Ostruzione esofagea nel cavallo: cosa fare e cosa evitare
Quando il problema va oltre il semplice “qualcosa andato di traverso” e si trasforma in una situazione ben più seria, è fondamentale agire con tempestività. L’ostruzione esofagea, infatti, è una condizione improvvisa che può colpire i nostri cavalli, generando sintomi drammatici e causando conseguenze anche molto gravi. Tale evento è in genere emotivamente molto impegnativo per il proprietario a causa della drammaticità dei sintomi che comporta.
Non è solo un semplice fastidio: quando l’esofago si blocca, il materiale ingerito si accumula, impedendo il normale movimento di trasporto del cibo verso lo stomaco.
Per fare chiarezza sull’anatomia e il funzionamento del sistema digerente del cavallo, iniziamo rispondendo alla domanda “cos’è esattamente l’esofago?”. Si tratta di un tubo muscolare che, in condizioni normali, è “chiuso” su sé stesso quando non è in funzione. Durante la deglutizione, però, si attiva un meccanismo preciso: il cibo masticato viene spinto verso lo stomaco grazie alla peristalsi, un movimento coordinato della muscolatura esofagea, aiutato dalla saliva che lubrifica il passaggio.
Quando qualcosa interrompe questo processo, la situazione diventa urgente e richiede il tempestivo intervento del veterinario di fiducia.
Come si manifesta l’ostruzione esofagea?
Il sintomo principale è la fuoriuscita di materiale alimentare dal naso. Spesso questo sintomo è accompagnato da intensa salivazione (scialorrea), da tosse, da rumori respiratori, e da forti contrazioni del collo e del torace, in quelli che sembrano dei conati di vomito.
A questi sintomi in molti cavalli si aggiungono ansia, irritabilità e sudorazione abbondante. Anatomicamente nella maggior parte dei cavalli l’esofago corre nel secondo e terzo medio laterale sinistro del collo, per cui a livello della doccia giugulare di questo distretto anatomico, è possibile apprezzarne la massa rigonfiata del materiale alimentare accumulato
Possibili cause
Le cause dell’ostruzione esofagea sono molteplici: nella maggior parte dei casi trattasi di cavalli particolarmente ingordi che mangiano in maniera vorace, senza masticare con cura il mangime, e deglutendo boli alimentari troppo grossi e non lubrificati da una corretta azione salivare. A volte la concausa può essere ricercata nel pareggio della tavola dentaria non eseguito da molto tempo.
Cause secondarie, ma non meno importanti, sono patologie a carico della mucosa orale e dell’esofago stesso come ulcere o diverticoli, e masse anomale come ascessi, tumori o linfonodi ingrossati, ubicate nei tessuti vicino all’ esofago, che tramite azione compressiva non permettono il corretto passaggio del bolo alimentare.
L’ostruzione esofagea può avere conseguenze molto gravi e potenzialmente fatali, tra cui polmonite “ab ingestis”, lesioni profonde e ulcere dell’esofago fino alla rottura dello stesso
Cosa fare in caso di ostruzione esofagea nel cavallo?
Nel caso si sospetti l’insorgenza di un’ostruzione esofagea bisogna immediatamente contattare il proprio
veterinario di fiducia.
E’ molto utile far passeggiare il cavallo, non farlo mangiare in nessuno caso, e se possibile massaggiare delicatamente la parte gonfia sul collo, con movimenti in senso cranio-caudale, ovvero facendo scorrere le dita dal lato verso la testa in direzione del petto ( e non viceversa).
E’ invece assolutamente sconsigliato cercare di somministrare forzatamente acqua, o tentare di infilare senza competenza un tubo attraverso la bocca o peggio attraverso le narici nel tentativo di disostruire
l’esofago in quanto questa manovra può aumentare il rischio, già peraltro possibile, dell’insorgenza di una polmonite ab ingestis.
Il veterinario all’arrivo provvederà a somministrare degli spasmolitici e dei sedativi, nel tentativo di rilassare la muscolatura esofagea e tenere bassa la testa del cavallo (favorendo quindi l’espulsione di parte del materiale alimentare).
In seguito, attraverso una sonda nasogastrica, si provvede a instillare piccole quantità di acqua tiepida che permettono di ammorbidire e sciogliere il bolo alimentare bloccando, drenandolo all’ interno della sonda stessa. Questa operazione è particolarmente delicata e può durare diverse ore, in relazione alla quantità di materiale che forma l’occlusione, e viene praticata finché la sonda non arriva all’ interno dello stomaco.
Questo permette infatti di avere la certezza che l’esofago sia completamente pervio.
In casi particolarmente gravi, anche dopo diverso tempo, non è possibile rimuovere tutto il materiale alimentare presente, oppure sono presenti pezzi così grossi che il lavaggio con sonda ed acqua tiepida non risulta efficace. In questi casi è necessario ricorrere al ricovero in clinica per la rimozione tramite endoscopia in anestesia generale.
Terapia e attenzioni nei giorni successivi all’evento
Dato che spesso l’occlusione esofagea può portare a lesioni della mucosa, nei giorni successivi è bene
somministrare cibi molto liquidi, per evitare di irritare ulteriormente la parte interessata; viene solitamente prescritto anche un antinfiammatorio non steroideo e del sucralfato.
Inoltre, come abbiamo visto, una delle complicanze più pericolose è la polmonite ab ingestis: patologia causata dall’inalazione accidentale di materiale alimentare nei polmoni, che può manifestarsi a partire da un paio di giorni successivi. Spesso quindi viene prescritto un antibiotico a largo spettro a copertura di una eventuale infezione batterica polmonare, da somministrare per qualche giorno dopo l’episodio.
L’importanza della prevenzione
Molto importate è verificare sempre il corretto pareggio della tavola dentaria ed effettuare controlli veterinari periodici che possano escludere la formazioni di ascessi o neoformazioni in grado di provocare lo schiacciamento.
Ai cavalli più voraci è bene mischiare nel mangime dei sassi o delle palline pesanti non commestibili, in modo da rallentare la prensione dell’alimento e favorirne la corretta imbibizione con la saliva, oltre che a bagnare leggermente il fieno prima della somministrazione e, se consigliato dalla ditta mangimistica, anche il mangime stesso.
In casi di recidiva in breve tempo solitamente si consiglia un controllo endoscopico per verificare l’
eventuale presenza di anomalie anatomico-funzionali.
Take home messages:
- In caso di materiale alimentare che fuoriesce dal naso, tosse e conati di vomito qualsiasi altro sintomo che possa far sospettare un’occlusione esofagea, contattare immediatamente il proprio veterinario di fiducia;
- Non avventurarsi in tentativi maldestri di disostruzione con rimedi casalinghi ma limitarsi a passeggiare il cavallo ed eventualmente massaggiare la parte di collo in cui è possibile apprezzare visivamente l’ostruzione;
- Verificare le modalità di assunzione di cibo del proprio cavallo, e confrontarsi con il proprio veterinario e con il gestore della scuderia per eventuali modifiche apportabili.
In collaborazione con il Medico Veterinario Matteo Villa
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