Piazza di Siena, il mistero del Cavaliere di marmo: e se fosse l’impertore Traiano?
Il mistero del Cavaliere romano. E’ un quesito che rimbalza dal Casino dell’Orologio alle pareti delle Antiche Tribune dell’Ovale: e se quel cavaliere in corazza nel bassorilievo restaurato grazie al Concorso di Piazza di Siena foasse l’imperatore Traiano?
E cioè l’uomo che fu protagonista della massima espansione dell’impero romano? La storia è bella e avvincente e assume i contorni di una historical-fiction, con tanto di ‘giallo’ sull’identità del personaggio principale.
La scultura in marmo di grande pregio – siamo attorno ai 14 quintali complessivi – esposta nel Casino dell’Orologio a Villa Borghese, è conosciuta, appunto, come: “Il Rilievo del cavaliere”, opera che appartiene al nucleo seicentesco della Collezione Borghese e rappresenta un giovane cavaliere con corazza a squame e stivali decorati da leontè – teste di leone tipiche delle decorazioni militari dell’epoca – che tiene con la mano destra le redini di un cavallo. L’elevata qualità, le notevoli dimensioni del rilievo (alto quasi due metri, largo 1,60), il tipo di corazza indossata generalmente da militari di alto rango, la ricca bardatura del cavallo con tanto di fiancali decorati da due pantere affrontate, hanno portato all’ipotesi che, come minimo, possa trattarsi di un alto esponente della Cavalleria personale dell’imperatore (Equites singulares Augusti) e che l’opera sia riconducibile all’età traianea-adrianea (prima metà del II sec. d.C.).
E però proprio quella ricca foggia nei finimenti e nei dettagli del Cavaliere, non esclude l’ipotesi più suggestiva e cioè che quell’uomo che nella mano sinistra impugnava probabilmente una daga, la spada corta romana, possa essere davvero l’imperatore Traiano.
Lucia Laudando
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