Neonatologia equina: un’indagine dettagliata sulle patologie dei puledri
La neonatologia equina è una branca cruciale della medicina veterinaria dedicata ai primi giorni di vita dei puledri. La dottoressa Garbagnati, della Clinica Veterinaria Piola di Pozzuolo Martesana, offre un’analisi approfondita delle principali patologie che possono colpire i giovani equini, ponendo particolare enfasi su due categorie fondamentali: il maladattamento cardiocircolatorio e le problematiche legate all’assunzione di colostro e alle infezioni settiche.
Maladattamento cardiocircolatorio
Il maladattamento cardiocircolatorio rappresenta una delle sfide più significative per i puledri neonati. La dottoressa spiega che questa condizione si verifica a causa di un’ipossia, un deficit di ossigeno, che può verificarsi durante lo sviluppo nell’utero della fatrice o durante il travaglio. Questo deficit di ossigeno impatta l’intero corpo del puledro, portandolo a cercare di mantenere la circolazione fetale piuttosto che aprire la respirazione polmonare.
Gli organi più suscettibili ai danni da ipossia sono il cervello e i reni. La dottoressa sottolinea che è vitale riconoscere i segni di maladattamento, poiché i puledri possono sembrare inizialmente in salute, ma mostrare segni di disagio in seguito. I sintomi includono comportamenti erratici, difficoltà nel trovare la mammella, posizioni e andature insolite. I puledri con maladattamento possono apparire come “vagabondi”, lontani dalla madre, mostrando segni di debolezza e rispondendo in modo atipico all’ambiente circostante.
La gravità dell’ipossia può portare a crisi più gravi, comprese convulsioni e arresti respiratori. La dottoressa enfatizza l’importanza di intervenire tempestivamente, specialmente nei casi più gravi, riferendo immediatamente a strutture con dipartimenti di neonatologia intensiva.
Assunzione di colostro e sfide settiche
Un’altra area critica della neonatologia equina riguarda l’assunzione di colostro, un fluido ricco di anticorpi essenziali per il sistema immunitario del puledro. La dottoressa spiega che la mancanza di suzione o una contaminazione batterica durante il parto possono compromettere questa fase cruciale.
Nelle prime ore di vita, il puledro ha canali aperti nell’intestino per assorbire gli anticorpi dal colostro. Una mancata suzione o un ritardo possono dar luogo a una competizione tra batteri e anticorpi, facilitando lo sviluppo di una setticemia neonatale. I sintomi di questa condizione includono debolezza e una diminuita assunzione di cibo.
La dottoressa enfatizza che l’assunzione tempestiva di colostro è cruciale, indipendentemente dalla causa sottostante. In casi più gravi, come infezioni settiche, potrebbe essere necessaria una trasfusione di plasma e l’uso di antibiotici. La consapevolezza e la prontezza di risposta sono fondamentali per garantire la sopravvivenza del puledro.
Prevenzione e cura
Per ridurre al minimo le complicazioni neonatali, la dottoressa consiglia una corretta cura della fattrice. Questo include l’implementazione di vermifughi, la somministrazione di vaccinazioni preventive, in particolare contro influenza e tetano, e una dieta equilibrata. Un ambiente pulito e il movimento appropriato della fattrice contribuiscono alla salute del puledro.
La fase del parto è cruciale, e la pulizia accurata del perineo, della vagina e delle mammelle è un passo essenziale per prevenire contaminazioni. La dottoressa suggerisce di monitorare attentamente il processo di parto, riferendo al veterinario tempestivamente i tempi di stazione quadrupedale e suzione del colostro.
In conclusione, la neonatologia equina richiede una comprensione approfondita e una risposta rapida per garantire la salute e la vitalità dei puledri neonati. Gli allevatori possono contribuire a mitigare questi rischi attraverso pratiche preventive e la vigilanza attenta nei confronti del comportamento dei puledri. L’osservazione precoce e la cooperazione con un veterinario specializzato sono fondamentali per affrontare le sfide della neonatologia equina e assicurare un futuro sano e prospero per i giovani equini.
In collaborazione con la Dottoressa Barbara Garbagnati a clinica Veterinaria Piola
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