Veterinaria: l’agitata primavera delle cavalle

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Ashva stock. 0

È da quando faccio il veterinario che tutti gli anni, puntualmente, con l’inizio della bella stagione qualche cavaliere si lamenta di quanto la sua cavalla sia diventata difficile da montare, soprattutto in certi giorni del mese.
Mi chiedono aiuto per risolvere un problema purtroppo molto comune, che si può controllare, ma che il più delle volte non si può risolvere completamente.
Si tratta per lo più di cavalle normalmente brave che però ciclicamente diventano rigide, distratte, muovono nervosamente la coda, vocalizzano, reagiscono male all’appoggio delle gambe, urinano poco e spesso e, in certi casi, diventano addirittura imprevedibili rischiando di avere atteggiamenti aggressivi, soprattutto con gli altri cavalli. Capita spesso che questi comportamenti siano riconducibili ai giorni in cui la cavalla è in calore, ma non è sempre così.
Le cavalle sono animali poliestrali stagionali, in pratica quando le ore di luce nel corso della giornata diminuiscono con il sopraggiungere dell’autunno/inverno,  rallentano la frequenza dei loro cicli estrali fino a sospenderli completamente, per riprendere la primavera successiva: per questa ragione, quando il problema comportamentale è davvero riconducibile ai calori, durante il periodo invernale si attenua fino a sparire.
In inverno le cavalle diradano i calori fino a smettere completamente
Negli ultimi anni ho notato però che, per molte cavalle, il periodo di anestro invernale (in cui non vanno in calore), è andato via via riducendosi, probabilmente a causa degli inverni meno freddi e bui generati proprio dai cambiamenti climatici. Questa condizione inevitabilmente allunga il periodo in cui le cavalle vanno in calore nel corso dell’anno, con grande rammarico dei cavalieri, che almeno in inverno spererebbero di lavorare tranquilli.
Mi è capitato spesso però di venire chiamata per visitare la cavalla proprio nei giorni in cui si metteva maggiormente in difesa durante il lavoro, e di verificare ecograficamente che non c’era alcun segno riconducibile al calore.
Questo mi ha fatto riflettere su quanto sia importante riuscire a mantenere la mente aperta anche in queste situazioni, senza per forza dare per scontato che il problema sia sempre legato ai calori, perché in passato si è sempre pensato così.
Ecograficamente si può stabilire in che fase del calore si trova la cavalla
Molte cavalle in primavera diventano difficili da montare
Nella cavalla un ciclo normale dura circa 21 giorni e prevede 7 giorni di estro, più o meno, e 14 giorni di diestro, il periodo più tranquillo tra la fine di un calore e quello successivo. Le cavalle più sensibili in genere diventano difficilmente gestibili proprio nei 7 giorni dell’estro, con un ulteriore picco quando sono più vicine all’ovulazione.
Vi siete mai soffermati a pensare che spesso queste cavalle problematiche vengono messe sul mercato proprio verso la fine dell’autunno o addirittura in inverno?
E che magari sono state tenute sotto terapia ormonale per attenuare atteggiamenti che avrebbero potuto mandare in fumo una vendita? Capita spesso che chi monta una cavalla per provarla non noti nulla che non vada e proceda all’acquisto, per poi accorgersi del problema con l’arrivo della bella stagione.
Ricordo di aver seguito ad un Congresso un paio di anni fa un’interessante relazione di una collega ortopedica inglese di fama mondiale (Dott. Sue Dyson), proprio sulle modificazioni comportamentali legate al dolore, in quel caso di natura ortopedica.
Nella realtà alcuni degli atteggiamenti descritti, come sbattere la coda e mettersi in difesa, sono molto simili a quelli legati a un dolore che ha origini diverse, come può essere il dolore alle ovaie, che molte cavalle patiscono proprio durante l’estro. Per questa ragione certi segnali vengono interpretati male e confusi con una certa facilità.
dott.ssa Carlotta Caminiti
Nelle femmine più sensibili alcuni dolori muscolo-scheletrici in genere non gravi, possono causare fastidiosi comportamenti che, nei giorni del calore, tendono a peggiorare per il sovrapporsi di più condizioni potenzialmente indisponenti. Certe cavalle quando stanno per ovulare possono addirittura avere dei veri e propri sintomi colici, difficili da interpretare dai proprietari che spesso chiamano allarmati il veterinario. Queste manifestazioni di dolore possono presentarsi ciclicamente tutti i mesi o solo saltuariamente, generando ulteriori incertezze.
