Alla Scoperta del cavallo paint : Intervista a Claudia Chiandetti, Presidente del Paint Horse Club Italia

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Alla FieraCavalli Verona 2025 abbiamo incontrato Claudia Chiandetti, presidente del Paint Horse Club Italia, realtà che dal 1987 promuove la selezione, l’allevamento e la cultura del cavallo Paint, una delle razze americane più affascinanti e riconoscibili al mondo.

Chiandetti ci accoglie sorridendo nello stand ufficiale del Club, circondata da cavalli dalle pezzature spettacolari, simbolo distintivo della razza: «Il nostro obiettivo – racconta – è far conoscere e valorizzare il cavallo Paint, un animale versatile, affidabile e ricco di storia.»

“Il Paint nasce come cavallo da lavoro, ma oggi in Italia viene utilizzato in molte discipline”

Spesso associato ai grandi spazi del West, il Paint è tradizionalmente un cavallo da lavoro in ranch, abituato a movimento, bestiame e situazioni sempre nuove.

«Anche in Italia – spiega Chiandetti – il Paint mantiene questa vocazione. È un cavallo robusto, tranquillo, affidabile, che non deve spaventarsi facilmente e deve sapersi muovere in sicurezza su diversi tipi di terreno. Proprio questa sua natura lo rende perfetto anche per le passeggiate: un cavallo da cui ci si può fidare.»

Accanto all’impiego nel lavoro e nel trekking, il Paint trova ampio spazio anche nel mondo sportivo e nelle competizioni ufficiali.

Morfologia, performance e versatilità: tre “anime” del Paint

Il grande valore della razza è la sua capacità di adattarsi a discipline anche molto diverse. Chiandetti descrive così le tre principali tipologie:

1. I Paint da morfologia (Halter)

«Sono cavalli con una struttura importante: grandi, molto muscolosi, con una conformazione studiata per esaltare la bellezza. Le gare di morfologia premiano la proporzione, la massa muscolare e la qualità del mantello. A FieraCavalli ne vediamo diversi, ed è sempre una grande emozione.»

2. I cavalli da performance

Questi soggetti sono più atletici e leggeri rispetto al morfologico.
«Hanno attitudini sportive specifiche. Nelle competizioni di performance – come Trail Horse, Showmanship, Western Riding – precisione e sintonia tra cavallo e cavaliere vengono valutate da giudici nazionali e internazionali. Le performance permettono al cavallo di accumulare punteggi nell’associazione americana, aumentando così anche il suo valore.»

3. Il Paint “da passeggiata”

Per chi cerca un compagno affidabile per il tempo libero:
«È un cavallo rustico, resistente, equilibrato. Meno ‘estremo’ del morfologico e meno atletico del performer, mantiene però le caratteristiche armoniche tipiche della razza. È il cavallo ideale per chi vuole godersi la natura con sicurezza.»

Topiano, Overo, Tovero: quando il mantello diventa arte

Le pezzature sono uno dei tratti più iconici del cavallo Paint.

«Il Topiano è il più comune: una base bianca con macchie di altri colori – baio, sauro, morello…
L’Overo, al contrario, ha base scura con macchie bianche più irregolari e ben delineate, talvolta con il pattern ‘frame’.
Il Tovero è un mix tra i due principali. Ogni cavallo ha una sua unicità: nessun Paint è uguale a un altro.»

Questa ricchezza cromatica è talmente centrale nella razza che, nelle competizioni di morfologia, il mantello viene valorizzato e valutato quasi come un’opera d’arte vivente.

Conclusione: una razza che conquista

La passione con cui Claudia Chiandetti parla del Paint Horse è contagiosa. Guardando gli splendidi esemplari presenti in fiera, è evidente perché questa razza americana continui a conquistare allevatori e appassionati italiani.

«Il Paint è davvero un cavallo per tutti – conclude – perché sa essere bello, atletico, forte e affidabile allo stesso tempo. È un compagno di vita, oltre che un atleta.»

Valentina Sozzi

© Riproduzione riservata.

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