Intervista esclusiva al cavaliere giapponese Taizo Sugitani
Busto e Gorla Challenge Trophy 2024 – Etrea , Busto Arsizio – 23 March 2024 – ph.Stefano Secchi / ImageSS – Taizo Sugitani su Quincy
Taizo Sugitani, figura importante nel panorama equestre internazionale, ci ha portati con sé in un viaggio nei meandri della sua vita, presente e passata. Il cavaliere olimpico giapponese specializzato nel salto ostacoli, ha rappresentato il Giappone in sei Olimpiadi estive consecutive, dal 1996 al 2016. Il suo miglior piazzamento individuale ai giochi è stato il 15º posto ad Atene nel 2004, mentre ha raggiunto l’11º nel salto a squadre di Sydney 2000.
Figlio del cavaliere olimpico e proprietario di un’importante scuderia, Masayu Sugitani, Taizo ha ereditato una forte tradizione familiare nel mondo del cavallo. Dopo essersi diplomato alla Canadian Academy di Kobe nel 1996, ha preso la decisione di spostarsi nei Paesi Bassi per continuare ad allenarsi sotto la guida dell’ex campione olandese Henk Nooren. Questa mossa si è rivelata cruciale nel favorire la sua carriera e la sua scalata verso il successo.
Oltre alle Olimpiadi, Taizo ha partecipato anche a sei edizioni dei Giochi Equestri Mondiali, dal 1994 al 2014, e a due finali di Coppa del Mondo di salto ostacoli, nel 2000 e nel 2007. Nel 2010, ha ottenuto un prestigioso 10º posto ai World Equestrian Games in Kentucky, dimostrando la sua costante presenza tra i migliori di questa disciplina.
Nell’intervista esclusiva rilasciata a Horseshowjumping.tv, il cavaliere ha aperto le porte della sua carriera, rivelando i segtreti dei suoi successi e le sfide affrontate lungo il percorso.
Un’infanzia immersa nel mondo dei cavalli
Nel corso dell’intervista, Taizo ha sottolineato come la sua infanzia sia stata permeata dalla presenza costante dei cavalli. “Sono nato in una famiglia di appassionati. Entrambi i miei genitori erano cavalieri olimpici e mio nonno materno competeva anch’egli a livello internazionale“, ha condiviso con un sorriso. “La mia famiglia ha una lunga tradizione nel mondo dell’equitazione, e questo mi ha fornito una solida base fin dall’inizio della mia carriera“.
La sua eredità familiare non ha solo fornito una base solida, ma ha anche ispirato il cavaliere a perseguire il successo a livello internazionale, seguendo le orme dei suoi predecessori.
Le sfide del mondo equestre in Giappone
Taizo ha rivelato le difficoltà che i cavalieri giapponesi devono affrontare rispetto ai loro colleghi Europei o di altre nazionalità. “Purtroppo, il Giappone è un paese insulare di dimensioni ridotte, il che limita il livello della competizione. Per migliorare, è necessario spostarsi in Europa o negli Stati Uniti“, ha spiegato. “Quando ero giovane, ho compreso che per raggiungere il mio massimo potenziale avrei dovuto cercare opportunità al di là dei confini del mio paese”.
Il suo trasferimento nei Paesi Bassi per allenarsi con l’ex campione olandese Henk Nooren è stato un passo significativo nella sua carriera. “È stata una decisione importante, ma necessaria”, ha riflettuto. “Henk mi ha fornito le basi e ha formato il mio approccio disciplinato, e so che ne avevo bisogno per progredire nel mio percorso come cavaliere”.
L’influenza del padre e l’amore per questo sport
Nel corso dell’intervista, Taizo ha rivelato l’influenza significativa che suo padre ha avuto sulla sua carriera. “Mio padre è uno dei miei più grandi mentori. È un vero cavaliere e lo considero un vero e proprio visionario in questo sport, soprattutto per il salto ostacoli in Giappone“, ha detto. “La sua saggezza e il suo sostegno costante sono stati fondamentali per il mio successo“.
Poi ha continuato, “La mentalità di mio padre era davvero innovativa per i suoi tempi, e ha aiutato molti cavalieri giapponesi a raggiungere il top dello sport. Un tempo i quattro cavalieri giapponesi erano tutti allenati da lui nella nostra scuderia. Ho imparato così tanto da lui nella mia vita ha contribuito a rendermi il cavaliere che sono oggi e, ancora adesso, gli mostro tutti i miei video e apprezzo il suo feedback.”
