Beatrice Chiauzzi: trasformare la passione in un lavoro, a fianco di Emanuele Camilli
Beatrice Chiauzzi groom di Odense Odeveld per Emanuele Camilli – credits FEI/Liz Gregg
Il team di Horseshowjumping.tv ha avuto il piacere di intervistare la show groom Beatrice Chiauzzi, professionista che assiste regolarmente Emanuele Camilli e Odense Odeveld, unico binomio italiano ad essersi qualificato a livello individuale per le Olimpiadi di Parigi 2024.
“Ho iniziato questo lavoro quasi per caso anni fa. Ho sempre avuto una grande passione per i cavalli fortemente sostenuta dalla mia famiglia che mi ha sempre supportata (e sopportata) in tutto“, racconta Beatrice di come la sua passione per i cavalli, profondamente sostenuta dalla sua famiglia, l’abbia guidata verso una carriera inaspettata. Nonostante la laurea in architettura, Beatrice ha scoperto che la sua vera vocazione fosse un’altra.
Dopo aver iniziato a lavorare nella scuderia di Silvia Bazzani e Riccardo Pisani, ha trovato la sua strada nel mondo dell’equitazione. “Non pensavo che sarei mai riuscita a farne un lavoro vero” spiega, rivelando il suo stupore nel vedere la sua passione trasformarsi in una carriera concreta. La sua professione si è sviluppata rapidamente, grazie al suo impegno e alla sua competenza, che hanno portato a una collaborazione di successo con alcuni dei migliori cavalieri e cavalli. “Da lì è cominciato tutto,” dice Beatrice, sottolineando come la sua esperienza iniziale abbia rappresentato il punto di partenza del suo incredibile viaggio.
La sua storia è un esempio di come una grande passione possa portare a risultati straordinari in un campo altamente competitivo come quello dell’equitazione.
Due anni di successi con Emanuele Camilli
Beatrice Guglielmi lavora con Emanuele Camilli da circa due anni, un periodo ricco di soddisfazioni e traguardi importanti. “Lavoro con Emanuele da circa due anni, anni in cui le soddisfazioni non sono di certo mancate!” afferma Beatrice, che sottolinea come il lavoro con il cavaliere abbia portato a risultati notevoli, inclusa la partecipazione alle Olimpiadi.
“Sicuramente in cima alla lista metterei le Olimpiadi,” dice con orgoglio, evidenziando come le competizioni internazionali abbiano rappresentato il culmine di un lungo percorso. Oltre agli eventi di alto profilo, Beatrice ha visto la crescita del cavallo Odense Odeveld come atleta e compagno, una fonte di grande soddisfazione personale e professionale.
“La soddisfazione più grande è vedere crescere un cavallo come atleta e come groom,” riflette, mettendo in luce l’importanza di ogni piccolo successo. Ogni vittoria e ogni traguardo raggiunto rappresentano una conferma del duro lavoro e della dedizione di Beatrice, che ha contribuito a costruire una carriera di successo accanto a uno dei migliori cavalieri del mondo.
Il cammino verso le Olimpiadi di Parigi
Il percorso che ha portato Emanuele Camilli e il cavallo Odense alle Olimpiadi di Parigi è stato lungo e impegnativo. “Quando ho iniziato a lavorare per Emanuele non avevo la minima idea che saremmo arrivati fin qui,” ricorda Beatrice, riflettendo sui primi passi di questa avventura. Odense, all’inizio, era un cavallo di grande potenziale ma ancora giovane, visto che aveva solo 9 anni. Con il tempo e il duro lavoro, ha dimostrato di essere pronto per sfide sempre più importanti, ci ha raccontato.
“Credo che il punto di svolta lo scorso anno siano stati i campionati Europei di Milano, dove Odense, dopo una serie di giri impeccabili, si è qualificato per la finale individuale. A quel punto era chiaro fosse pronto a competere tra i più forti, così siamo partiti e siamo stati un periodo in Messico e successivamente in Arabia Saudita, per affrontare alcuni CSI5* qualificanti per le Olimpiadi“, afferma Beatrice, sottolineando come le performance di Odense in queste competizioni abbiano rappresentato un punto fondamentale nel percorso verso le Olimpiadi.
“Una volta presa la qualifica, il percorso non era finito! A titolo individuale chi prede la qualifica la consegna alla propria nazione, non è nominale, perciò a partire da gennaio abbiamo ricominciato un nuovo percorso per confermare la forma fisica di Odense, fatto di concorsi mirati proprio a poter fare bene poi a Parigi”, aggiunge Beatrice, spiegando come, da gennaio, sia iniziato un nuovo capitolo per confermare la forma fisica di Odense. Un lungo cammino, fatto di gare e allenamenti mirati, che ha richiesto impegno e precisione per arrivare preparati all’appuntamento olimpico.
Il legame speciale con Odense Odeveld
Parlando del legame con Odense Odeveld Beatrice ha raccontato: “Odense e un cavallo molto caratteriale che non da confidenza così facilmente e devo ammettere che non è stato amore a prima vista”. Condividendo i ricordi delle difficoltà iniziali per costruire una relazione di fiducia con il cavallo, ci ha svelato di come all’inizio Odense fosse molto diffidente. Ci è voluta molta pazienda per guadagnarsi la sua fiducia, ma ne è valsa sicuramente la pena: “All’inizio era molto diffidente nei miei confronti, ci è voluto un po’ di tempo prima che iniziassimo a capirci e a fidarci l’uno dell’altra e adesso sono convinta che lui veda in me parte del suo branco come io lo vedo in lui“, spiega, descrivendo come il loro rapporto si sia evoluto nel tempo.
