Nervo vago ed osteopatia equina
Cosa c’entrano queste due parole tra di loro?
Il nervo vago è uno dei dodici nervi cranici del cavallo, nasce a livello dell’encefalo e ha una funzione sensitiva e motoria.
In osteopatia si può eseguire un trattamento interamente incentrato su di esso e sul sistema nervoso parasimpatico.
Il nervo vago è un regolatore della maggior parte degli organi viscerali interni, stimola la quiete, il rilassamento, il riposo, la digestione e l’immagazzinamento dell’energia.
Le sue caratteristiche principali sono:
– È il nervo cranico più lungo ed è l’unico che innerva organi toracici e addominali
– Comprende quasi il 75% di tutte le fibre parasimpatiche
– Attraversa il foro giugulare, a livello cranico, per poi scendere nel torace, attraversare il diaframma e immergersi nell’addome
Con le sue fibre nervose innerva: il condotto uditivo esterno, faringe, laringe, trachea, bronchi, polmoni, cuore, grossi vasi sanguigni, esofago, stomaco, milza, pancreas, stomaco e intestino.
Si chiama Nervo Vago (dal latino vagus, vagabondo, errante) per il suo lungo e intricato percorso all’interno del corpo equino.
“Perché dovrei far trattare il nervo vago al mio cavallo?”
Ultimamente gli studi scientifici, associano il nervo vago con l’infiammazione.
Infatti un basso tono vagale predispone ad un aumento dell’infiammazione e parliamo di un processo infiammatorio che può nascere in qualsiasi parte del corpo.
Inoltre, da questi studi, si evince che un basso tono vagale influenza la salute emotiva e fisica del cavallo.
Per questo motivo noi osteopati diamo molta importanza alla sua funzione.
È fondamentale per i processi di autoguarigione, per diminuire l’infiammazione, per le attività digestive e per una migliore condizione di salute generale.
Un trattamento parasimpatico si incentra sul:
– Cranio, dove “nasce” il nervo vago;
– Cervicali, via di passaggio;
– Diaframma, attraverso il quale il nervo passa;
– Visceri addominali, con innervazione vagale parasimpatica
Bisogna effettuare un trattamento globale per intervenire sugli “ostacoli“ che mettono in disfunzione il nervo lungo il suo percorso.
Ripristinando mobilità nei punti di passaggio, miglioriamo la sua funzione.
Dopo un trattamento osteopatico molte volte si può percepire un aumento dell’energia e una sensazione di maggiore benessere ed equilibrio.
Il vostro cavallo potrebbe avere una iper o un ipo stimolazione di esso e ciò può causare problemi vasomotori, psico-emozionali, digestivi (come coliche, diarrea o stipsi), …
“Come accorgersi che c’è bisogno di un intervento osteopatico?”
In prima battuta ci si rivolge sempre al proprio fidato veterinario che farà gli esami del caso e prescriverà una terapia, se la terapia non porterà a risultati immediati o non duraturi nel tempo forse è il caso di un aiuto osteopatico.
Durante un trattamento si interviene sui problemi rilevati e su tutte le compensazioni che il soggetto ha assunto nel periodo di “malessere”.
Vi faccio un esempio… qualche mese fa ho trattato una pony con calori molto forti, al punto di farla diventare immontabile, una diarrea cronica che sembrava essere associata ai cambi di temperatura e climatici e una rigidità della colonna.
Dopo una valutazione completa ho deciso di fare un trattamento vagale e parasimpatico, incentrato su addome e cranio.
Risultato dopo solo un trattamento: pony caratterialmente più equilibrata, nessun problema intestinale e una colonna molto più flessibile e usata maggiormente nel gesto del salto.
L’ho rivista settimana scorsa per un trattamento di mantenimento e check up dei suoi problemi passati.
Inutile dire che era completamente cambiata, sia nella qualità del manto che nei movimenti: pensare che la proprietaria si era ormai arresa e abituata alle sue “disfunzioni”.
Con questo, come ripeto sempre, non ho fatto magie, ma semplicemente ho lavorato il problema vagale e attraverso i processi di autoguarigione e regolazione tutto si è equilibrato.
Francesca Motta, Esperta in Osteopatia Animale