Intervista esclusiva Rolex con Christian Kukuk, oro olimpico individuale: il legame vincente tra cavaliere e cavallo

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(c) Thomas Lovelock / Rolex Grand Slam

Christian Kukuk, vincitore della medaglia d’oro individuale alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha raccontato la sua straordinaria esperienza in una recente intervista per il Rolex Grand Slam of Show Jumping. L’atleta tedesco ha parlato della sua carriera, della stretta connessione con il suo cavallo Checker 47 e del ruolo centrale del suo team nel raggiungimento di risultati eccezionali.

Kukuk ha sottolineato quanto sia fondamentale costruire una relazione solida con il proprio cavallo. “Checker 47 è un cavallo speciale, con cui ho lavorato per quattro anni. Il nostro legame è stato la chiave del successo. Non basta essere un cavaliere esperto o avere un cavallo ben addestrato: serve un’intesa perfetta tra cavallo e cavaliere”, ha dichiarato. Kukuk ritiene che questa sintonia sia stata determinante nel superare il difficile percorso olimpico di Parigi 2024, pensato non solo per l’esperienza del cavaliere, ma per una collaborazione profonda tra i due.

Il binomio Kukuk-Checker 47 ha ottenuto risultati significativi già prima delle Olimpiadi, con vittorie come la FEI Jumping Nations Cup™ di Barcellona, il Grand Prix a Riyadh e il terzo posto nel Rolex Grand Prix al CHI di Ginevra. Questi traguardi hanno rafforzato la fiducia di Kukuk nel suo cavallo: “Quest’anno, al Winter Equestrian Festival di Wellington e al Grand Prix di Madrid, ho iniziato a percepire che tutto ciò che avevamo costruito insieme negli ultimi anni si stava davvero concretizzando. Checker 47 sapeva esattamente cosa fare e si fidava di me, così come io mi fidavo di lui. Questa fiducia reciproca è alla base di ogni successo.”

Un altro elemento cruciale per Kukuk è stato il supporto della sua squadra. “Il lavoro dietro le quinte è enorme: gestire i cavalli, gli spostamenti, gli allenamenti. Senza un team forte e affidabile, sarebbe impossibile raggiungere certi risultati”, ha affermato. L’importanza di un gruppo coeso e preparato si riflette nella sua costante ascesa nel mondo del salto ostacoli.

Parlando delle sue origini, Kukuk ha ricordato come, nonostante la sua famiglia fosse già immersa nel mondo dei cavalli, abbia iniziato a cavalcare piuttosto tardi. “Da piccolo, quando i miei genitori andavano alle gare, io li seguivo per non restare a casa da solo. All’inizio giocavo a calcio nei paraggi, ma col tempo ho cominciato a osservare mio padre mentre si allenava e gareggiava. Guardando le sue performance, ho iniziato a capire le dinamiche del salto e a chiedermi cosa avrebbe potuto fare meglio. Alla fine, la curiosità mi ha spinto a voler provare, anche se ho scoperto presto che non era affatto facile come sembrava!”

Kukuk ha poi riflettuto sull’emozione di competere in eventi come il CHI di Ginevra, una delle tappe più affascinanti del calendario equestre. “Ginevra ha qualcosa di unico: l’arena è immensa e l’atmosfera è carica di energia. Ogni volta che salto un percorso netto e sento il pubblico esplodere di gioia, è un’emozione indescrivibile. È proprio per momenti come questi che facciamo questo sport.” Kukuk ricorda con orgoglio il suo terzo posto nel Rolex Grand Prix dello scorso anno, un risultato che gli ha dato la sicurezza necessaria per affrontare le Olimpiadi.

Riflettendo sulle lezioni apprese dalle sue precedenti partecipazioni, Kukuk ha spiegato che le competizioni del Rolex Grand Slam of Show Jumping richiedono una preparazione impeccabile sia del cavallo che del cavaliere. “Gli ostacoli sono sempre impegnativi e imprevedibili, e sia io che Checker 47 abbiamo lavorato duramente per essere pronti ad affrontare ogni situazione. Il risultato di Ginevra dello scorso anno mi ha confermato che Checker era pronto per le grandi sfide, come le Olimpiadi.”

Un’altra tappa fondamentale per Kukuk è il CHIO di Aachen, che per lui, come per molti altri cavalieri tedeschi, rappresenta una delle competizioni più ambite. “Il Rolex Grand Prix di Aachen è un sogno per qualsiasi cavaliere. Per noi tedeschi, è il culmine della carriera. Vincere qui è come ottenere una delle massime onorificenze dello sport.”

Kukuk ha infine parlato della difficoltà e della sfida unica rappresentata dal Rolex Grand Slam, che include tappe come The Dutch Masters e il CSIO Spruce Meadows ‘Masters’. “Per vincere in questo circuito, devi essere capace di adattarti a ogni tipo di arena, che sia grande e aperta come Aachen o più intima come ‘s-Hertogenbosch. Solo i cavalli migliori possono eccellere in ogni contesto. È per questo che il Rolex Grand Slam è così speciale e difficile da conquistare: in tutti questi anni, solo Scott Brash e Hello Sanctos ci sono riusciti. È un traguardo che ogni cavaliere sogna di raggiungere almeno una volta nella vita.”

L’intervista si conclude con un consiglio ai giovani cavalieri che aspirano a raggiungere i vertici dello sport. “Il segreto è avere pazienza. Costruire un rapporto con il cavallo richiede tempo e non ci si può abbattere davanti agli insuccessi. Bisogna imparare da ogni esperienza, restare positivi e continuare a lavorare con dedizione.”

Christian Kukuk ha dimostrato, attraverso la sua carriera, che la combinazione di talento, passione e un forte legame con il proprio cavallo può portare a risultati straordinari nel mondo del salto ostacoli,

fonte press release Rolex grand slam of showjumping

© Riproduzione riservata.

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