Peder Fredricson, “La chiave per il successo del cavaliere è il benessere del cavallo”

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Peder Fredricson a Fieracavalli Verona 2024


La storia di Peder Fredricson, campione per scelta e per passione

Al centro di ogni cosa: determinazione, apprendimento continuo e rispetto per gli animali

Oggi, dopo tutti i successi che hai ottenuto, cosa diresti al tuo io di 20 anni?

“Bella domanda! Non penso che avrei voluto conoscere la mia vita in anticipo, davvero. Ho avuto un percorso meraviglioso con i cavalli. Ho iniziato con il completo e ho esplorato molti ambiti nel mondo equestre. Alcuni saltatori trovano il successo presto e competono ogni weekend, ma io non mi sono distinto nel salto ostacoli fino ai quarant’anni. Sono grato per le esperienze diverse che ho vissuto e, anche se avrei potuto dedicarmi prima al salto ostacoli, non cambierei nulla. Probabilmente se avessi detto al me stesso di 20 anni che sarei diventato un cavaliere di successo nel salto ostacoli, avrei iniziato subito con questa disciplina, ma sono felice di non averlo fatto. Ho avuto una bella vita e non vorrei cambiarla.”

Peder Fredricson

Così è iniziata in occasione di Fieracavalli Verona 2024 l’intervista di Horseshowjumping.tv al grande cavaliere svedese Peder Fredricson, non solo un atleta olimpico plurimedagliato, ma un vero e proprio uomo di cavalli, che appassionato e riflessivo ha costruito la sua carriera seguendo un percorso personale davvero originale, con un palmarès straordinario che include due medaglie ai Campionati Europei di Göteborg 2017 e quattro medaglie olimpiche – tra cui l’oro e l’argento a squadre rispettivamente a Tokyo 2020 e Atene 2004, e gli argenti individuali a Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020.

Fredricson è uno dei pochi cavalieri ad aver raggiunto l’eccellenza sia nelle gare individuali che a squadre e uno dei pochi ad aver partecipato alle Olimpiadi sia nel Salto Ostacoli che nel Completo. Il suo percorso, infatti, è iniziato come più giovane cavaliere svedese ad aver mai partecipato ai Giochi Olimpici: all’età di 20 anni ha preso parte ai Giochi di Barcelona 1992

Il viaggio del cavaliere svedese nel mondo degli sport equestri è una fonte di ispirazione per chiunque ami l’equitazione e voglia scoprire cosa si celi dietro il successo di un campione che continua a lasciare il segno, anno dopo anno. Dai suoi inizi nel completo fino al consolidamento della sua posizione tra i migliori al mondo nel Salto Ostacoli, Peder racconta una vita di impegno, scelte di vita e un profondo rispetto per il benessere dei suoi cavalli. In questa intervista, ci ha parlato del suo percorso, delle sfide superate e delle idee innovative che lo spingono a migliorarsi ogni giorno.

Un percorso unico: dal Completo al Salto Ostacoli

Peder Fredricson ha iniziato la sua carriera sportiva nel completo e ha debuttato nelle sue prime Olimpiadi proprio in questa disciplina. “Ho avuto una vita fantastica con i cavalli. Ho iniziato con il completo e ho trovato il successo nel salto ostacoli solo intorno ai quarant’anni. Sono felice che sia andata così perché mi ha permesso di accumulare esperienze diverse,” racconta. Questo percorso, secondo Fredricson, è stato fondamentale per formare una mentalità versatile, una grande forza di volontà e la voglia di non arrendersi mai.

La transizione dal completo al salto ostacoli è stata graduale ma determinante, e Fredricson riconosce che, se avesse cominciato subito con il salto, avrebbe perso una parte importante della sua formazione e del suo approccio al cavallo e quindi, forse, oggi non sarebbe dove è.

Se avessi saputo che sarei diventato un cavaliere di successo, forse avrei iniziato subito con il salto ostacoli, ma avrei perso la ricchezza di esperienze delle altre discipline,” spiega, riflettendo sull’importanza della formazione multidisciplinare. Gli anni dedicati al completo, sotto la guida di leggende come Mark Todd, gli hanno permesso di acquisire conoscenzr fondamentali, come la gestione del cavallo e la cura della sua forma fisica, conoscenze che ancora oggi considera essenziali per la sua carriera.

