La razza del cavallo salernitano: patrimonio equestre della Campania

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Cavallo Salernitano

Il cavallo salernitano, una delle razze equine italiane più affascinanti e apprezzate, affonda le sue radici nella regione della Campania.

Questo esemplare rappresenta non solo un importante pezzo di storia locale, ma anche un’eccellenza nell’ambito dell’allevamento di cavalli da sella e sportivi.

Origini e evoluzione storica

La storia del cavallo salernitano ha inizio nella prima metà del XVIII secolo, quando Carlo III di Borbone fondò l’allevamento di Persano, situato nelle vicinanze del moderno centro di monta di Morese.

Questo allevamento, che sarebbe divenuto il fulcro della selezione della razza, iniziò con cavalli di tipo napoletano, una stirpe nota per l’influenza spagnola e berbera.

I cavalli napoletani, rinomati per la loro fiera azione e robustezza degli arti, furono incrociati con soggetti locali della Piana del Sele e delle valli del fiume Ofanto.

Con l’introduzione di sangue arabo e spagnolo, si iniziò a delineare un tipo di cavallo dalle qualità eccezionali per l’equitazione.

L’allevamento continuò ad evolversi fino alla sua chiusura con la costituzione della Repubblica Italiana. Tuttavia, l’opera di selezione riprese nel 1900, quando l’allevamento riaprì sotto il nome di salernitano.

Caratteristiche fisiche e comportamentali

Il salernitano moderno è il risultato di un lungo processo di selezione che ha incluso l’apporto di sangue purosangue inglese nella seconda metà del XX secolo. Questo ha conferito al cavallo maggiore taglia e coraggio, oltre a migliorare la sua conformazione generale e la libertà d’azione.

Dal punto di vista morfologico, il cavallo salernitano si distingue per una testa di linee nobili, che testimonia l’influenza spagnola, occhi vivaci e narici ampie. Il collo è lungo e ben attaccato, il garrese è pronunciato e muscoloso, e le spalle sono ben inclinate, supportate da posteriori potenti.

Le gambe sono ben proporzionate, con giunture solide, stinchi sottili ma robusti e tendini ben definiti. I piedi mostrano una buona consistenza, ideale per sostenere la struttura del cavallo, che generalmente raggiunge un’altezza di circa 160 cm al garrese.

Sul piano caratteriale, il salernitano si distingue per la sua intelligenza e il suo temperamento vivace. È un cavallo dotato di forza e agilità, qualità ereditate dai suoi antenati spagnoli, e presenta una notevole resistenza e rusticità, caratteristiche che lo rendono adatto a diverse discipline sportive, tra cui il salto ostacoli e il dressage.

Un patrimonio da preservare

Nonostante il suo numero limitato, il cavallo salernitano rappresenta un patrimonio culturale ed equestre inestimabile per l’Italia, in particolare per la Campania.

I campioni allevati, tra cui i famosi saltatori Posillipo e Merano, sono stati montati dal leggendario cavaliere Raimondo d’Inzeo, contribuendo a consolidare la reputazione della razza.

Il cavallo salernitano, dunque, non rappresenta solo un esempio di bellezza e prestanza fisica, ma racchiude in sé una storia secolare che unisce tradizioni locali, influenze culturali e innovazioni nell’allevamento.

La conservazione e la valorizzazione di questa razza sono fondamentali, non solo per il suo significato storico, ma anche per le sue notevoli qualità sportive e il suo spiccato carattere intelligente. Mantenere viva questa tradizione equestre è un dovere, per garantire che queste qualità continuino a essere apprezzate e riconosciute anche in futuro.

Fonte www.unire.gov.it; libro “Cavalli” Fabbri editore

© Riproduzione riservata.

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