La sua esperienza con Henk Nooren
“Fu un’idea di mio padre quella di mandarmi da Henk.” ha detto Taizo. “Lo aveva conosciuto molti anni prima mentre gareggiava in Europa e sono rimasti in contatto nel corso degli anni. Quando avevo circa 10 anni, Henk venne in Giappone per tenere una lezione nella nostra scuderia e, in quell’occasione, prima stavo in disparte, ma poi mi sono inserito all’interno della lezione! Mi disse che un giorno sarei dovuto venire ad allenarmi con lui in Europa.” e così è stato.
“Ovviamente è stata un’ottima decisione, perché Henk mi ha dato le migliori basi che potessi desiderare e, come mio padre, è un vero cavaliere. Mio padre si fidava di lui al cento per cento e non ha mai interferito con i piani di Henk per me e i miei cavalli. Ho imparato molto da lui, a cavallo, da terra e in scuderia. Ho avuto modo di vederlo dirigere e insegnare a molti grandi cavalieri e team in diversi campionati, c’era sempre qualcosa da fare. La sua attenzione ai dettagli e la sua gestione di ogni binomio era incredibile. Mi ha insegnato come formare un cavallo e portarlo al massimo livello. Come pianificare un campionato. Come essere paziente e crederci sempre. Senza Henk e mio padre non avrei ottenuto quello che ho ottenuto.”
Il ritorno in gara dopo l’intervento alla schiena e l’importanza della preparazione atletica
Uno dei momenti più difficili della carriera di Taizo è stato quello in cui si è trovato a subire un intervento chirurgico alla schiena, nel 2019. “Dopo l’intervento, ho dovuto dedicarmi a una lunga riabilitazione e ad un lungo recupero“, ha detto. “Ma ringrazio il cielo di aver avuto l’opportunità di tornare in sella e competere ancora“.
Dopo aver tentato vari trattamenti e esercizi per alleviare il dolore per un intero anno senza successo, Taizo ha deciso di sottoporsi a un intervento chirurgico. La decisione di procedere con l’operazione è stata determinante: “Dopo l’intervento, il dolore è scomparso immediatamente“, ha confessato.
Il cavaliere ci ha detto di aver sempre praticato sport e fatto esercizi di stretching, oltre all’attività in sella, evidenziando l’importanza della preparazione atletica del cavaliere, che deve essere un’atleta, in tutto e per tutto.
Ora Taizo, dopo l’intervento, continua a praticare esercizi, con maggiore attenzione e cura al dettaglio grazie al sostegno del suo fisioterapista. Il processo di riabilitazione non solo ha alleviato il suo dolore, ma lo ha anche portato a riflettere sull’importanza di prendersi cura di sé stesso e dedicare tempo e attenzione al proprio benessere fisico, un aspetto cruciale anche nel mondo dell’equitazione.
Il cavallo ideale
Taizo ha riflettuto sulle sue esperienze con cavalli e cavalle, evidenziando non ci sia una vera e propria preferenza tra stalloni, castroni e femmine. Pur riconoscendo che le cavalle possano essere più difficili da gestire, sottolinea il loro valore quando si tratta di momenti critici. “Non ho preferenze tra cavalli e cavalle“, afferma. “Ho avuto delle buone esperienze con le cavalle. Sì, possono essere difficili, ma alla fine, quando hai veramente bisogno del loro aiuto, combattono con te fino alla fine“.
Passato, presente e futuro
Pensando al passato, Taizo ci ha rivelato: “Ho avuto tanti momenti felici nella mia carriera, ma quelli che ricordo con più emozione sono stati la vittoria del mio primo Gran Premio in Europa con Lamalushi, e la vittoria del Gran Premio di Balve con Avenzio, la mia prima vittoria in un Gran Premio in Germania. Ma anche il Gran Premio di Ascona per due anni consecutivi con Avenzio davanti agli occhi della proprietaria Yvonne Barrow.
Altro momento particolarmente significativo è stato il 10° posto nel Campionato del mondo in Kentucky con Avenzio. Ho avuto altre vittorie minori, ma è sempre bello vincere una gara di ranking in Europa, soprattutto perchè non è per niente facile!”
Oggi Taizo si dedica anche al lavoro di giovani cavalli, e a tal proposito ha detto: “La cosa di cui sono più orgoglioso è che riesco a preparare dei cavalli giovani fino a portarli al più alto livello delle competizioni“.
Guardando al futuro, Taizo Sugitani ha consigliato ai giovani ragazzi e alle giovani ragazze che decido di dedicarsi a questo mondo a livello professionle: “Continuate ad ambire al vertice il più a lungo possibile, se ci credete, tutto può succedere!”
A. Ceserani
Foto Stefano Secchi (c)
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