
Pilates, un allenamento per il cavaliere

L’equitazione è uno sport che ha per protagonisti due attori: cavallo e cavaliere. Per quanto riguarda l’allenamento del cavallo vengono, da anni, spesi fiumi di inchiostro, parole e strategie perché i nostri amici a quattro zampe siano atleticamente al top.
Preparatori e veterinari studiano la carriera del cavallo, le tempistiche e le modalità di allenamento, l’alternanza tra periodi di lavoro intenso e riposo per arrivare alla stagione di gare al top della forma.
E meno male! Quello che per anni è stato dai più tralasciato è l’allenamento fisico del cavaliere che, invece, deve essere in perfetta forma per poter performare al meglio in sella.
Fortunatamente da un po’ di anni a questa parte la tendenza è cambiata e la preparazione atletica del cavaliere ha cominciato ad essere un punto fondamentale nel training sportivo sia in ottica di performance che di benessere.
Tuttavia, ancora oggi, tra i non addetti ai lavori, che non sanno quanto sia faticoso montare, si sente dire “Ma se fa tutto il cavallo!”, eppure, chiunque pratichi questo sport sa perfettamente quanto questo sia falso! Per andare a cavallo ci vuole un fisico d’acciaio!
Se da una parte ci vogliono mani come piume, capaci di trasmettere il più invisibile dei suggerimenti e di carpire ogni sfumatura e gambe forti, in grado di dosare al grammo e al centimetro l’azione, ci vogliono allo stesso tempo muscoli d’acciaio nelle gambe certo, ma soprattutto a livello di addominali e dorsali: è da lì infatti che il cavaliere assorbe le spinte che arrivano dal cavallo in movimento, è da lì che il cavaliere muove il suo baricentro per seguire quello del cavallo e allo stesso tempo per suggerirgli il da farsi.
Un ottimo alleato per chi pratica equitazione è il Pilates, una pratica ideata dall’omonimo Joseph Hubertus Pilates per rafforzare il fisico e la mente tramite la disciplina e la ricerca del core, ovvero del centro (leggi “Preparazione atletica del cavaliere: l’importanza dell’allenamento del core“). mezzo di esercizi specifici di ginnastica e respirazione si possono ottenere grandi risultati. Dall’allungamento della muscolatura, alla centratura della colonna, all’ottenere una respirazione diaframmatica e funzionale.
Applicato all’equitazione, in un’ottica di sport e benessere a 360°, il Pilates è un ottimo metodo di allenamento sia fisico che mentale per i cavalieri di tutte le discipline. Ne abbiamo parlato con Agnese De Blasi, maestra di Pilates che segue, tra i suoi corsi, sportivi di ogni genere.
Dal punto di vista fisico il Pilates ci permette di avere un Core, questo termine sta a indicare il corsetto intorno alla colonna vertebrale, anche se spesso si fa riferimento principalmente ai muscoli addominali. Questa parola ormai viene molto utilizzata dai trainer e dagli insegnati di Pilates per sottolineare l’importanza della stabilità del bacino mentre si mobilizzano gli arti superiori e/o inferiori.
Tradotto per l’equitazione, il Pilates è un metodo ottimale per eseguire una ginnastica funzionale, ovvero capace di rafforzare il corpo per eseguire movimenti utili all’attività che andiamo a svolgere. Stabilità delle spalle senza però creare rigidità, mobilità della colonna, indipendenza di gambe e braccia, sono tutte doti necessarie per un buon cavaliere, unite a un equilibrio solido e mai pesante.
Il Pilates, inoltre, insegna a “sentirsi”, a percepire il proprio corpo in ogni sua parte, e questo quando si monta a cavallo può fare la differenza. Possiamo concentrarci ed eseguire degli esercizi specifici del Pilates anche a casa nostra, possono essere un utile riscaldamento prima di un allenamento o una gara, tuttavia è sempre bene farsi seguire da un professionista in grado di correggere le posture sbagliate che possiamo assumere e aiutarci a “sentire”, ad ascoltarci per capire quale, invece è la posizione corretta.
Roll Down: un esercizio utile
Una volta consolidate le basi, e imparato a sentire il Core, un ottimo esercizio propedeutico all’equitazione è il Roll Down. Questo esercizio rinforza i muscoli addominali oltre ad agevolare la mobilità di colonna e bacino, aiutando il cavaliere a dissociare il movimento delle
anche da quello della colonna.
Quando facciamo gli esercizi concentriamoci sul movimento al fine di percepire le sensazioni interne, cercando di riconoscere, tramite le informazioni che ci fornisce il corpo, se stiamo assumendo la posizione giusta o sbagliata.
Innanzitutto sediamoci con la schiena dritta, con le gambe piegate e divaricate quanto i fianchi. I piedi sono appoggiati completamente a terra e le mani sono sotto le cosce con i gomiti sollevati.
Inspiriamo dal naso ed espirando dalla bocca arrotondiamo la colonna
partendo dal coccige, portando la parte bassa della schiena verso il pavimento. Immaginiamo di toglierci dei pantaloni strettissimi e scivolare lontano con il coccige.
Curviamo la schiena come una C. I muscoli addominali si attivano e la zona lombare che si allunga. Lo sguardo rimane all’orizzonte.
Manteniamo la posizione e inspiriamo dal naso per mandare aria nella parte posteriore e laterale della gabbia toracica creando espansione. Possiamo ripetere questo esercizio 4 volte.
Respiro, muscoli sciolti e capacità di ascoltarsi sono ottime basi per creare un binomio al top.
Elena Pecora
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