Novità 2025: il misuratore di capezzine
Laura Conz ci aiuta a capire meglio questo strumento e i suoi utilizzi
Quello delle capezzine è un tema “caldo” nel mondo equestre da molti anni. La FEI ha messo il focus sull’utilizzo di questo strumento, o meglio su come valutare in modo univoco se la capezzina è troppo stretta risultando, dunque, coercitiva. Già nel 2023 il regolamento FEI aveva introdotto l’utilizzo di uno strumento in grado di decretare la misura corretta di questo finimento.
Il 2024 è stato, quindi, definito un sistema di misurazione inequivocabile, che non sia soggetto cioè all’arbitrio di chi deve effettuare tale rilevazione prima che il cavallo entri in gara e alla sua conclusione. Così, consultato un team di esperti, la Fei ha presentato un misuratore che gli steward dovranno, dopo essere stati debitamente istruiti, utilizzare in ingresso e uscita dalla gara per assicurarsi che la capezzina non sia troppo stretta.
Misurazione oggettiva
Sino ad oggi il sistema di misurazione della chiusura della capezzina, erano le “due dita”, tra questa e il muso del cavallo dovevano passare due dita dello steward. Un metodo senza dubbio poco equo e piuttosto caotico. Era ora, quindi di introdurre un sistema imparziale che, tramite questo strumento, sembra, finalmente, essere arrivato. Si tratta di cuneo che, nella parte più spessa, misura 1,7 centimetri.
Deve poter passare tra la canna nasale e il finimento senza difficoltà. Nel caso in cui il misuratore non passasse, per entrare in gara il cavaliere dovrà allentare la capezzina. Se, invece, venisse rilevata troppo stretta alla fine della gara, il binomio verrebbe eliminato con tanto di richiamo ufficiale per il cavaliere.
L’entrata in vigore del misuratore sui campi Fei, trasversalmente ad ogni disciplina, inizialmente prevista per l’1 gennaio 2025, è traslata al primo maggio prossimo, per permettere agli steward di prendere dimestichezza con il mezzo.
Uso e implicazioni: un parere esperto
Come ogni novità, anche questa porta con sé pro, contro, approvazioni, polemiche, dubbi e perplessità. Per meglio capire che cosa porterà l’utilizzo di questo misuratore, abbiamo parlato con Laura Conz, Team Manager Young Rider, Junior, Children e Capo equipe Campionati d’Europa, per la disciplina del dressage, oltre che tecnico e cavaliere di livello internazionale in questa disciplina. “Un sistema di misurazione oggettivo è il benvenuto!”, afferma la dressagista, “Le due dita volevano dire tutto e niente.
I cavalieri, infatti, erano letteralmente, nelle mani degli steward”. A seconda delle dimensioni delle dita degli addetti al controllo, infatti, la capezzina poteva risultare larga o stretta, creando caos, confusione e decisamente poca equità. “È corretto, sia nell’ottica del benessere dei cavalli, sia in quello dell’equità del metro di giudizio, introdurre un sistema univoco, tuttavia 1,7 cm. sono molti, in questo modo la capezzina è davvero molto lenta.
Calcolando che la misura di un filetto è di circa 1,2 centimetri, è quasi come non averla.”, prosegue nella sua analisi Laura. “Forse sarebbe stato opportuno inserire degli step intermedi, ovviamente partendo da una misurazione corretta e confortevole per il cavallo.
Questa progressione avrebbe potuto aiutare istruttori, cavalli e cavalieri, specialmente i più giovani, ad abituarsi e adeguarsi alla nuova misura della capezzina”. “Ogni azione oggettiva e qualsiasi cosa renda il nostro sport più etico è ben vista, certo questa misurazione porta ad avere le capezzine molto allentate, in questo modo l’azione del cavaliere deve essere quasi impercettibile per non provocare una reazione nel cavallo”, ci spiega. “Io sto già allenando i miei binomi perché si abituino a questa nuova normativa.
L’obiettivo è ottenere dei cavalli capaci di portarsi da soli, perfettamente sui posteriori ed estremamente leggeri. Non sarà un gioco da ragazzi per tutti, penso ad alcuni stalloni dalla mandibola particolarmente forte, o a femmine “molto femmine”. Ci vorrà del tempo per abituarsi, ma con il lavoro ci si riuscirà”.
Molta carne al fuoco
“Una progressione nell’allentamento della capezzina, dunque, avrebbe potuto abituare i cavalli, sino ad ora addestrati diversamente. Restando nell’ambito di capezzine chiuse in modo corretto, ovvero senza essere troppo strette, pochi centimetri possono fare la differenza.
Cambiano contemporaneamente due parametri, non solo 1,7 cm sono molti rispetto alle due dita di ora, ma, mentre le due dita passavano di lato alla testa del cavallo, il nuovo misuratore passa sul naso e non tutti i cavalli sono sereni in questa manovra.
È necessario che gli steward siano delicati e allenati in questa operazione, così come è necessario abituare i cavalli a questo tipo di manipolazione nella tranquillità di casa”, conclude Laura Conz. La proroga a metà del prossimo anno, quindi, può dare ancora un po’ di tempo ai binomi per abituarsi a questa nuova normativa che, nel giro di qualche anno, entrerà in vigore anche nei regolamenti nazionali.
Laura Conz, come sempre è stata molto precisa tecnica nel dipanare alcuni dubbi e nel suggerire delle soluzioni che, come sempre nell’ambito dell’equitazione, andrebbero ricercate nella progressione. Tempo e lavoro, in ogni caso, renderanno questa novità la normalità.
Elena Pecora
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