Di padre in figlio, ma non solo

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Tommaso Burchi in una corsa Pony

Possono le vicende di una famiglia intrecciarsi con quelle di una cavalla e dei suoi discendenti?

Si, non ci sono dubbi perché questo rientra in un ordine quasi naturale delle cose per chi appartiene a questo mondo. E quando questo accade per una famiglia che vive in via delle Lenze a Pisa è ancor più naturale.

Perché? Perché questa via è nel quartiere sud della città toscana e porta in nome di Barbaricina ma che, nel mondo dell’ippica, è noto come il Paese dei Cavalli. È in questo luogo, dai tempi dei Lorena in poi, che i cavalli, Purosangue Inglese, vivono, si allenano e corrono a San Rossore e in tutta Italia.

Il questo quartiere si respira odore di fieno, si diffondono nell’aria i nitriti dei cavalli alloggiati nei box delle scuderie che ancora oggi si affacciano sulle vie di questo quartiere.

E poi, basta attraversare la via Aurelia e, dopo pochi metri, c’è la Piazza dei Miracoli.

Qui, in passato, si lavorava proprio “uscio e bottega”, come si usa dire in Toscana: si usciva dalla porta di casa e si entrava in scuderia dal portone a fianco. Chi viveva in Barbaricina, aveva un lavoro che quasi sempre era riconducibile a questo mondo.

Nel tempo diverse scuderie si sono trasformate in residenze, alcune di lusso, altre sono state abbandonate e ancora aspettano di esser nuovamente valorizzate con il timore che la speculazione edilizia possa insinuarsi in quest’area che ha, al momento, un’esclusiva destinazione ippica secondo quanto stabilito dal piano regolatore cittadino.

C’è anche chi, proprio in via delle Lenze, abita e sul retro della casa non ha un semplice giardino ma degli ampi ed estesi paddock dove è naturale coltivare la propria passione che è quella di allevare cavalli da corsa. Questo è il profilo di Paolo Burchi, allevatore per passione che ha trascinato in questo vortice anche il figlio Giovanni e il nipote Tommaso e, come scopriremo, non solo loro.

Siamo agli inizi degli anni ’80 e la prima fattrice che trova casa qui è Meina che lascia poi posto in paddock alla figlia Maeba che per i Burchi aveva anche corso in pista. Maeba genera Merlara (2003) che con i colori di Giovanni vince tre volte in carriera: a Firenze, Milano e Varese con il training di Paolo Paciello, un bravissimo allenatore che quest’ippica disgraziata ha fatto scappare dopo che aveva dato dimostrazione di saperci fare.

Quando nel 2008 nasce il figlio di Giovanni, Tommaso, Merlara è già nei paddock del nonno Paolo e il piccolo cresce in compagnia di questa grigia dal carattere pessimo, bisbetica e autoritaria. L’istinto della capo branco, insomma. Il problema è che trasmette geneticamente queste caratteristiche ai suoi figli!

Nel 2011 nasce la femmina Merangeli che i Burchi non trattengono e questo, con il senno di poi, resta un piccolo rimpianto.

Già, perché poi Merlara genera solo maschi e questo, per un allevatore, non è il massimo! Nel 2013 arriva Mernicco (13 vittorie in 59 corse), seguito da Mersino (2017 che ritirato dalle piste torna in via delle Lenze per far fare esperienza a Tommaso), Mercenasco (2019) fino a Merlano (2020, 5 vittorie a oggi e il figlio più qualitativo, grigio come la madre) e Merlengo (2022 ancora all’inizio della carriera agonistica). Non tutti hanno vinto in pista o non lo hanno ancora fatto, per qualcuno era già una vittoria arrivare al passo dalle scuderie di Barbaricina fino all’ippodromo di San Rossore senza combinarne di ogni colore (vero Mercenasco?).

Negli ultimi anni la famiglia si allarga con l’arrivo della compagna di Giovanni, Samantha Poli, che viene completamente rapita da questa passione. Si innamora di Merlara e interiorizza tutto quanto accade a lei, ai suoi figli e agli altri cavalli che attraversano la vita sua e dei Burchi. Tanto che con Merlano inaugurano i colori di una nuova scuderia, la Giesseti, cioè Giovanni + Samantha + Tommaso.

Tommaso cresce, è un ragazzo bravo, educato e … innamorato dei cavalli! Frequenta i corsi Pony estivi a San Rossore, partecipa alle corse Pony negli ippodromi toscani e non solo perché rappresenta anche l’Italia nel campionato europeo Pony organizzato dalle FEGENTRI, l’associazione internazionale che riunisce i club nazionali ai quali aderiscono i Gentleman Rider e le Amazzoni, ovvero i dilettanti che partecipano alle corse ufficiali negli ippodromi (l’AGRI per l’Italia). Per lui anche l’onore di partecipare a una corsa a Longchamp, il tempio francese dell’ippica.

Appena compie i 16 anni, stacca la patente di GR e si sta preparando al debutto in corsa, ormai prossimo e, magari, un giorno lo vedremo in sella a Merlano o Merlengo.

Anche le belle storie, purtroppo, hanno una fine e a Merlara, gravida di El Kabeir (grigio come lei), nei giorni scorsi il cuore, quel cuore che ha dato tanto a Paolo, Giovanni, Tommaso e Samantha, cede d’improvviso.

Merlara aveva 22 anni e, Giovanni ne è sicuro, in grembo portava quella femmina che mancava alla lista dei suoi prodotti e che avrebbe preso, un giorno, il suo posto.

Nel paddock in via delle Lenze adesso c’è un grande vuoto che, ne siamo sicuri, ben presto sarà colmato.

Testo e foto Enrico Querci

© Riproduzione riservata.

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