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Il percorso di Janne Frederike Meyer-Zimmermann: “So che il successo arriva solo per chi non smette mai di lavorare”
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Janne Frederike Meyer-Zimmermann, amazzone professionista e imprenditrice, ha costruito una carriera grazie alla sua determinazione, forza e all’amore incrollabile per i suoi cavalli.
Insieme al marito, gestisce Hof Waterkant, un centro dedicato alla crescita di giovani cavalli e talenti emergenti per le competizioni internazionali. Organizza eventi, lavora sullo sviluppo delle future generazioni di cavalieri e contribuisce alla promozione dell’equitazione a livello internazionale.
Ma il suo percorso non è stato privo di ostacoli. Nell’intervista con Horseshowjumping.tv, Janne ha condiviso le difficoltà, le cadute e i trionfi che hanno segnato la sua carriera, offrendo preziosi consigli per chi aspira a seguire il suo stesso percorso.
Fin dai primi ostacoli: una scuola di vita
Janne, ricordi le difficoltà dei tuoi esordi?
“Assolutamente. Il mio primo pony era molto testardo e veloce, il che rendeva difficile trovare le giuste distanze. Spesso venivo eliminata ai primi salti, a volte al secondo, terzo o quarto ostacolo. Ricordo perfettamente la prima volta che sono stata eliminata al penultimo salto: per me fu una vittoria, mi aveva insegnato che mi stavo avvicinando al traguardo.”
Cosa ricorda del passaggio ai cavalli?
“Fu un’altra grande sfida. Dopo aver acquisito esperienza con i pony, mi sono dovuta adattare a nuove distanze e a un nuovo lavoro. Anche in quel periodo le eliminazioni non sono mancate, ma con costanza e allenamento ho iniziato a ottenere risultati nelle categorie giovanili. Mi ha aiutata molto lavorare con allenatori esperti e osservare altri cavalieri per migliorare costantemente.”
Un cavallo di casa per un successo internazionale
C’è stato un momento chiave nella tua carriera?
“Sì, quando ho iniziato a gareggiare con un cavallo allevato da me. Il legame che avevamo era unico e insieme abbiamo raggiunto traguardi importanti, come la prima vittoria in Coppa delle Nazioni e una medaglia ai Campionati Europei. Crescere e imparare con un cavallo così speciale ha reso tutto ancora più gratificante. Questa esperienza mi ha insegnato che la fiducia e la pazienza sono fondamentali nel rapporto tra cavallo e cavaliere.”
Il Derby di Amburgo: coraggio e determinazione
Hai affrontato una delle gare più impegnative al mondo, il Derby di Amburgo. Com’è stata quell’esperienza?
“Alla mia prima partecipazione mi sono classificata all’ottavo posto, un ottimo risultato per una gara così complessa. Ho deciso di riprovarci l’anno successivo con un allenamento ancora più intenso, ma un errore nel calcolo della distanza mi ha portata a una caduta. Mi sono infortunata e ho dovuto fermarmi per alcune settimane.”
Come hai ritrovato la fiducia dopo l’incidente?
“Non è stato facile. Ho dovuto ricostruire la mia sicurezza, lavorare sulla mia tecnica e sulla mia preparazione mentale. Gli ostacoli fanno parte del percorso, ma ho sempre cercato di ricordare il motivo per cui amo questo sport. Riprendere gradualmente e concentrarmi sugli aspetti positivi mi ha permesso di tornare più forte di prima.”
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Formare cavalli da zero
A differenza di molti top rider, non hai mai avuto cavalli già pronti per la competizione.
“Ho sempre dovuto costruire i miei cavalli da zero, partendo da giovani promettenti e lavorando su di loro per portarli ai massimi livelli. Questo processo richiede tempo, pazienza e una grande attenzione al dettaglio. Credo che il percorso con ogni cavallo sia un’opportunità di crescita reciproca. Non è solo il cavallo a migliorare, ma anche il cavaliere.”
L’equitazione al femminile: ostacoli invisibili?
Hai mai percepito differenze di opportunità tra uomini e donne nel tuo sport?
“All’inizio pensavo di no. Ma con il tempo ho iniziato a notare alcune difficoltà. Ho avuto la fortuna di crescere in un ambiente che mi ha sempre supportata, ma l’equitazione, come molti altri settori, sta ancora evolvendo verso una reale parità. Per questo motivo credo che progetti come quello delle Iron Dames di Deborah Mayer possano fare la differenza per le donne nello sport, e sono orgogliosa di farne parte. Sono convinta che l’impegno e la determinazione possano abbattere qualsiasi barriera.”
Un messaggio per i giovani cavalieri
Cosa diresti ai giovani che sognano una carriera nel salto ostacoli?
“Che il talento è importante, ma ciò che fa davvero la differenza è la perseveranza. Ogni ostacolo è un’opportunità per migliorare. Ho incontrato persone straordinarie lungo il mio percorso, ho avuto momenti di fortuna, ma so che il successo arriva solo a chi non smette mai di lavorare e credere in se stesso. Consiglio ai giovani cavalieri di non avere paura di commettere errori: sono parte essenziale del miglioramento.”
La storia di Janne Frederike Meyer-Zimmermann rappresenta un esempio per qualunque giovane cavaliere desideroso di intraprendere un percorso da professionista, con determinazione e coraggio. Il suo viaggio continua, con nuovi obiettivi e la stessa dedizione che l’ha portata dagli esordi ai vertici del salto ostacoli internazionale.
A. Ceserani | Ph Stefano Secchi
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