
“Credete nei vostri sogni e rispettate i cavalli”, l’intervista al Caporal Maggiore Matteo Orlandi

Ginevra – Durante il CHI di Ginevra 2024, unico evento indoor dedicato al completo a livello internazionale, il Caporal Maggiore Matteo Orlandi ha concesso un’intervista esclusiva al team di Horseshowjumping.tv. Con entusiasmo
Matteo ha condiviso con il nostro team la sua storia, le esperienze che lo hanno portato dove è oggi e gli obiettivi che lo guidano nel suo percorso.
Un esempio di talento, dedizione per il lavoro e pura passione, Matteo rappresenta la nuova generazione di cavalieri italiani, capace di eccellere anche nelle competizioni più complesse e di portare avanti una tradizione di famiglia che da anni contribuisce al successo dell’equitazione italiana.
Un inizio segnato dalla famiglia e dalla passione
Crescere in una famiglia dove l’equitazione è più di una passione, quasi un’eredità, ha segnato profondamente il percorso di Matteo Orlandi, oggi cavaliere dell’Esercito Italiano.
Il nonno paterno, Vittorio Orlandi, celebre protagonista dell’epoca d’oro del salto ostacoli e attuale Presidente del Comitato FISE Lombardia, ha tracciato un esempio di eccellenza per l’equitazione italiana, mentre il padre Massimiliano ha contribuito con una carriera di successo come cavaliere.
Anche il fratello maggiore Alessandro e le sorelle Agata e Mia hanno seguito la tradizione di famiglia. Con queste solide radici, per Matteo il legame con i cavalli è stato naturale e inevitabile, trasformandosi presto in una vera e propria vocazione e, poi, in una professione.

Parlando delle sue origini, Matteo ha raccontato di come suo padre, figura centrale nel suo percorso, lo abbia introdotto al mondo dei cavalli fin da piccolo: “Io e mio fratello siamo cresciuti in mezzo ai cavalli”.
“Abbiamo iniziato veramente da piccolini con mio papà, penso appena nati… nello zaino con papà in passeggiata sotto casa. Poi, crescendo, siamo passati dai Pony Games al salto ostacoli, fino ad arrivare oggi al completo” ha raccontato.
Ǫuesta base familiare è stata fondamentale per sviluppare non solo le abilità tecniche che gli hanno permesso di intraprendere e continuare a coltivare questa passione, ma anche una profonda connessione emotiva con i cavalli, elemento essenziale per qualsiasi cavaliere.
Il completo: una scelta di cuore
La decisione di concentrarsi sul completo, piuttosto che sul salto ostacoli, è stata influenzata da una serie di circostanze fortunate: “Tutto è nato per caso,” ha spiegato Matteo. “Avevamo un pony irlandese che era stato acquistato per i concorsi. C’è stata l’opportunità di provare il completo, e da quel momento me ne sono innamorato.”
Ha continuato: “È una disciplina bella e divertente che, come dice il nome stesso, è l’unica a unire insieme il lavoro in piano, il salto e la campagna. In concorso, ovviamente, mi piace tantissimo saltare gare impegnative e “alzare sempre l’asticella”, ma l’adrenalina che ti dà il cross-country è sempre molto difficile da replicare, per questo ne sono così innamorato.”

Differenze tra completo e salto ostacoli
Matteo ha sottolineato come il completo e il salto ostacoli siano due mondi molto diversi, nonostante appartengano allo stesso universo sportivo. La chiave, in entrambe le discipline, è il rapporto con il cavallo: “Nel completo è fondamentale avere una profonda intesa con il cavallo, soprattutto nel cross. La chiave per finire bene un percorso” ci ha detto, “è quella di avere le idee molto chiare e sapere di preciso cosa puoi chiedere al tuo compagno in un preciso momento. Dall’altro lato, è fondamentale essere perfettamente consapevole di cosa possa darti il cavallo che stai montando.”
Alla fine, però, come ha confermato anche Matteo: “Anche nel salto ostacoli è altrettanto importante trovare quell’intesa perfetta tra cavallo e cavaliere.”
Ǫuesto livello di connessione tra due menti diverse che collaborano e lavorano all’unisono per richiede anni di lavoro e una grande sensibilità nel comprendere le esigenze di ciascun cavallo.
Le esperienze internazionali: una scuola di vita
Matteo ha rappresentato l’Italia in numerosi campionati europei e competizioni internazionali, esperienze che lo hanno aiutato a crescere come cavaliere e come persona. “Ho avuto la fortuna di montare tanti cavalli diversi, grazie anche al supporto di mio papà e, più recentemente, di mio nonno, che mi segue ai concorsi. Ǫuesto mi ha aiutato a sviluppare la capacità di adattarmi a cavalli di ogni genere, cercando sempre di capire di cosa hanno bisogno. Ogni campionato, ogni gara – dagli italiani agli europei – è stato un tassello importante. Ho imparato tanto, sia dagli errori che dai successi, e questo mi ha permesso di crescere come cavaliere”.
L’esperienza a Ginevra
Partecipare al CHI di Ginevra è per Matteo un risultato che premia anni di impegno: “Essere qui è un sogno che si realizza. L’anno scorso ci avevo provato con un altro cavallo, quello con cui ho vinto gli Europei, ma non ci siamo riusciti” ha ricordato.
“Ǫuest’anno, con un altro cavallo e tante emozioni vissute nel frattempo, ce l’abbiamo fatta. Ǫuesto concorso è unico, affascinante e molto difficile, con cavalieri eccezionali, come Michael Jung e altri nomi di spicco. Il mio obiettivo per stasera? Divertirmi e chiudere la stagione nel miglior modo possibile, facendo un percorso netto e preciso”.

Gli obiettivi futuri e i consigli per i cavalieri del futuro
Guardando avanti, Matteo ha le idee chiare: “Il prossimo obiettivo è qualificarmi per i Campionati Europei Senior di Completo. Sarà fondamentale iniziare bene la stagione e ottenere la qualifica nei 4 stelle. Vedremo poi se sarò tra i selezionati. Oltre a questo, ci sono i Campionati Italiani Senior e, ovviamente, il lavoro per costruire i cavalli per il mio futuro.”
L’attenzione verso i giovani cavalli è un elemento fondamentale nel percorso di allenamento di Matteo: “Grazie al supporto di mio padre e mio nonno, stiamo formando nuovi cavalli che possano eccellere sia nel Completo che nel Salto Ostacoli. Il nostro obiettivo è migliorare anno dopo anno.”
Alla fine dell’intervista, Matteo ha voluto lasciare un messaggio ai giovani che vogliono intraprendere la carriera equestre: “Credete nei vostri sogni e rispettate sempre i cavalli. Sono loro a permetterci di raggiungere i nostri obiettivi. Inoltre, è importante lavorare con tecnici qualificati, che sappiano guidarvi e spronarvi a migliorare continuamente. Non accontentatevi mai del ‘va bene’, puntate sempre a raggiungere il massimo.”
L’intervista al Caporal Maggiore Matteo Orlandi ha messo in luce la determinazione, la passione e il talento di un cavaliere che, insieme alla sua famiglia, rappresenta un punto di riferimento per l’equitazione italiana. Il suo percorso è un esempio di come il duro lavoro, impegmo e rispetto per i cavalli possano portare a traguardi importanti.
Alessandra Ceserani | Ph. Massimo Argenziano
© Riproduzione riservata.