilità di perdere i cavalli a causa delle coliche?
Diversi studi, test ed osservazioni continuano ad essere svolti per indagare il complesso e particolare rapporto che lega da sempre uomini e cavalli. andando a valutare come questo possa influenzare i comportamenti degli uni e degli altri.
Questo è il primo di una serie di articoli sulla fisiologia dell'esercizio nel cavallo sportivo che ha l'obiettivo di far comprendere meglio cosa accade al vostro animale durante l'allenamento ed il lavoro quotidiano.
L'equilibrio è alla base della performance sportiva: è importante che il cavallo trovi a livello metabolico un equilibrio, ma anche che il rapporto tra cavaliere e cavallo sia equilibrato.
Quando viene raggiunta questa situazione, il nostro atleta lavora nel modo corretto.
Ma cosa si intende per allenamento?
Analizziamo con attenzione il piede del cavallo.
Il dito anatomico è composto dalla prima, seconda e terza falange e dall'osso navicolare.
Il piede chirurgico è composto da parte della seconda falange, dalla terza falange e dal navicolare.
Approfondiamo un po' la conoscenza del piede in tutte le sue componenti.
Il piede nel suo complesso prende il nome di zoccolo - lo zoccolo ha una forma leggermente conica ed è composto da una parete che lo ricopre interamente, la muraglia, e da una base di forma ovale che si chiama suola.
LE ANDATURE IN RAPPORTO ALLA ZOPPIA
Nel cavallo il movimento induce un'elevazione degl arti dal suolo e aumenta l'intensità delle pressioni e dei carichi.
Se questa maggiore intensità investe un punto di un arto sede di una lesione, si evidenzieranno maggiormente le reazioni di difesa peculiari della zoppia.
Il passo è l'andatura più adatta per valutare le zoppie gravi, il trottoper le zoppie medie, leggere ed occulte.
L'indurimento delle arterie polmonari può avere un ruolo attivo nella morte improvvisa in più di un quarto dei cavalli da corsa esaminati in uno studio canadese.
In una recente pubblicazione, il dott. Luis Arroyo e i suoi co-autori, dell'Università del Guelph's Ontario Veterinary College, hanno esaminato il possibile coinvolgimento dell'ispessimento delle arterie polmonari in queste morti inspiegabili.
Circa 150 cavalli muoiono negli ippodromi dell'Ontario ogni anno.
È possibile valutare in modo oggettivo la risposta di un cavallo affetto da zoppia ad un test da flessione? Un lavoro pubblicato nel 2012 sull’Equine Veterinary Journal da un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina Veterinaria presso l’Università di Glasgow, sostiene che sì, sia possibile.
Tutti i cavalli, sportivi e non, sono stati puledri e molte delle loro caratteristiche da adulti, sia fisiche che caratteriali, dipendono proprio dai loro primi mesi di vita. Le attenzioni che hanno ricevuto sia quando erano ancora sotto la mamma e, soprattutto, quelle che hanno ricevuto nel periodo dello svezzamento, sono di fondamentale importanza. In natura lo svezzamento dalla mamma è un evento molto tranquillo e naturale che avviene spontaneamente, in genere quando la fattrice partorisce un altro puledro l’anno successivo.
La Sindrome di Wobbler comprende una diversa serie di stati patologici del cavallo ed è generalmente caratterizzata da una malformazione delle vertebre che causa compressione del midollo spinale provocando movimenti spastici ed atassia.
E' importante precisare che l'atassia, quindi, non è una patologia, ma un sintomo caraterizzato da un deficit propriocettivo con conseguente perdita di coordinazione motoria evidente quando il cavallo è in movimento.
Non ci era mai capitato, non avevamo mai visto tanta sofferenza e tanto dolore così vicini a noi e in un così breve periodo, e non siamo mai dovuti rimanere obbligatoriamente confinati in casa per salvaguardare la nostra salute e quella delle persone che ci circondano.
La gente muore davvero e non possiamo permetterci di manifestare il disagio che proviamo all’interno delle nostre case, perché qualsiasi nostra sensazione negativa non è minimamente importante in confronto al dolore che c’è fuori.
Si è scoperto nel corso degli anni che i cavalli siano in grado di riconoscere i volti di proprietari e/o custodi con cui sono entrati in contatto per un periodo di tempo prolungato (leggi l'articolo "I cavalli riconoscono i volti umani? La risposta è sì!").
Sebbene i cavalli imparino velocemente, non tutte le situazioni che memorizzano sono positive per loro.
Un gruppo di comportamenti ripetitivi o stereotipati può essere visto in singoli cavalli in qualsiasi scuderia. Questi modelli di comportamento sono noti come vizi, perché il cavallo non sembra avere alcuna scelta nel decidere se continuare o meno a svolgere l'attività - se c'è lo stimolo appropriato, il cavallo si comporterà di conseguenza.
Un articolo pubblicato nel mese di Aprile 2020 sulla rivista Scientific Reports ha dimostrato che i cavalli, soprattutto le femmine, siano in grado di identificare i singoli proprietari grazie anche all'impiego di un riforzo positivo (ricompensa) oltre che alla somministrazione di stimoli ed indizi di tipo olfattivo, uditivo o visivo.
E' molto importante garantire ai nostri cavalli un'attenta cura dei denti: una corretta salute dentale contribuisce al miglioramento dello stato di salute generale dell'animale, incrementandone il benessere ed il rendimento nelle prestazioni sportive.
In un lavoro del Dottor Henry Tremaine viene spiegato in modo chiaro e molto dettagliato l'importanza di una corretta "dental care" negli equini.