Durante il calore le cavalle tendono a muovere nervosamente la coda
Spesso, con una semplice somministrazione di un antinfiammatorio non steroideo come il Flunixine Meglumine, i dolori cessano ma, se dovessero ripresentarsi ciclicamente ogni 21 giorni, sarebbe sicuramente opportuno verificare con un esame ecografico che non abbiano alcun legame con l’ovulazione. Una visita ginecologica accurata andrebbe sempre eseguita sulle cavalle con questi problemi caratteriali; bisogna poter scartare l’eventualità che all’origine non vi siano appunto ovulazioni particolarmente dolorose o vere e proprie patologie alle ovaie, come cisti o addirittura tumori. I tumori ovarici, in genere benigni, secernono ormoni, come il testosterone ma non solo, in grado di alterare di molto l’atteggiamento normale di una cavalla, quindi è intuitivo quanto sia importante poterli scartare tra le possibili cause di alterazioni comportamentali delle femmine.
Può rivelarsi utile fare un esame del sangue per il conteggio ormonale, anche se l’ecografia è imprescindibile.
Se si è in presenza di un tumore, bisogna intervenire chirurgicamente per rimuovere l’ovaio e, nel giro di poco tempo, la cavalla tornerà ad essere pacifica come prima. L’ovaio rimasto dopo qualche mese tornerà alla sua normale attività, e nelle stagioni successive non ci saranno problemi neppure per mettere la cavalla in razza.
Malattia poco comune, anche la cistite può causare dolore, infiammazione e tentativi frequenti di urinare.
Sutura di Caslick
Brutta conformazione della vulva
Oppure ci sono cavalle che, avendo una brutta conformazione della vulva, durante il lavoro tendono ad aspirare aria nel tratto genitale; questo comporta contaminazione batterica ma, soprattutto, un’infiammazione cronica vaginale, uterina o cervicale.
Cavalle con una vulva che si sviluppi molto in orizzontale possono, defecando, addirittura sporcarsi abbondantemente e sviluppare delle subdole infezioni uterine da Escherichia Coli, motivo per cui molte hanno poi difficoltà a rimanere gravide.
Tutte queste condizioni non vengono il più delle volte considerate, ma possono essere la causa di quel disagio che alcune cavalle manifestano nell’unico modo che conoscono, diventando nervose e intrattabili.
In questi casi il veterinario può facilmente intervenire eseguendo una sutura di Caslick, per impedire all’aria e alle feci di entrare nell’apparato genitale; questa sutura avvicina i lembi vulvari per un tratto più o meno lungo, lasciando comunque un’apertura che consente alla cavalla di urinare normalmente.
In moltissimi casi, che diventano difficilmente gestibili in alcuni giorni del mese, magari proprio nel bel mezzo delle gare, c’è l’abitudine di sopprimere i calori.
Questo obbiettivo si raggiunge farmacologicamente, somministrando quotidianamente l’ormone tipico del diestro, il progesterone (Regumate).
Il progesterone ha anche una certa azione sul sistema nervoso centrale, aiutando anche nel controllo degli isterismi tipici di alcune cavalle.
Questo farmaco viene somministrato per molti mesi consecutivi nel corso della primavera/estate, periodo in cui la cavalla è più soggetta a questi comportamenti. In molte rispondono bene, rimanendo silenti dal punto di vista riproduttivo. Se con la somministrazione del Regumate la cavalla si comporta allo stesso modo però, con molta probabilità le ovaie hanno poco a che vedere con gli atteggiamenti nevrastenici e sarebbe meglio rivolgersi ad un ortopedico per valutare eventuali dolorabilità alla schiena o in altre sedi; vi ricordo che non sempre il cavallo manifesta il dolore con una vera e propria zoppia e se, ad una visita accurata, tutto sembra a posto, analizzare il problema con un comportamentalista può darci delle indicazioni importanti.
Il Regumate è un trattamento ormonale utilizzato per sopprimere i calori
Inibire per lunghi periodi il normale decorso dei cicli estrali di una cavalla non è una procedura senza effetti collaterali. L’utero si blocca, la cervice non si apre e le ghiandole non svolgono il loro normale lavoro di protezione. Così si possono sviluppare con facilità al suo interno infezioni che non hanno modo di potersi fisiologicamente risolvere e sfogare all’esterno; tutto questo, come abbiamo detto, può generargli molto fastidio. E molte di queste cavalle, una volta messe in razza, si trovano con seri problemi a rimanere gravide e necessitano di accurati trattamenti.
