Veterinaria e zoppia del cavallo, l’osservazione del piede
Un nuovo capitolo della nostra rubrica dedicata alla veterinaria tratto dal manuale “la zoppia del cavallo, conoscere per capire del dott. Vittorio Meschia“.
In questo paragrafo ci soffermeremo sull’osservazione del piede, che deve essere osservato con il cavallo in stazione ed in movimento: in stazione si esaminerà sia in appoggio che sollevato dal terreno, in questo modo si potranno analizzare le deviazioni da una forma corretta e le regole di una meccanica adeguata.
La suola è come un libro aperto, la visione della suola in assenza del ferro e ripulita dal maniscalco consente di verificare lo stato di salute della linea bianca, di rilevare aree di pressione e di vedere asimmetrie della sua morfologia.
Durante l’osservazione in movimento si terranno presenti invece, oltre alla posizione dell’arto in sospensione, l’appoggio del piede sul terreno, appoggio parziale o completo e il tracciato delle orme sul terreno.
Visto dal lato il piededeve staccarsi dal suolo correttamente sulla punta, l’oscillazione deve essere rappresentata da un arco regolare ed uniforme: il piede deve toccare terra regolarmente sull’intera superficie della suola.
I talloni devono toccare terra poco prima della punta ed il peso si deve scaricare nel centro del piede.
Nel piede normale lo zoccolo raggiunge l’altezza massima dell’arco della sua sospensione appena superato l’arto opposto in appoggio.
Nei dispiombi la parabola del movimento è alterata; se il cavallo ha punta lunga e talloni bassi si ritarderà lo stacco dal terreno, lo stacco ritardato farà sì che il piede raggiunga il suo punto di massima sospensione prima di superare l’opposto in appoggio.
Nell’appoggio il carico maggiore si colloca anteriormente alla punta del fettone.
Il cavallo presenterà un passo molto allungato, superiore a quello di un piede di normale conformazione, ma aumenterà lo sforzo sugli elementi tendinei, legamentosi e articolari come nel piede lungo giuntato piatto e colmo.
Se il cavallo ha punta corta e talloni alti il piede si stacca rapidamente dal terreno e raggiunge il punto massimo di sospensione dopo aver sorpassato l’arto opposto in appoggio, il passo è accorciato.
Nell’appoggio il carico maggiore si colloca posteriormente alla punta del fettone, come nel piede corto giuntato, diritto giuntato e rampino: in questa conformazione lo sforzo sui tendini flessori e sui sesamoidi è minore della norma, ma aumentano le pressioni sulle parti ossee.
L’aumento delle pressioni può portare alla formazione di esostosi falangee, alla malattia navicolare, ed alla artrite traumatica del nodello.
Da: “La zoppia del cavallo, conoscere per capire“ del dott. Vittorio Meschia.
Horse srl edizioni.
Acquistabile contattando horseshowjumping@gmail.com
© Riproduzione riservata