Utilizzo di cellule staminali nelle lesioni tendinee

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I risultati preliminari di uno studio condotto in collaborazione tra il Royal Veterinary College (RVC) e il Japan Racing Association (JRA) incoraggiano l’utilizzo di cellule staminali, prelevate dal midollo osseo, nel trattamento delle lesioni tendinee.
I risultati dell’ RVC indicano che con l’utilizzo della terapia con cellule staminali, nelle lesioni superficiali del tendine flessore del dito (SDFT), si riducono in maniera significativa le ricadute in un periodo di tre anni, rispetto ai trattamenti convenzionali.
La più frequente lesione tendinea nel cavallo è la SDFT.
Con i trattamenti convenzionali il tendine guarisce con una cicatrice fibrosa, che danneggia l’elasticità tendinea.
Questo comporta una riduzione delle performance ed un alto rischio di ricadute.
I primi esami per analizzare la rigidità del SDFT, hanno indicato che i tendini trattati con le cellule staminali mostrano una maggiore elasticità, una più normale crescita cellulare e una migliore vascolarizzazione e organizzazione, rispetto a i soggetti trattati con un placebo.
“Noi ipotizziamo che l’impianto di cellule staminali del midollo osseo in un numero molto superiore di quello normalmente presente all’interno dei tessuti tendinei permetta di sintetizzare una matrice molto più simile alla matrice tendinea rispetto al tessuto cicatriziale, e quindi aiuti il cavallo a tornare a performance simili a quelle effettuate precedentemente“ – ha detto Roger Smith professore di Ortopedia Equina al Royal Veterinary College.
I più recenti dati, da uno studio di 168 cavalli da Equitazione di campagna nel Regno Unito, hanno mostrato che le ricadute, con l’utilizzo delle cellule staminali nei traumi del SDFT, ed il ritorno al lavoro completo, nei tre anni successivi al trattamento sono state il 24%, contro il 56% delle ricadute nei cavalli sottoposti ai trattamenti tradizionali.
I cavalli inclusi nello studio hanno sofferto di moderati o severi traumi al tendine flessore del dito non più di 4 settimane prima di cominciare il trattamento con le cellule staminali.
Il midollo osseo viene aspirato dallo sterno con un’anestesia locale. Le cellule staminali vengono isolate e moltiplicate fino ad oltre 10 milioni di cellule, prima di essere inserite nel midollo osseo arricchito con fattore di crescita e impiantate nel tendine ferito sotto la guida degli ultrasuoni.
Successivamente i cavalli svolgono 48 settimane di riabilitazione, che comprendono un regime di esercizi con difficoltà crescente.
“Sebbene i dati non forniscano prove definitive, una cauta valutazione dei risultati fornisce incoraggianti aspetti che spingono per l’utilizzo di questa tecnologia nel trattamento dei traumi tendinei“ – ha concluso Smith.
Ripr. riservata HSJ

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