The winter is coming: la cura del cavallo durante il periodo invernale.

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La citazione del titolo non passerà inosservata agli amanti delle serie tv, ma nessuna frase è più veritiera riguardo al periodo che andremo a vivere noi e i nostri amati cavalli. L’inverno, al pari dell’estate, è una stagione difficile da gestire per quello che riguarda la cura del cavallo, perché si va incontro a problematiche differenti, ma di eguale importanza. All’interno di questo articolo andremo a sviscerare quelle che sono le pratiche per gestire al meglio il periodo invernale, in modo da poter vivere in tranquillità una stagione che potrebbe rivelarsi più complessa del previsto.

Come primo fattore da tenere sotto controllo e di vitale importanza, è la giusta assunzione di acqua. È importante che il cavallo beva ne beva una grande quantità per minimizzare il rischio di coliche e, ovviamente, tener idratato l’animale. Come già specificato in un nostro precedente articolo, (“Lo sviluppo del cavallo, tra alimentazione e lavoro”) con un rapido calcolo sarà semplice capire quanto sia il fabbisogno minimo di acqua, basterà somministrare 5 litri ogni 100kg di peso corporeo in modo tale da individuarne la quantità minima. L’assunzione di acqua, non solo impatta sull’idratazione, ma fa sì che il cavallo mangi di più e aumenti i livello di umidità fecale, così da non incappare nel rischio di un blocco intestinale dovuto alla secchezza delle feci. (Leggi il nostro articolo La corretta idratazione del cavallo: l’uso degli elettroliti nella dieta equina)

Come gli esseri umani, anche i cavalli tendono a bere con meno voglia durante l’inverno e per questo motivo è importante prendere degli accorgimenti per far sì che il consumo rimanga alto.

Per prima cosa bisogna fare attenzione alla temperatura, l’acqua deve essere fresca, ma ovviamente non gelida o addirittura congelata, quindi rimanere in un range che va dai 7 ai 20 gradi è importante. Se nel momento in cui andiamo a somministrarla, ci rendiamo conto che la temperatura è troppo bassa, a causa delle temperature veramente rigide, è consigliabile diluirla con una quantità minima di acqua calda per innalzarne la temperatura. Per invogliarli a bere, è possibile sciogliere dei sali, come ad esempio il bicarbonato, in modo tale da renderli più assetati e di conseguenza aumentare il livello di bisogno e farli bere di più. Ovviamente la buona manutenzione di beverini è indispensabile!

Nel momento in cui teniamo i nostri cavalli al paddock, il rischio di congelamento di acqua aumenta, ecco perché è consigliabile inserire all’interno degli abbeveratoi, dei galleggianti, o qualsiasi cosa che tenga un minimo in movimento l’acqua per scongiurare la formazione di ghiaccio.

La vita in paddock permette di allacciarci ad un altro fattore importante, quello della temperatura corporea. Quando le temperature si abbassano durante l’inverno, il cavallo ha bisogno di energia alimentare supplementare per mantenere la temperatura corporea e la condizione fisica. Per ogni mezzo grado sotto i -7, il cavallo ha bisogno di un ulteriore 1% di energia nella sua dieta. Come base alimentare è sempre importante somministrare una buona qualità e quantità di foraggio Se un cavallo da 500 kg inattivo ha bisogno di 8-10 kg di fieno di buona qualità al giorno quando la temperatura è di -7 gradi, il suo fabbisogno può aumentare di circa 2-2.5 kg, se la temperatura arriva a -17 gradi.

L’aumento del fabbisogno energetico della dieta sarebbe ancora maggiore nel caso in cui il cavallo non avesse accesso a un riparo. Un leggero aumento dell’energia in inverno è comunque una buona abitudine per renderlo anche più attivo. Una buona alimentazione è certamente il criterio principale, ma la temperatura corporea è regolabile tenendo sotto controllo lo stato del mantello ed intervenendo, se necessario, con delle coperte, o la tosatura. Ricordiamo che i cavalli riescono a tollerare, in caso di assenza di vento e umidità, temperature leggermente inferiori ai ­18 gradi.

Tecnicamente, il cavallo continuerà a sviluppare un manto invernale naturale fino al 22 dicembre (solstizio d’inverno), quando le giornate smettono di accorciarsi. Il pelo isola il cavallo intrappolando e riscaldando l’aria. Il pelo bagnato o infangato può ridurre il suo valore isolante e aumentare la perdita di calore. È importante mantenere il cavallo asciutto e al riparo dall’umidità. Per chi mantiene i cavalli in esercizio, è consigliabile ricorrere alla tosatura che riduce i tempi di raffreddamento in seguito agli esercizi. Quando si lavora il cavallo, è importantissimo controllare che la temperatura corporea torni negli standard di quando è a riposo, in modo tale da evitare che rientri troppo accaldato e incorra in episodi sgradevoli come febbre o tosse.

La questione coperte è sempre un po’ spinosa, è importante capire quale utilizzare e quando utilizzarla, ma la cosa più importante è la manutenzione e osservare sempre come reagisce il cavallo una volta indossata.

Come si dice nel mondo equestre “niente piedi, niente cavallo”, infatti in inverno, soprattuto per i cavalli al paddock, è importante tenere sotto controllo lo stato dei piedi. Le unghie tendono a crescere di meno, ma quello che preoccupa maggiormente sono le condizioni dei terreni nei prati. Spesso si rischia di andare incontro alla “febbre del fango” che provoca fettoni e ragadi che sono sempre di difficile gestione, soprattutto per i meno esperti. Ricordarsi di tenere sempre puliti i piedi e soprattutto ben idratati tramite l’utilizzo di grasso e balsami specifici.

Queste, alcune linee guida indispensabili per la buona gestione del cavallo in un periodo complesso come l’inverno, ovviamente in caso di necessità è obbligatorio rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per gestire al meglio ogni situazione!

Damiano Poggi

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