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Nascita e Storia delle Carrozze.
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La storia della carrozze è ricca di fascino.
Nate come mezzo di trasporto pratico per la nobiltà medievale, sono diventate simbolo di status e lusso, acquisendo importanti significati culturali e sociali. Da sempre ammirate per la loro bellezza e raffinatezza, le carrozze sono state spettatrici del corso della storia, evolvendosi assieme ad essa in forme, design e funzionalità.
Origine della carrozza
Il termine ‘carrozza’ deriva dal latino ‘currus’ o ‘carrum’, e indica un veicolo a quattro ruote trainato da uno o più cavalli, di varie forme, per il trasporto di persone. L’origine delle carrozza si perde nei secoli, in quanto, come suggerito dal nome, deriva dalle vetture (coperte o scoperte) a trazione animale, simili a grandi carri, che già erano destinate per lo spostamento dell’uomo dalle popolazione preistoriche, successivamente dalla civiltà romana, e in minor misura nel Medioevo.
Le carrozze che conosciamo oggi, di fatti, si sono sviluppate principalmente in Europa, nel tardo Medioevo. I primi modelli erano rudimentali, costruiti interamente dal legno, e utilizzati per i viaggi di lunga distanza da persone nobili e di alte condizioni sociali.
Le prime notizie di vetture simili a carrozze risalgono al XIII secolo, raccolte nei documenti che descrivono l’iconico ingresso a Napoli di Beatrice di Provenza, moglie di Carlo I d’Angiò, trasportata su un carro adornato da un drappo azzurro trapuntato di gigli d’oro; si ricorda anche l’ingresso di papa Gregorio X a Milano, nel 1271, su un veicolo simile alla carrozza chiuso da vetri.
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Evoluzione della carrozza in Europa
Nel XIII fu realizzato il primo modello di carrozza chiusa, detto ‘carretta’, il cui esordio avvenne durante le nozze di Galeazzo Visconti e di Beatrice D’Este, a Milano. Da quel momento l’uso della carrozza si diffuse, ma solamente nelle famiglie nobili delle corti europee.
Fino alla metà del XV secolo, il modello più popolare era la ‘carretta veronese’, una carrozza chiusa con un’unica cassa dei passeggeri appoggiata all’asse delle ruote. Fu poi costruito in Ungheria, nel medesimo periodo, il ‘cocchio’, la prima carrozza provvista di sospensioni, costituita da una cassa sospesa dall’asse, e retta da cinghie e catene. Questa nuova struttura offriva viaggi più comodi e sicuri, e risultava fondamentale per ammortizzare i colpi su terreni dissestati. Inoltre, il cocchio fu ampiamente usato anche per i trasporti collettivi, divenendo mezzo pubblico, in quanto attrezzato con panche che avevano una capacità di portata fino a otto persone.
Tali innovazioni, assieme al miglioramento della tecnologia di produzione e la crescita di modelli più economici, rivoluzionarono non solo il design delle carrozze, ma anche la loro posizione sociale, rese accessibili alle classi medie.
L’epoca d’oro delle carrozze
In Italia possedere una carrozza era diventato di moda, e dalla metà del XVI secolo, le industrie di Ferrara divennero uno dei massimi centri di produzione, rinomate a livello internazionale.
In Francia la carrozza si diffuse più lentamente, e si affermò ai tempi di Luigi XI e Luigi XVI, con la nascita del ‘coupé’, veicolo coperto a quattro ruote, con due posti e trainato da un cavallo. Nel 600 e 700, l’estetica dei modelli fu influenzata significativamente dallo stile barocco, e le vetture erano cariche di ornamenti e sculture d’oro. La monarchia francese sviluppò regole di costruzione e gusto uniche, divenendo un punto di riferimento per tutte le corti straniere.
Alla fine del 600, il miglioramento delle strade permise lo sviluppo delle carrozze da viaggio, sia per il pubblico che per i privati, e vetture più versatili e comode divennero di uso corrente. Nel 1662, in Francia, fu costruito ‘l’omnibus’, veicolo con circa una decina di posti trainati da una o due coppie di cavalli. L’invenzione ebbe tale esordio, che alla fine del XVII secolo, in Inghilterra, furono costruite strade apposite per questo pesante tipo di veicolo, con servizi quotidiani regolari.
A partire dalla fine del 1770, la visione e i metodi di costruzione inglesi si espansero in tutta Europa, seguendo una linea di carrozza ancora più funzionale, priva di ornamenti di lusso. Il modello che rimase più in voga per i nobili, i monarchi, o per occasionai cerimoniali, era la ‘berlina’, lanciata da un architetto piemontese verso la fine del 600 a Berlino.
Il declino delle carrozze
Con l’arrivo del motore e l’affermazione dell’automobile nel XIX secolo, l’uso delle carrozze come mezzo di trasporto diminuisce gradualmente. Seppur sostituite con il tempo da mezzi motorizzati, le carrozze trainate dai cavalli restano come figura di lusso, e in diverse città europee sono ancora usate per il turismo o durante eventi storici. La storia della carrozza narra di un’ampia evoluzione, che inizia con un mezzo di trasporto pensato per la nobiltà medievale, e diventa non solo un simbolo di status e pregio, ma anche veicolo principale di tutte le fiorenti metropoli europee. Non a caso, in diversi paesi, molti attori si auguravano ‘molta merda’ prima di entrare in scena, espressione nata per l’abbondante quantità di sterco equino lasciato dalle carrozze degli spettatori, e direttamente proporzionale al successo dello spettacolo.
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Ludovica Locatelli
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