“Il mio obbiettivo è renderlo felice e sereno in qualsiasi modo mi sia possibile, che sia con una carezza o con una passeggiata nell’erba e credo che lui lo sappia. E’ sempre molto chiaro nel farmi capire che cosa vuole e nel mostrare gratitudine, sono convinta che lui senta l’amore che lo circonda. Si potrebbe dire che è un cavallo viziato ma io credo che si meriti un minimo di vizi considerando quanto lui (e qualsiasi cavallo in generale) fa per noi!”
Il rapporto con Odense è caratterizzato da un forte legame emotivo, e Beatrice lo considera il “compagno delle prime volte“: “Con lui ho fatto i miei primi concorsi 5* (per lui i primi come primo cavallo), le prime coppe, i primi campionanti, i primi voli, le prime Olimpiadi… credo che anche questo faccia sì che si sia creato un rapporto così stretto, per quanto io ami qualsiasi cavallo a cui faccio da baby sitter“, dichiara con affetto, dimostrando quanto sia importante per lei il benessere del cavallo.
Le emozioni provate alle Olimpiadi di Parigi
L’esperienza delle Olimpiadi di Parigi è stata un susseguirsi di emozioni forti per Beatrice e il suo team. “Onestamente? Non ho realizzato ancora ora cosa sia successo!” confessa Beatrice, riflettendo sull’intensità e sull’impatto dell’evento. “Per due settimane si è parte di una moltitudine di atleti provenienti da tutto il mondo che partecipano per rappresentare il proprio paese in molte competizioni. Ciascuno di loro è il meglio che la propria nazione ha da offrire, fa venire i brividi l’idea di essere parte di qualcosa così grande e importante a livello mondiale“.
Le Olimpiadi rappresentano il culmine di un lungo anno di preparazione e duro lavoro, e mantenere il cavallo al top della forma fisica e mentale fino alla competizione finale è una vera impresa. “Riuscire a prendere la qualifica e mantenere il cavallo al top della forma fisica e mentale fino alla fine implica un lavoro di squadra non da poco,” spiega, enfatizzando l’importanza del contributo di tutto il team.
L’esperienza olimpica è stata anche un’opportunità per condividere un sogno personale. “E’ vero, in campo c’erano Odense ed Emanuele ma per me ogni volta che loro entrano io sono lì con loro,” dice Beatrice, esprimendo il senso di orgoglio e partecipazione che ha provato. La soddisfazione di vedere il proprio lavoro e impegno culminare in un evento così prestigioso è indescrivibile e rappresenta il coronamento di anni di impegno instancabile e sacrificio.
Durante le Olimpiadi di Parigi, Beatrice ha apprezzato molto i servizi e le strutture messe a disposizione per i cavalli e i groom. “I cavalli sono stati trattati da veri atleti olimpici quali sono” dichiara, lodando la qualità dei box, delle aree verdi e delle docce. Anche i servizi per i groom erano all’altezza: “Avevamo bevande e cibo in ogni momento a portata di mano,” sottolinea, apprezzando l’attenzione ai dettagli che ha reso il lavoro quotidiano più agevole.
Riconoscimento e benessere degli show groom
Il ruolo del groom è spesso sottovalutato, specialmente in Italia, secondo Beatrice. “In Italia, purtroppo, non sempre viene capita l’importanza che ha questo lavoro,” afferma, sottolineando come la figura del groom sia più riconosciuta all’estero. La ragazza crede che sia fondamentale riconoscere il lavoro del groom come parte integrante del team di lavoro, essendo responsabile del benessere dei cavalli.
Ogni giorno, i groom lavorano instancabilmente per garantire che i cavalli siano in perfetta forma fisica e mentale e preparati per le competizioni: un lavoro che si svolge dietro le quinte, ma che è essenziale per il successo del binomio cavaliere-cavallo.
“Ogni tanto ci si dimentica di quanto lavoro ci sia dietro ogni gara,” osserva Beatrice, concludendo che una maggiore valorizzazione e riconoscimento del loro ruolo potrebbe portare a un miglioramento complessivo nel mondo dell’equitazione. Questo riconoscimento è importante non solo per il morale dei groom ma anche per il miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità complessiva delle competizioni.
Obiettivi e sogni per il futuro
Beatrice Chiauzzi guarda al futuro con entusiasmo e determinazione. “Mi piacerebbe poterli accompagnare ad Aachen nel 2026,” rivela, esprimendo il suo desiderio di continuare a supportare Emanuele e Odense in competizioni di alto livello. Le sfide future includono non solo gli eventi internazionali ma anche le Olimpiadi di Los Angeles nel 2028.
“Per ora voglio continuare a godermi quanti più successi possibili con Odense,” conclude con entusiasmo. Mantenendo vivo il sogno di raggiungere nuovi traguardi, sempre più ambiziosi, ha concluso: “Il mio sogno è essere presente anche alla prossima Olimpiade”, indicando come le sue aspirazioni vadano ben oltre i traguardi raggiunti finora.
A. Ceserani
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