La nostra intervista al giovanissimo ed emergente cavaliere danese Emil Hallundbaek

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Emil Hallundbaek 2

La nostra intervista al giovanissimo ed emergente cavaliere danese Emil Hallundbaek
Il protagonista di questa settimana de “Le Interviste di HSJ“ è il giovanissimo ed emergente cavaliere danese Emil Hallundbaek, che a soli 23 anni è già ventiquattresimo nella classifica FEI Longines Ranking Mondiale Under 25.
Vive attualmente in Belgio dove si è recato per poter migliorare tecnicamente e vedere, come ha dichiarato lui stesso, quanto sarebbe riuscito ad andare avanti: la strada da fare è ancora lunga, ma una cosa è certa, la sua crescita è esponenziale e speriamo possa continuare.
Quella per i cavalli è una passione che accumuna tutti i membri della sua famiglia: i genitori, Jorgen e Marianne Hallundbaek, hanno preso parte a diverse competizioni, anche ad elevati livelli, mentre la sorella più piccola di un anno, Clara, ha conquistata la medaglia di bronzo nella Young Riders Championships Europea del 2018 a Fontainebleau, in Francia.
Abbiamo provato a contattarlo dopo la vittoria del GP al CSI2* di Opglabbeek al SenTower Park in occasione della seconda settimana del Winter Tour 2021, e si è reso disponibile a rispondere ad alcune nostre domande riguardarti la sua brillante carriera, la sua storia ed i suoi progetti futuri.
Prima di tutto, ancora complimenti per il tuo primo posto nel Gran Premio al SenTower Park di domenica 5 febbraio. Parlaci di Paris, quando avete iniziato a lavorare insieme? Come la descriveresti caratterialmente?
Sì grazie mille, abbiamo iniziato a lavorare insieme nel mese di settembre 2020. Mi sono trovato molto bene con lei fin dall’inizio. Per quanto riguarda il temperamento è un super cavallo dal punto di vista delle prestazioni sportive, di sangue e con un buon istinto.
Quali sono i cavalli che porti nel cuore e che hanno segnato particolarmente la tua carriera?
Diciamo che non è proprio permesso di avere delle preferenze, ma i due cavalli più speciali per me sono stati sicuramente Catoki e Chalisco.
Quest’anno passato è stato sicuramente complicato dal punto di vista sportivo, molti cavalieri ne hanno approfittato per concentrarsi sulla crescita dei propri giovani cavalli. Tu come hai affrontato questo periodo?
Si, è stato sicuramente un periodo molto strano e difficile. Ho avuto più tempo e maggiori possibilità di lavorare in modo più concentrato e profondo tutti i cavalli in scuderia. Mi sono potuto dedicare anche al lavoro in piano, senza dubbio migliorare le condizioni dei cavalli e potenziare la loro muscolatura sono state le priorità principali.

Hai dichiarato di esserti trasferito nel 2016 dalla Danimarca al Belgio per crescere tecnicamente e vedere quanto lontano saresti riuscito ad arrivare. Ti sei mai pentito di questa scelta o pensi che sia stata fondamentale per i risultati che hai ottenuto negli ultimi tempi?

No, penso che questo periodo della mia vita sia stato molto educativo e mi ha formato permettendomi di diventare il cavaliere che sono oggi quindi sono molto contento della mia decisione. E sì, credo che questa esperienza abbia contribuito al raggiungimento dei miei successi e che mi abbia reso un cavaliere migliore.
A proposito di obiettivi, punti ancora alle Olimpiadi di Tokyo? Se sì, come ti stai preparando per questo evento?
Sì, di sicuro questo fa ancora parte del mio piano/sogno, quello di cercare di arrivare alle Olimpiadi. Quest’anno di pausa è servito per allenarmi e organizzarmi in vista di questo evento. Cercherò di puntare alle Olimpiadi insieme a quello che ormai da anni è il mio partner, Chalisco. Abbiamo vinto la classifica nel 2019, e questo ci ha assicurato un posto per rappresentare la Danimarca alle Olimpiadi. È un cavallo fantastico e faremo del nostro meglio per farcela!

In generale come organizzi il lavoro a casa per te ed i tuoi cavalli?

Cerco sempre di mantenere tutti i miei cavalli in forma e di buon umore. Riserviamo loro dell’ottimo cibo e un buon lavoro giornaliero. Non cerco mai di spingere un cavallo a fare qualcosa che non è ancora pronto ad affrontare, inoltre è essenziale mantenere il livello di allenamento e di benessere fisico del cavallo, lo stesso che viene richiesto in gara. Trovo che con questa filosofia si ottengano risultati più consistenti e duraturi.

Nonostante la tua giovanissima età, sei già riuscito a raggiungere ottimi risultati. Ci sono state sessioni di allenamento particolarmente difficili in vista di alcune competizioni?

No nessuna in particolare, ma trovo che se hai fiducia al 100% nel tuo cavallo e riesci a mantenere la calma e la tranquillità quando lo monti, riuscirai ad ottenere sempre di più da lui.

Anche i tuoi genitori hanno dedicato gran parte della loro vita a questa passione. Questo ti ha mai creato pressioni o è stato al contrario uno stimolo per cercare di fare sempre meglio? Come è stato il rapporto con i tuoi genitori durante questi anni?
Certo i miei genitori sono stati fondamentali e mi sono stati di enorme aiuto per la mia carriera, sarò per sempre grato a loro per questo. Siamo sempre stati una famiglia molto unita e lo continueremo ad essere anche in futuro.

Anche tua sorella minore Clara partecipa a molte competizioni, pensi ti veda come un esempio da seguire? Vi confrontate spesso?

Forse non come un esempio, ma cerchiamo di aiutarci a vicenda in tutte le situazioni e il piano sarebbe quello di lavorare insieme in futuro.
Daresti qualche consiglio ai ragazzi che vorrebbero intraprendere una carriera agonistica come la tua? Qual è la tua filosofia?
Certo, cercate sempre di essere dei cavalieri ben educati e rispettosi, di lavorare sodo e di essere molto pazienti. In questo modo riuscirete ad andare sempre più lontano, siate anche sempre aperti ad imparare. Sicuramente, però, alla fine è essenziale avere dentro di sè anche l’istinto e la voglia di vincere.

AC
Foto concesse da SenTower Park e Emil Hallundbaek di Pegasus Photo
Riproduzione riservata HSJ ©

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