Lorenzo De Luca ritorna sui campi gara 5*: ad A Coruña segnali forti e un futuro ambizioso con Mangoon
Il rientro nel circuito dei CSI5* non poteva avere un palcoscenico migliore. Al CSI5* di A Coruña, Lorenzo De Luca ha chiuso una settimana importante, la prima di massimo livello dopo un periodo di pausa dalle grandi competizioni, ritrovando sensazioni positive, ritmo e soprattutto la conferma di un cavallo destinato a giocare un ruolo chiave nella sua stagione 2026: Mangoon.
«Mi sento bene, sono chiaramente super contento di essere tornato in sella», racconta il cavaliere azzurro. «È stato un periodo gestito bene sotto tutti i punti di vista. Appena ho potuto ricominciare la fisioterapia mi sono rimesso in moto, e avere un buon team dietro ha fatto davvero la differenza».
Durante la sua assenza dalle gare di alto livello, l’organizzazione del lavoro in scuderia non si è mai fermata. I cavalli hanno continuato ad allenarsi con continuità, permettendo a De Luca di ritrovarli pronti al momento del rientro. «I cavalli hanno continuato a lavorare con un giovane cavaliere in Belgio, quindi quando sono tornato erano già in una buona routine. Questo mi ha aiutato molto».
Ritrovare il ritmo dopo la pausa
Le prime settimane di rientro sono state soprattutto una fase di adattamento, necessaria per ritrovare automatismi e condizione. «All’inizio ero un po’ arrugginito, è normale», spiega De Luca. «Ma dopo le prime due settimane le sensazioni sono migliorate rapidamente».
Un passaggio importante è stato il periodo di gare a Oliva, in Spagna, dove ha potuto presentare in campo diversi cavalli e aumentare progressivamente il carico di lavoro. «Quando sono andato a Oliva con un bel po’ di cavalli ho iniziato a sentirmi sempre meglio. Anche fisicamente ho risposto alla grande, per fortuna».

Il lavoro quotidiano e la preparazione fisica
Se la confidenza a cavallo non è mai mancata, la vera difficoltà è stata ritrovare il pieno ritmo quotidiano da cavaliere. «Più che altro la difficoltà è stata rimettere il fisico in grado di montare otto o nove cavalli al giorno», ammette. «Durante il periodo in cui non montavo mi ero dedicato molto ad allenare, seguendo i ragazzi che lavoravano con i miei cavalli e quelli dei clienti».
Un lavoro che, col senno di poi, si è rivelato utile anche dal punto di vista tecnico. «Non ho mai avuto problemi di confidenza a cavallo. I cavalli erano pronti, dovevo solo rimettere tutto attorno a me come cavaliere».
A Coruña: il primo vero test a cinque stelle
Il CSI5* di A Coruña è stato il primo vero banco di prova su percorsi di massimo livello. Un test superato con sensazioni incoraggianti, soprattutto grazie a Mangoon. «È stato il mio primo cinque stelle dopo la pausa e devo dire che Mangoon ha fatto un ottimo exploit», spiega De Luca.
Nella Coppa del Mondo di domenica è arrivata una prestazione solida, nonostante un piccolo episodio sfavorevole. «C’è stato un errore di sfortuna, ma ero super contento. Mangoon mi ha dato una grande certezza».
Mangoon e la crescita di un cavallo da vertice
Mangoon è un cavallo che De Luca conosce a fondo e su cui sta costruendo un progetto chiaro. «È in scuderia da più di un anno. Me l’aveva mandato Cian O’Connor per iniziare a montarlo», racconta.
Nel corso della stagione, la sua crescita è stata costante. «Quest’anno ha fatto una progressione incredibile: ha affrontato i quattro stelle, i percorsi a 1,55 m, poi l’ho portato a Monaco come secondo cavallo a luglio. Adesso è tornato alla grande come primo cavallo nei cinque stelle».
Un’evoluzione che porta con sé aspettative importanti. «Ho delle grosse aspettative con lui, vedremo. È un cavallo su cui credo molto».
Obiettivi e programmi per il futuro
Lo sguardo di Lorenzo De Luca è già rivolto ai prossimi appuntamenti. «La settimana prossima farò Londra», spiega, «poi inizieremo la parte più importante della stagione, con le Coppe delle Nazioni e il Campionato del Mondo».
L’obiettivo è chiaro: tornare stabilmente competitivi ai massimi livelli e costruire con Mangoon un percorso solido in vista del 2026. Senza proclami, ma con la concretezza di chi ha ritrovato buone sensazioni e una base tecnica solida su cui lavorare.

Valentina Sozzi
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