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Piede sano in corpore sano: l’importanza del maniscalco

Un antico detto inglese recita “No Foot No Horse”, ossia niente piede, niente cavallo… nulla di più vero, del resto quando si parla di cavalli, gli inglesi ne sanno!
La salute del cavallo è stata per secoli ago della bilancia della sopravvivenza dell’uomo, sia in periodi di pace che di guerra ed è ancora così in molte aree del mondo nonostante l’accezione sportiva sia quella che, al giorno d’oggi, teniamo in considerazione maggiormente.
Ci si è sempre presi cura di questi animali soprattutto dal punto di vista ortopedico ed oggi come mai prima d’ora ci stiamo rendendo conto di quanto la salute del cavallo passi attraverso i suoi zoccoli e la formazione e la conoscenza sono le chiavi per accomodare le esigenze di benessere dei nostri cavalli.
L’importanza della collaborazione
Oggi più che mai quella del maniscalco è una figura paramedica avvalorata più che mai dal supporto della ricerca scientifica, che dovrebbe quindi essere svolta in stretta collaborazione e comprensione con un medico veterinario quando e se necessario.
Il fondamentale lavoro del maniscalco è quello di occuparsi a intervalli regolari, di circa quaranta giorni, del pareggio dell’unghia e l’eventuale applicazione e ancoraggio di un ferro. Queste attività hanno lo scopo di aumentare il grado di benessere del cavallo e di prevenire l’insorgere di problematiche di natura ortopedica.
Una conoscenza approfondita dell’anatomia e della biomeccanica e della fisiologia sono le basi solide su cui poter lavorare su una parte anatomica delicata e importante come il piede.
Scalzo o no?
Sempre più spesso, negli ultimi anni, capita di vedere, anche sui campi gara, cavalli scalzi, questa scelta, spesso di natura veterinaria, ma talvolta, ideologica, va gestita nell’ottica della salute del cavallo, per tanto è bene che a garanzia di questa scelta ci siano un medico veterinario e un maniscalco esperto e competente, meglio se con certificazione riconosciuta a livello internazionale, così che dal loro confronto nasca la decisione migliore per il benessere del soggetto.
Quando prendiamo in considerazione l’idea di rendere il nostro cavallo scalzo, quindi, dobbiamo tenere conto che lo zoccolo necessita di un tempo di adattamento che varia da soggetto a soggetto per via delle sue specifiche caratteristiche fenotipiche e al suo stato fisiologico al momento della sferratura.
Per i cavalli può essere più o meno semplice, per questo è sempre indispensabile accertarsi delle necessità del cavallo in esame.
Allo stesso modo è importante valutare quando e come rimettere i ferri a un cavallo scalzo.
Questa necessità, tipicamente, coincide con l’avvento di problematiche derivanti dal consumo eccessivo o anomalo dello zoccolo, deviazioni conformazionali non compensabili col solo pareggio, o a esigenze sportive che non sono compatibili con il piede scalzo (per esempio la necessità di avvitare ramponi).
Inoltre lo zoccolo non è sempre uguale a sé stesso durante l’anno sia per motivi fisiologici e ambientali legati ai ritmi stagionali sia derivanti dall’attività del cavallo e dall’affaticamento.
Inoltre il ferro è modellabile e può essere modificato secondo la necessità fisiologica del cavallo per accomodare anomalie che con il solo pareggio non sarebbe possibile compensare.
Cura quotidiana
Qualsiasi sia lo stato dei piedi del cavallo, che sia quindi ferrato o scalzo, la regolare pulizia e igiene quotidiana del piede sia prima che dopo il lavoro sono naturalmente alla base della gestione di qualsiasi piede.
Se ci occupiamo di barefoot, mancando la protezione offerta dal ferro, è necessaria una cura più attenta e puntuale al fine di preservare il più possibile la scatola cornea, che per quanto dura o indurita, potrebbe essere soggetta ad usura superiore.
Anche le superfici interne agli ambienti dei centri incidono in maniera significativa su quest’aspetto e vanno valutate dai maniscalchi. Anche la scelta dei concorsi incide sulla cura dello zoccolo, molto di più se il cavallo è scalzo.
Benessere al primo posto
Insomma non si tratta di un match tra scalzo o ferrato, non si tratta di due opposti che più o meno si attraggono, ma di strumenti a disposizione del maniscalco che se usati correttamente possono dare incredibile beneficio al cavallo su cui si utilizzano.
Conoscere a fondo la tecnica del pareggio ben eseguito, così come le potenzialità delle ferrature, è fondamentale per il maniscalco perché possa lavorare nell’ottica del benessere del cavallo.
Elena Pecora
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