Zoppia nel cavallo: una valutazione in rapporto alle andature
Il passo e il trotto: andature essenziali per valutare la zoppia nel cavallo
Le andature in rapporto alla zoppia
Analizzando il fenomeno della zoppia nel cavallo, si può affermare che il movimento provochi l’elevazione degli arti dal suolo, accentuando le pressioni e i carichi. Quando questa maggiore intensità colpisce un punto di un arto affetto da una lesione, le reazioni di difesa peculiari della zoppia diventano più evidenti. Il passo rappresenta l’andatura più appropriata per valutare le zoppie gravi, mentre il trotto è utile per individuare le zoppie di media entità, leggere ed occulte.
Come capire se il cavallo è zoppo?
Per osservare un cavallo con zoppia in movimento, è essenziale posizionarsi a una certa distanza: di fronte per gli arti anteriori, dietro per gli arti posteriori e di lato per una visione generale. Da questi punti, sarà possibile notare il movimento più accentuato del corpo e l’andamento dell’arto malato e di quello sano, con quest’ultimo che presenta una maggiore levata e sgambata, insieme a un tempo e un’intensità di battuta prolungati.
Valutazione della zoppia del cavallo su terreno morbido o terreno duro
L’intensità della zoppia è condizionata sia dalla gravità delle lesioni, sia dalla natura del terreno sul quale si fa muovere il cavallo: nelle lesioni ossee la zoppia è più intensa su terreno duro, per via di un aggravio delle lesioni, mentre su terreno morbido aumenta in caso di lesioni muscolari, tendinee o legamentose, a causa della maggior estensione degli elementi di amortizzazione.
Perchè trotto per zoppie lievi e passo per zoppie gravi?
Il passo è un’andatura camminata con ritmo lungo e lento. La levata e la sgambata non creano tensioni e carichi eccessivi, ma sono sufficienti ad esacerbare il dolore causato da una lezione grave in corso. Il trotto è un’andatura saltata con ritmo breve, che sviluppa pressioni e carichi più elevati.
L’osservazione del cavallo al trotto in dirittura è sufficiente per individuare l’arto malato nelle zoppie medie.
Per zoppie di lieve entità o senza sintomi appariscenti è necessario osservare il trotto in circolo alle due mani per poter localizzare la sede della lesione.
Il trotto del cavallo ha lo stesso ritmo dell’andatura dell’uomo, vale a dire 1/1. Dalla nostra posizione potremo osservare il movimento degli arti e rilevare equilibri o squilibri nello spostamento dei carichi fra gli arti opposti.
Nel trotto in dirittura, in condizioni normali, lo spostamento dei carichi da un arto all’opposto è uguale di intensità e l’incollatura non ha movimenti propri né sul piano orizzontale né sul piano verticale. Nel trotto in circolo lo spostamento avviene sempre da un arto all’opposto ma l’intensità dei carichi è distribuita diversamente in base alla posizione esterna o interna dell’arto in circolo, con la prerogativa che loro somma sia sempre uguale, come nel trotto sul dritto, gli atteggiamenti della incollatura, in questa situazione, non sono rilevabili.
Nella zoppia del cavallo si crea uno squilibrio nello spostamento dei carichi tra arto leso e arto sano, quindi si generano dei movimenti differenti che permettono l’individuazione dell’arto malato.
Come vedere una zoppia
- Arti anteriori
I movimento del trotto in dirittura e in circolo evidenziano la zoppia di un arto anteriore in questo modo: quando l’arto sano tocca il terreno la testa si abbassa, al movimento sull’arto malato la testa si solleva.
L’abbassamento della testa nel tempo di appoggio, permette l’aggravio dei carichi sull’arto sano, mentre l’innalzamento della testa nel tempo d’appoggio permette di alleggerire il carico sull’arto malato.
- Arti posteriori
Nella zoppia di un arto posteriore, invece, la testa si solleva quando il peso è portato sull’arto sano e si abbassa quando è spostato sull’arto malato.
Il baricentro del cavallo si sposta in avanti e indietro per favorire l’aggravio o l’alleggerimento dei carichi sugli arti. In questo caso l’innalzamento della testa nel tempo di appoggio permette un aumento dei carichi sull’arto sano, mentre l’abbassamento favorisce un alleggerimento dei carichi su quello malato.
Spesso, specialmente quando si parla di zoppie leggere, questa visione è di difficile interpretazione. E’ più semplice posizionarsi davanti per ispezionare gli anteriori, controllare il forte spostamento del carico sull’arto sano accompagnato dall’abbassamento della testa, e dietro per i posteriori, controllando l’accentuato spostamento del carico sull’arto sano con abbassamento dei glutei e dell’anca.
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foto iStock (c) DawidKasza
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