Intervista a Giulia Stanga: la crescita sportiva di una giovane amazzone

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Giulia Stanga e Myuwaukee a Fieracavalli 2025

Abbiamo incontrato Giulia Stanga durante uno dei più importanti appuntamenti della stagione agonistica, Fieracavalli Verona 2025, e abbiamo approfondito il percorso sportivo, la crescita tecnica, il rapporto con i suoi cavalli e i suoi obiettivi futuri. Un ritratto chiaro e attuale della carriera di una giovane atleta in continua evoluzione.

Mimì, un progetto costruito da zero

Uno dei cavalli più importanti del suo percorso sportivo è senza dubbio Myuwaukee, per gli amici Mimì: «L’ho preso quando aveva cinque anni» racconta Giulia. «Non avevo esperienza con cavalli giovani ed è stata una sfida.»

Lavorare con un cavallo inesperto significa partire da una base ancora tutta da costruire: equilibrio, gestione delle distanze, approccio agli ostacoli, reazioni in campo prova, capacità di affrontare ambienti nuovi. Ogni dettaglio richiede tempo e metodo, e proprio per questo rappresenta un percorso formativo anche per il cavaliere.

«Quando inizi un progetto con un giovane cresci insieme a lui. Sei costretto a migliorare la tua tecnica, perché un cavallo giovane non riesce a sopperire ai tuoi errori: ti costringe a essere molto preciso nelle richieste.»

Il feeling che si crea in binomi costruiti da zero non riguarda solo la fiducia, ma anche la capacità di anticiparsi a vicenda: «Ho imparato a conoscerlo perfettamente: appena entra in campo riesco a capire cosa lo agita o lo rassicura. E lui ha imparato a fidarsi di me, a seguirmi anche quando la situazione si fa più complessa. È un rapporto sportivo bellissimo.»

Omi, la nuova promessa

Da quest’anno nella sua scuderia è arrivato anche Omiracle T detto Omi, un cavallo di sei anni che rappresenta un nuovo progetto per il futuro di Giulia.

«È molto diverso da Mimì, più tranquillo. Ha del potenziale, ma deve ancora mostrarsi completamente. Stiamo facendo il percorso nelle categorie dei sei anni e qualche 1.25 m, e sono contenta dei progressi che stiamo facendo insieme. L’obiettivo è farlo maturare con calma, costruendo anche con lui un rapporto di fiducia reciproca forte.»

Giulia Stanga e Omiracle T
Giulia Stanga e Omiracle T ph Sergio Isler

L’inizio del percorso di Giulia

L’inizio del percorso di Giulia nel mondo equestre è stato molto naturale: «Quando ero piccola mio nonno mi portava spesso in un maneggio vicino a casa, giusto per passare un po’ di tempo» racconta. «All’inizio era solo un gioco, un modo per stare all’aria aperta. Poi, piano piano, quella curiosità è diventata qualcosa di più forte e al mio nono compleanno ho chiesto di portarmi a fare una lezione di equitazione. È da lì che tutto è cominciato davvero. È stato amore a prima vista.»

All’epoca Giulia praticava altri sport — hip hop, ginnastica artistica, diverse attività provate nel corso degli anni — ma nessuno le dava le stesse sensazioni dell’equitazione.

«Ho capito subito che era lo sport giusto per me. Era più completo, più impegnativo, più coinvolgente. Ogni lezione mi lasciava qualcosa e volevo sempre tornare in scuderia.»

Da quel primo approccio è iniziato un percorso che si è strutturato rapidamente: le basi tecniche, i pony, le prime gare, la consapevolezza che l’equitazione non era semplicemente un hobby, ma un progetto sportivo a cui dedicarsi seriamente.

I punti di riferimento

Nel suo percorso sportivo Giulia si affida a un punto di riferimento tecnico molto preciso: il suo istruttore Cristiano Mion.
«Con lui condivido ogni scelta: il programma delle gare, l’alimentazione e la gestione dei cavalli. È il mio punto di riferimento assoluto.»

Giulia Stanga e Cristian Mion
Giulia Stanga e Cristian Mion ph Sergio Isler

Giulia sottolinea anche perché, secondo lei, faccia la differenza rispetto ad altri istruttori: «Cristiano è un ottimo cavaliere, ma è anche molto bravo a insegnare. Non è una cosa scontata. Sa spiegare, sa mettersi nei nostri panni perché lui stesso monta e conosce esattamente le sensazioni che proviamo in sella. Questo gli permette di capire davvero le difficoltà dei suoi allievi e di trovare le parole, gli esercizi e il metodo giusto per farci migliorare.»

Per Giulia, questa capacità è ciò che la aiuta a crescere con continuità: «La differenza, per me, è proprio questa: non solo sa fare bene il suo lavoro in campo, ma sa trasmetterlo. E questo cambia tutto.»

Tra le figure che ispirano maggiormente Giulia, c’è un’amazzone in particolare: «Stimo tantissimo Giulia Martinengo Marquet. Amo il suo modo di montare: preciso, determinato, pulito. Sembra tutto naturale, ma chi monta sa quanto lavoro c’è dietro quella fluidità.»

Obiettivi e sogni sportivi

Guardando al futuro, Giulia ha le idee chiare: «Tra qualche anno mi piacerebbe arrivare a fare i Gran Premi. L’obiettivo più vicino è partecipare agli Under 25, in particolare a Piazza di Siena. Sarebbe un traguardo enorme e sto lavorando per costruire il percorso giusto.»

E naturalmente, immagina questo futuro accompagnata dai suoi cavalli attuali: «Mi piacerebbe crescere con loro e affiancare magari nuovi compagni di gara. Più cavalli hai, più puoi strutturare un programma completo e ambizioso.»

Un consiglio alle ragazze che iniziano

Giulia chiude con un messaggio dedicato ai ragazzi che vogliono intraprendere questo sport e farne uno stile di vita: «L’equitazione è uno sport pieno di alti e bassi, spesso più bassi che alti. È uno sport di coppia, e con un cavallo non puoi mai dare nulla per scontato. Il mio consiglio è: non arrendetevi nei momenti difficili. Sono parte del percorso. Se amate davvero questo sport, continuate con costanza, pazienza e passione.»

Alessandra Ceserani

Ph Sergio Isler

© Riproduzione riservata.

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