Quattro chiacchiere con Federico Forcelloni

Federico Forcelloni, consigliere Fise uscente ci riprova per il prossimo quadriennio.
Non si è dovuto far convincere più di tanto perchè l’amore per lo sport e per i cavalli, naturalmente lo hanno spinto a ricandidarsi.
Il motivo della sua ricandidatura lo abbiamo chiesto direttamente a lui. Come è maturata la decisione di riproporsi per il prossimo quadriennio olimpico? L’idea di ricandidarmi è nata in me in maniera spontanea; da una mia semplice e rapida “auto-analisi“ ho capito quanto Forcelloni abbia dato all’equitazione ed alla Fise e quanto ancora abbia da dare. Di “cartucce da sparare“ ce ne sono ancora molte.
Il mio ruolo in seno alla fise nel settore marketing ha portato grossi risultati, vedi gli sponsor di peso che si sono affiancati a noi, primo tra tutti Mitsubishi. Qual è secondo lei il primo punto da mettere in agenda per la Fise che verrà? Secondo me la Fise dovrebbe essere più vicimo ai centri ippici più piccoli, quelli che, specialmente in una fase economica non brillante, soffrono maggiormente il “gap“ con le realtà equestri più importanti.
Purtoppo noi ci ricordiamo della loro esistenza solamente all’approssimarsi delle elezioni, o meglio i più pensano ad essi soltanto in determinati frangenti.
Dal canto mio ho sempre girato in lungo ed in largo l’Italia alla scoperta di centri ippici, spesso alla ricerca del centro più isolato.
Un esempio per tutti: amo ricordare a tutti che grazie al mio impegno e quello di altri amici siamo riusciti a portare in una cittadina laziale oltre 25.000 spettatori al giorno per una kermesse firmata Fise che cresce ognio anno di più; mi riferisco alla Mostra delle Regioni a Cavallo che sisvolge ogni anno a Leonessa.
Mi conoscono tutti e sanno come lavoro, per questo motivo mi voteranno. Qual è la sua carta vincente? Il suo asso nella manica? Io non ho interessi personali, questo il motivo del successo.
Del resto non ho cavalli, non ho scuderie, non ho figli che montano a cavallo, ho solamente una grande passione ed un grande sogno, far tornare a splendere l’equitazione italiana.