Il ticchio d’appoggio o Crib-biting: un segnale di stress
In questo terzo articolo della nostra serie dedicata al mondo del comportamento del cavallo, con particolare focus sulle radici delle stereotipie e le curiosità sull’etologia equina, affrontiamo una delle più frequenti stereotipie equine, il ticchio d’appoggio.
Come abbiamo già spiegato, i cavalli sono creature sorprendenti dotate di un vasto repertorio comportamentale, leggi gli articoli precedenti per saperne di più (“Sveliamo l’origine delle stereotipie del cavallo” e “Comportamenti del cavallo: curiosità sul mondo dell’etologia equina“). Tuttavia, alcune di queste espressioni possono risultare piuttosto enigmatiche per noi umani. Il Crib-biting è uno di questi ed è fra i più frequenti.
Il ticchio d’appoggio e le possibili cause
Un cavallo con il ticchio d’appoggio morde violentemente la sommità della porta del box con i denti incisivi, inarca il collo e successivamente rilascia la presa. A questo movimento ripetuto, spesso, si abbina la ripetuta ingestione di aria nella porzione craniale dell’esofago.
Il Crib-biting è una stereotipia di tipo orale di origine multifattoriale, tra cui si ricordano principalmente:
- L’intenso impegno agonistico, in particolare nei purosangue inglesi
- L’alimentazione troppo ricca di mangime concentrato e povera di fieno e di erba al pascolo
- Un’eziologia di tipo ambientale, in cui rivestono un ruolo importante la frustrazione, lo stress, la mancanza di socializzazione con i conspecifici, e la noia della vita in un box. Diversi studi hanno evidenziato un aumento del cortisolo plasmatico, tipicamente riconducibile ad un elevato livello di stress (leggi l’articolo “Cortisolo: l’ormone dello stress nel cavallo“)
I cavalli sono animali estremamente attivi e curiosi per natura, quando sono costretti in ambienti ristretti o sottoposti a routine monotone, dunque, possono sviluppare stereotipie, tra cui quella appena descritta.
Viene spesso attuata vicino all’orario dei pasti, e tra le ipotesi eziopatogenetiche viene ipotizzata anche una predisposizione nei Purosangue Inglesi, anche se non è accertata se tale predisposizione sia data effettivamente dalla razza o più verosimilmente dallo stile di vita che conducono questi animali fin da giovani.
I segni clinici del ticchio d’appoggio
I segni clinici si manifestano con un abnorme usura dei denti incisivi, la quale può successivamente predisporre a patologie dentarie e a difficoltà nella prensione e nella masticazione degli alimenti, progressivo dimagrimento e ipertrofia dei muscoli del collo.
Anche l’ulcera gastrica sembra essere una conseguenza del ticchio d’appoggio anche se alcuni autori la riportano anche come probabile causa, descrivendone il trattamento e l’influenza sulla stereotipia in questione.
Le complicanze sfociano in una mancanza di benessere, un decadimento delle prestazioni sportive a causa del dimagrimento progressivo e dell’errata alimentazione e coliche ricorrenti.
Come Affrontare il Ticchio d’Appoggio
Affrontare il ticchio d’appoggio richiede una comprensione approfondita delle esigenze del cavallo e un ambiente che promuova il benessere mentale e fisico. Ecco alcune strategie utili:
- Migliorare l’Ambiente: Fornire un ambiente stimolante e vario può aiutare a prevenire la noia e la frustrazione. Gli spazi all’aperto, il contatto con altri cavalli e l’accesso a fieno di buona qualità possono contribuire a migliorare il benessere complessivo del cavallo.
- Routine Varie: Introdurre variazioni nella routine quotidiana, come passeggiate, esercizi di addestramento e giochi, può rendere la vita del cavallo più interessante.
- Utilizzo del collare per impedire la continua ingestione di aria.
- Consultare un Professionista: Se il ticchio d’appoggio persiste nonostante le misure preventive, consultare un veterinario o un esperto di comportamento equino. Possono essere necessarie terapie specifiche per affrontare il problema.
Il ticchio d’appoggio è un chiaro segnale che il cavallo sta vivendo uno stato di disagio o stress. Le ripercussioni sul suo benessere possono essere significative. Questo comportamento può portare a problemi di salute fisica, come l’usura e l’indebolimento delle zampe coinvolte, e può anche influire sulla stabilità delle strutture in cui il cavallo è ospitato.
Comprendere le cause e lavorare per migliorare l’ambiente e la routine del cavallo è fondamentale per il suo benessere. Nei prossimi articoli approfondiremo altri vizi redibitori comuni nei cavalli.
Articolo in collaborazione con il Medico Veterinario Matteo Villa
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