Parigi 2024: vince Christian Kukuk su Cheker 47. Germania imbattibile nelle tre discipline.

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Kukuk vince la medagli d'oro all'olimpiade Parigi 2024

Christian Kukuk medaglia d’oro per la Germania, possiamo senza dubbio parlare di un percorso estremamente impegnativo; solo 3 netti sui 30 migliori binomi al mondo. Argento per Steve Guerdat, Bronzo per Maikel van der Vleuten.

Una combinazione 5a 5b che ha fatto una gran selezione senza contare la parte finale composta dalla doppia gabbia n.10, due oxer e poi un verticale e dalla linea 12-13-14 gabbia triplice-verticale molto corta, n.13 verticale sul fosso e n.14 oxer imponente con un altro fosso al centro e infine il n.15, oxer con i colori di Los Angeles, tappa della prossima Olimpiade.

Barrage a tre.

In barrage il tedesco Christian Kukuk che chiude il barrage in 38 e 34, l’olandese Micael Van der Vleuten, errore sulla gabbia e lo svizzero Steve Guerdat che termina con 4 penalità.

Già certi per la medaglia, entra per primo Kukuk con Cheker 47 che ha terminato con zero penalità ma con il tempo più lento, 82,38. Secondo a scendere in pista Mikael van der Vleuten su Beauville z, 82,06 sec. e ultimo Steve Guerdat su Dynamix de Belheme, 80,99 secondi.

E’ stata l’ultima giornata di gare olimpiche a Versailles questa mattina con la finale individuale di salto ostacoli. Mentre la tensione, l’eccitazione e un pizzico di nostalgia regnano già nel parco del Castello di Versailles perché a breve consegnate le medaglie, i Giochi per il salto ostacoli saranno conclusi. Ben trenta cavalieri si sono sfidati in questa finale individuale. Ad eccezione di alcuni incidenti di ieri, che hanno coinvolto in particolare lo svedese Peder Fredricson e il tedesco Richard Vogel, tutti i favoriti sono riusciti a qualificarsi e sono sulla linea di partenza, a cominciare dal normanno Julien Épaillard, che è partito in ultima posizione con Dubaï du Cèdre. Come al solito un grande sport.

Un pò di cronaca del primo giro.

Mario Deslauries percorso veramente selettivo, con una doppia gabbia da sforzo oxer oxer verticale, due gabbie e una doppia gabbia, l’ostacolo n. 7 che rappresenta la tour Eiffel. Poi linea di fossi 13-14 Entra poi Philippe Wheisaupt con Zinedeine per la Germania, che affronta subito la prima linea molto stretta e affronta 15 ostacoli e 19 sforzi e termina in 84 e 14, 14 secondi fuori dal tempo consentito.
Argentina con Josè Maria La Roca in sella a Finn Lente, arrivato in finale con 4 penalità ma purtroppo per lui c’è già un errore al n. 1 e prosegue con qualche altro abbattimento a dimostrazione che il percorso è veramente per pochi.
Ben Maher con Dallas Vegas Batilly per difendere i colori della Gran Bretagna, vincitore degli ultimi giochi olimpici, medaglia d’oro a squadre nel 2012 e a Parigi 2024. Purtroppo anche per lui un errore alla prima gabbia e possiamo già dire che è un ostacolo da guardare con molta attenzione termina, con 4 penalità in 81,70.

La gara continua.


Laura Kraut su Baloutine purtroppo commette errore sull’ultimo salto, arrivando forse troppo vicino, e conclude in 81.61. Anche per Max Khuner errore all’ultimo, forse ha avuto “fretta” di finire e termina con una barriera che proprio non ci voleva nel tempo di 81.29.E ora Simone Delestre con I Amelusina R 51 con tutto il pubblico francese emozionato e che lo appoggia ma purtroppo sull’1 e sul 5 b ci sono subito due errori.
Delestre ha montato veramente bene a dimostrazione della difficoltà del tracciato disegnato da Gregory Bodo e Santiago Varela. Segue Christian Kukuk in sella a Checker 47, che passa bene molte delle difficoltà compreso il muro messo prima della doppia gabbia e realizza il primo concorso netto.