Fredricson Catch StTropez2020 SS7 7487
Imagess, Stefano Secchi, Saint Tropez, CSI 4*

La priorità del benessere del cavallo e l’approccio naturale

Avevo un cavallo, All In, e mi sono reso conto, quando l’ho comprato, che fosse davvero straordinario. L’ho sentito subito quando l’ho provato. Quando hai un cavallo del genere, vuoi assicurarti di dargli il massimo perchè più il cavallo si sente a suo agio, meglio si comporta. È così per tutti i cavalli. Facciamo questo perché amiamo i cavalli, ma anche perché vogliamo avere successo. Quindi è interesse di tutti assicurarsi che loro siano i primi a star bene.”

Fredricson è profondamente convinto che il benessere del cavallo debba essere al centro di ogni aspetto dell’equitazione. Il suo approccio alla cura e all’addestramento si basa sull’idea di lasciare i cavalli il più possibile in un ambiente naturale. “I cavalli devono muoversi, quindi li tengo al paddock il più possibile, possibilmente in coppia,” racconta. Secondo lui, la compagnia è essenziale per il benessere mentale dei cavalli: “Quando hanno un compagno, sono più calmi e meno ansiosi. Se un cavallo è solo, può diventare irrequieto, ma con un amico si rilassa.”

Questo metodo è frutto anche delle lezioni apprese da Mark Todd, che è sempre stato un promotore del lasciare i cavalli all’aperto, persino in inverno, purché adeguatamente protetti. “Mark faceva uscire i cavalli anche d’inverno, ovviamente con le coperte. Questa filosofia mi è rimasta impressa: lasciare che i cavalli siano cavalli,” aggiunge Fredricson sorridendo convinto che un cavallo sereno e a suo agio nel proprio ambiente renda molto di più in gara.

È importante che i cavalli si muovano, quindi li tengo all’aperto il più possibile. Negli ultimi anni, ho iniziato a farli stare insieme in campo, il che ha avuto effetti positivi sul loro benessere mentale. Quando i cavalli hanno un compagno in paddock, sono più calmi e soddisfatti. Possono correre un po’ all’inizio, ma è fondamentale per la loro felicità e salute.”

Peder Fredricson

Un approccio innovativo: barefoot e ferri in plastica

L’interesse di Peder Fredricson al benessere del cavallo l’ha portato a sperimentare metodi innovativi, come la rimozione dei ferri. “Un cavallo che non riuscivamo a rimettere in forma ha beneficiato dall’eliminazione dei ferri, così ho iniziato a sperimentare il barefoot,” racconta. Sebbene riconosca che questo approccio non sia adatto a tutti i cavalli, è favorevole a lasciare che ogni animale esprima le proprie necessità e preferenze. Durante la pandemia, ha approfittato del tempo libero per togliere i ferri a diversi cavalli e curare personalmente gli zoccoli, un’esperienza che descrive come illuminante.

Ultimamente, ha iniziato a testare anche i ferri in plastica leggera, che si applicano con colla e offrono una flessibilità maggiore rispetto ai ferri tradizionali. “Non sono dogmatico riguardo al barefoot,” spiega Fredricson. “Credo che il futuro della ferratura non sarà scegliere tra barefoot o ferri in ferro, ma trovare i ferri adatti per ogni occasione, un po’ come facciamo noi con le nostre scarpe.” Questa visione flessibile e aperta dimostra quanto sia attento al benessere dei suoi cavalli e alla ricerca continua di soluzioni che rispondano alle loro necessità.

Il legame speciale con All In: il cavallo di una vita

Peder Fredricson
imagess, stefano secchi,2017, European Championship, Gotheborg,

Tra tutti i cavalli che ha montato, All In è senza dubbio quello che ha segnato la carriera di Peder Fredricson. Insieme, hanno conquistato una medaglia d’argento olimpica e ottenuto risultati straordinari. “All In era incredibile: piccolo, ma con un’enorme falcata e tutte le qualità per un cavallo da competizione,” ricorda Peder, che descrive il cavallo come una combinazione perfetta di potenza, velocità e precisione.

La loro intesa era talmente profonda che Fredricson ha deciso di dedicarsi completamente al salto ostacoli, abbandonando la sua carriera di grafico. “Quando l’ho comprato, ho capito di avere uno dei migliori cavalli al mondo. Da quel momento ho lasciato tutto il resto e mi sono concentrato solo sull’equitazione,” racconta, sottolineando quanto questa scelta abbia cambiato la sua vita e la sua carriera.

Peder Fredricosn e All In
Imagess, Stefano Secchi, Amburgo, Hamburg, Derby 2019

Superare le difficoltà: “Ogni esperienza negativa ha un lato positivo

Nonostante il successo, la carriera del cavaliere svedese non è stata priva di ostacoli, inclusi gravi infortuni: Peder Fredricson ha subito una frattura alla clavicola, un infortunio che ha richiesto una lunga riabilitazione e che ha influito sulla sua capacità di allenarsi e competere ai massimi livelli.