Biglia rinvenuta in utero
Nei tempi passati c’era l’usanza di infilare una biglia nell’utero di queste cavalle che, mimando la presenza di una gravidanza, in qualche modo ingannava il cervello,  così che non desse più lo stimolo per farle tornare in calore.
Non ho fatto in tempo a vederle personalmente, ma molti colleghi si sono dovuti confrontare con cavalle vendute con la biglia, che naturalmente non gli consentiva di ciclare normalmente e dunque di rimanere gravide quando era il momento. E l’utero, nel tentativo di eliminare il corpo estraneo, si infiammava e a volte sviluppava
infezioni serie che in numerose cavalle ne hanno precluso del tutto la carriera riproduttiva. Per queste ragioni già da molti anni questa procedura non si esegue più.
Per intervenire sui calori si può anche somministrare l’ormone ossitocina per via intramuscolare o addirittura vaccinare per creare anticorpi contro il GNRH, ormone precursore degli ormoni responsabili dei calori e dei comportamenti antipatici degli stalloni. Il vaccino è stato studiato e prodotto in paesi in cui era importante controllare le nascite dei cavalli selvatici; lo trovo molto pratico, anche per calmare gli stalloni, e spero che nel giro di poco tempo diventi disponibile anche da noi in Italia.
Sopprimere i calori nelle cavalle “problematiche” sembra essere il sistema più utilizzato e apprezzato in tutto il mondo per controllare le cavalle con questi comportamenti alterati legati alla sfera riproduttiva. Considerando che alla base di questi comportamenti ci sono degli squilibri ormonali, sono portata a pensare che la somministrazione di prodotti, soprattutto naturali, in grado di modulare la produzione di alcuni ormoni, possa essere di aiuto senza che sia sempre necessario sopprimere completamente i calori.
Integratore a base di Agnocasto
Ad esempio, un prodotto fitoterapico come la Vitex Agnus Castus o Agnocasto, un piccolo albero o arbusto spontaneo noto anche con il nome di “pepe dei monaci” per i suoi caratteristici frutti piccanti, grazie alle sue proprietà di riequilibrante ormonale naturale viene utilizzato da sempre per trattare le donne che soffrono di sindromi premestruali dolorose, associate a disturbi psichici.
Ora disponibile sotto forma di integratore per le cavalle, può rivelarsi una valida alternativa ai trattamenti ormonali più comuni non privi di effetti indesiderati. Secondo me vale sempre la pena provare anche questi prodotti alternativi prima di decidere di impostare una terapia ormonale, lunga e costosa. I costi dei progestinici sono infatti alti e, malgrado le integrazioni fitoterapiche non siano certo “economiche”, non sono di sicuro più costose.
I prodotti fitoterapici non bloccano i calori ma, se funzionano, attenuano i comportamenti indesiderati che vi sono associati.
Se la vostra cavalla in alcuni momenti dell’anno diventa difficile da montare, però, non fatevi da soli la diagnosi, perché le cause potrebbero essere molteplici e a volte subdole. Troppo spesso si tende a dare la colpa ai calori, quando magari si tratta di un insieme di problematiche associate tra loro e sicuramente peggiorate dal maggior nervosismo che l’animale patisce nei giorni dell’estro.
Un sistema di controllo che può andar bene su una può non funzionare su un altra e quindi, a mio avviso è sempre meglio provare inizialmente con prodotti meno invasivi, come possono essere i fitoterapici o l’ossitocina,
Quando le cavalle diventano imprevedibili
per poi valutarne la risposta ed eventualmente aggiustare il tiro, passando a terapie ormonali più invasive. Un prodotto che regola naturalmente gli ormoni senza bloccare i calori, può non silenziare completamente questi comportamenti, ma rendere comunque la cavalla più serena e gestibile. Considerando che le terapie ormonali in sede di gara vanno dichiarate e non sempre sono ammesse, una valida alternativa più naturale può essere più pratica per cavalieri e proprietari di cavalle sportive “problematiche”.
Questi comportamenti “stagionali“ potrebbero essere una valida ragione per non acquistare una cavalla
Se dovete comprare una femmina a scopo sportivo, mi raccomando: prima di provarla chiedete al proprietario se non ha mai manifestato atteggiamenti indesiderati legati al calore e se per caso stia facendo una terapia ormonale di qualche genere.
Per tutelarvi fate eseguire dal veterinario incaricato della visita di compravendita, un prelievo del sangue e congelate la provetta,
fino a che non avrete la certezza, con l’avanzare dei mesi, che tutto stia andando come vi era stato prospettato dal precedente proprietario.dott.ssa Carlotta Caminiti fotoAshva – istock

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