Epiglottite equina: una patologia rara che può compromettere la performance del cavallo sportivo
Nel mondo dell’equitazione sportiva, quando un cavallo inizia a “respirare male”, a perdere rendimento o a mostrare segni di disagio durante il lavoro, l’attenzione si concentra spesso su problemi noti come l’emiplegia laringea o il dislocamento del palato molle. Esiste però una patologia meno conosciuta, rara ma potenzialmente molto insidiosa: l’epiglottite equina.
L’epiglottite è un’infiammazione dell’epiglottide, una struttura cartilaginea fondamentale per la respirazione e la deglutizione del cavallo. Anche se poco frequente, questa condizione può avere un impatto importante sulla salute e sulla carriera sportiva, soprattutto nei cavalli da competizione.
Cos’è l’epiglottide e perché è così importante
Nel cavallo, l’epiglottide si trova sopra il palato molle e svolge un ruolo chiave nel garantire la respirazione esclusivamente nasale, tipica della specie equina. Durante la deglutizione, protegge le vie respiratorie, mentre durante l’esercizio intenso contribuisce a mantenere un flusso d’aria libero e stabile.
Quando l’epiglottide si infiamma, il suo tessuto si ispessisce, diventa arrossato e talvolta ulcerato. Questo altera la sua posizione e la sua funzionalità, con conseguenze dirette sulla respirazione e, nei casi più gravi, anche sulla capacità di deglutire correttamente.
I sintomi: segnali da non sottovalutare
L’epiglottite equina non sempre si manifesta in modo evidente. Spesso i primi segnali sono sottili e facilmente confondibili con altre patologie delle alte vie respiratorie. Il cavallo può mostrare un calo di performance, affaticarsi prima del solito o produrre rumori respiratori anomali durante il lavoro.
In alcuni casi compaiono tosse, respiro rumoroso (stridore) o difficoltà nella deglutizione. Nei quadri più avanzati, l’infiammazione può essere tale da ostacolare parzialmente il passaggio dell’aria, rendendo l’esercizio fisico impegnativo e talvolta pericoloso.
Una diagnosi complessa, spesso confusa con altre patologie
Uno degli aspetti più critici dell’epiglottite è la difficoltà diagnostica. All’endoscopia, l’aspetto dell’epiglottide infiammata può essere simile a quello di un’epiglottide intrappolata, una condizione più comune e spesso trattata chirurgicamente.
Studi clinici hanno dimostrato che molti cavalli inizialmente indirizzati a intervento chirurgico per intrappolamento dell’epiglottide risultano invece affetti da epiglottite, una patologia che richiede un approccio terapeutico completamente diverso. Una diagnosi errata può quindi portare a trattamenti inutili o addirittura dannosi.
L’esame endoscopico accurato, eseguito da veterinari esperti in patologie respiratorie, è fondamentale per distinguere correttamente le due condizioni e impostare la terapia adeguata.
Cause e fattori predisponenti
Nella maggior parte dei casi, l’epiglottite equina è considerata idiopatica, cioè senza una causa chiaramente identificabile. Tuttavia, diversi fattori sembrano aumentare il rischio di svilupparla.
Nei cavalli sportivi, l’intenso lavoro atletico genera forti pressioni negative nelle vie respiratorie, che possono irritare le mucose. Ambienti polverosi, infezioni respiratorie pregresse e infiammazioni croniche del tratto respiratorio superiore sono considerati possibili elementi predisponenti.
Non è un caso che la maggior parte dei casi descritti in letteratura riguardi cavalli da corsa o soggetti sottoposti a regimi di allenamento intensi.
Trattamento: la gestione medica al centro della terapia
A differenza di altre patologie delle vie aeree superiori, l’epiglottite equina viene trattata principalmente in modo medico. La terapia si basa su un approccio aggressivo e mirato al controllo dell’infiammazione.
Antinfiammatori sistemici, corticosteroidi e, in molti casi, antibiotici vengono utilizzati per ridurre il gonfiore, controllare l’eventuale infezione secondaria e favorire la guarigione dei tessuti. Negli ultimi anni, l’uso di corticosteroidi per via inalatoria o topica ha mostrato risultati molto promettenti, permettendo di agire direttamente sulla zona colpita riducendo gli effetti collaterali sistemici.
Secondo uno studio recente pubblicato su Equine Veterinary Journal, oltre il 90% dei cavalli trattati correttamente è riuscito a tornare all’attività agonistica dopo la guarigione.
Prognosi e ritorno allo sport
Quando diagnosticata correttamente e trattata in modo adeguato, l’epiglottite equina ha una prognosi generalmente favorevole. La maggior parte dei cavalli recupera completamente e può tornare al livello di attività precedente.
Tuttavia, la letteratura segnala una possibile predisposizione alle recidive in alcuni soggetti. Per questo motivo, il monitoraggio endoscopico nel tempo e una gestione attenta dell’ambiente e del lavoro sono elementi chiave per prevenire nuove infiammazioni.
Scientific references
Jimenez C. et al. Equine epiglottitis: Diagnosis, treatment and outcome. Equine Veterinary Journal, 2026.
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