Non è stato difficile mentalmente, ma fisicamente è stato impegnativo. Ho dovuto rallentare i ritmi e adattare il mio allenamento, il che non è stato facile. Però ogni esperienza negativa ha un lato positivo: quell’infortunio mi ha costretto a fare attenzione a dettagli che prima non consideravo così importanti, come il recupero e la preparazione atletica mirata.

Questo ha cambiato il mio approccio generale, aiutandomi a crescere come atleta. Anche se è stata una sfida dura, l’ho affrontata grazie alle persone giuste che mi hanno aiutato a superare ogni difficoltà” ci ha spiegato, rivelando che ogni difficoltà ha semore portato con sé un insegnamento e nuove persone che hanno in qualche modo arricchito la sua vita e la sua crescita professionale.

Consigli ai giovani cavalieri: apprendere dai migliori e rimanere umili

Peder Fredricson incoraggia i giovani cavalieri a circondarsi di mentori di qualità e a mantenere una mentalità aperta. “È importante avere vicino persone di cui si ha stima e rispetto,” ha consigliato. Ha avuto la fortuna di formarsi con leggende come Mark Todd e Franke Sloothaak, che gli hanno insegnato molto sulla disciplina, l’abilità e il rispetto per l’animale. “Impara dai migliori e non smettere mai di essere curioso,” ha affermato, spiegando come la sua stessa crescita sia stata alimentata da un costante desiderio di imparare.

Il rapporto con il fratello Jens

Peder e Jens Fredricson condividono un legame profondo, nato non solo dal legame di sangue ma alimentato da una passione condivisa per l’equitazione. Cresciuti insieme in un ambiente dedicato ai cavalli, i due fratelli hanno trovato l’uno nell’altro una fonte di ispirazione e di stimolo, spingendosi a superare ogni limite e a perfezionarsi in ogni dettaglio.

Tra loro esiste una sana competizione, un confronto che è stato sempre più una spinta verso l’eccellenza che una rivalità vera e propria. Accomunati da un grande rispetto e affetto reciproco, portano avanti la stessa passione, sapendo che ogni traguardo è il riflesso di una vita di condivisione e di sostegno.

Ci sentiamo ogni giorno, ci supportiamo a vicenda, ma c’è sempre una sana competizione non detta tra noi,” confessa con un sorriso. Questo stimolo costante lo spinge a migliorare: “La competizione, anche se scomoda, è sempre un’opportunità per crescere.”

La ricerca di una crescita costante: una filosofia di vita

Nonostante le molte medaglie e riconoscimenti, Fredricson non si accontenta e continua a guardare avanti. “In questo sport, è fondamentale guardare al futuro. Il passato conta poco; si tratta di trovare nuovi cavalli, costruire legami e fare piccoli miglioramenti,” afferma, esprimendo la sua passione per i dettagli. “La soddisfazione sta nel trovare quel piccolo aggiustamento che fa la differenza. Sono questi piccoli progressi che amo di più nel lavorare con i cavalli.”

Questa dedizione alla crescita continua è ciò che mantiene viva la sua passione. “Si tratta di migliorarsi, di svilupparsi e di godersi il processo. La competizione è solo un modo per verificare che ciò che stai facendo funzioni. Se vinci, è un segno che l’approccio sta dando risultati, ma se non funziona, è il momento di rivedere la strategia,” spiega con umiltà.

“Non ti senti mai veramente un campione in questo sport. Mi piace davvero cercare sempre di migliorare, di avere una connessione migliore con i miei cavalli e trovare quei piccoli dettagli che ti permettono di fare un po’ di progresso. Mi piace molto. Quando trovi questo cambiamento, un piccolo dettaglio, e scopri che funziona, rende le cose migliori. Più che altro, il mio obiettivo è cercare di migliorare me stesso e godermi il momento.”

Peder Fredricson

Alla fine, Peder Fredricson incarna i valori del vero cavaliere: un professionista che vede nel rapporto con il cavallo una fonte di apprendimento, di rispetto e di continua ispirazione. La sua storia è un esempio di come il successo nel mondo equestre vada ben oltre i trofei, racchiudendo l’essenza di un viaggio fatto di umiltà, resilienza e profonda connessione con i cavalli.

Alessandra Ceserani | Ph. Stefano Secchi

Online book HSJ

© Riproduzione riservata.

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