Gregory Whatelet su Bond Jamesbond De Hay per il Belgio sempre sulla gabbia n. 5, all’ingresso della combinazione e commette anche un errore alla riviera e termina con 8, passando netto l’ultimo ostacolo alto ben 1,62m. E ora Olanda con Maikel Van der Vleuten con Beauville Z, binomio medaglia di bronzo di Tokyo, con un netto si qualifica per il barrage. Non c’è pausa e ora la volta Omar Abdul Aziz AL Marzooqi con lo stallone di 10 anni, Enjoy De La Mure che commette due errori nei primi due salto della doppia e termina con 8 penalità; segue subito il Giappone con Haase Shibayama Takashi con Karamell M & M ma purtroppo c’è il ritiro; per i KSA AL Duhami Ramzy in sella a Untouchable 32, cavallo con dei mezzi infiniti, però errore al n. 5b e possiamo dire che è il passaggio più difficile all’uscita della gabbia, termina però con un solo errore e 4 penalità e a questo punto della gara non è male, da evidenziare anche i troppi errori al n. 1 che normalmente è un ostacolo di invito ma ha mietuto un po’ di vittime.


Una finale da brivido con Andres Azcarraga per il Messico con Contendros che commette subito due errori e purtroppo cade nella riviera a causa della fermata del cavallo. E ora tutti gli occhi sono puntati su Rodrigo Pessoa su Major Tom, successi per lui ad Atene, a Sidney e ora in questo campo affascinante purtroppo è costretto al ritiro a causa di due errori commessi all’inizio della gara.
Stati Uniti adesso con Karl Cook in sella a Caracole de la Roque splendida cavalla che ha portato a termine una stagione eccezionale, entrato all’ultimo minuto nel team statunitense e a ragione, visti i risultati. Errore sulla triplice purtroppo per un tempo in più davanti al n. 12, 8 le penalità per il Belgio con Gilles Thomas e il dieci anni Ermitage Kalone errori al n. 8 e al n. 11 anche per lui nonostante una cavalla veramente unica e chiusura con 8 penalità.
Victoria Gulliksen per la Norvegia con Mistral Van De Vogelzang, errore sul 5b, forse un avvicinamento un po’ lento e anche errore sul 10b e sul n.13 verticale sul fosso oltre al superamento del tempo per concludere così con 13 penalità.
Brasile con de Stephan Freitas Barcha e Primavera e anche per questo binomio errore al n.5b, dimostrando però un’ottima equitazione e lo dimostra terminando con sole 4 penalità un percorso che ha messo in difficoltà i grandi di questa disciplina.
E ancora Gran Bretagna con Scott Brash e Jefferson, ricordiamo ultimo partente della squadra e finisce senza errori come nella gara di qualifica di ieri, anche per lui errore al n. 5b.
Abdulrahman Alrajhi con il miglior cavallo della rappresentativa araba Ventago, per l’Arabia Saudita, errore all’uscita della gabbia n. 12 e termina con n6 penalità con 2 punti per il fuori tempo.
L’amazzone olandese Kim Emmen in sella a Imagine entra nel campo veramente gremito e anche per lei c’è stranamente un errore al n. 1 e poi sull’oxer n.8 e all’uscita della terza gabbia, 12b

E ora l’Italia con Emanuele Camilli e la strepitosa Odense Odelved e purtroppo c’è subito errore all’1 e sull’11, la tavola e sull’oxer n. 14 in ricaduta, 12 penalità per lui.
Entra il n. 1 al mondo Henrik von Eckermann con il grande King Edward e c’è una caduta per il fuoriclasse svedese veramente inaspettata e di conseguenza l’eliminazione.
La squadra svizzera adesso presenta Steve Guerdat in sella a Dynamix De Belheme ed è finalmente un altro percorso netto e va in barrage con il tempo più veloce, quindi chi ha concluso senza errori ed è con il tempo inferiore, entra per ultimo in barrage.
Ancora Svizzera con Martin Fuchs e Leone Jei un giro spettacolare, costretto a montare con una sola staffa a causa di un piccolo imprevisto, un giro straordinario e purtroppo un errore all’ultimo salto.
Siamo arrivati alla fine della gara con pochi binomi al termine e tocca a Harrie Smolders per l’Olanda in sella a Uricas V/D Kattevennen e purtroppo sulla prima linea tecnica, errore al n. 5a, verticale di ingresso, m1,58, termna con 6 penalità, due sul tempo.
Daniel Coyle su Legacy per l’Irlanda, si ritira dopo una serie di errori alla fine della gara. Ancora Irlanda con Shane Sweetnam con James Kann Cruz che commette un errore sempre sul n. 5b e due errori sulla doppia gabbia, terminando con n12 penalità.
Ultimo ad entrare con un’emozione incontenibile e tutta la Francia che lo sostiene è Julien Epaillard con Dubai du Cedre, figlia di Baloubet du Rouet, e purtroppo errore sulla terza combinazione 12b, con un tempo velocissimo.

Rita Leo

foto Stefano Sechi

© Riproduzione riservata.

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