Il cavallo moderno (Equus ferus caballus) ha una storia evolutiva affascinante che risale a circa 50 milioni di anni fa.

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Cavallo dalla preistoria ad oggi come è stata l'evoluzione.

Il percorso che ha portato alla comparsa del cavallo attuale è documentato da importanti ritrovamenti fossili e studi paleontologici.

Il percorso che ha portato alla comparsa del cavallo attuale è documentato da importanti ritrovamenti fossili e studi paleontologici, che ci permettono di seguire l’evoluzione di questo animale straordinario. L’origine: l‘Eocene e l’Eohippusl primo antenato conosciuto del cavallo è l’Eohippus, o Hyracotherium, un piccolo mammifero che visse circa 50 milioni di anni fa durante l’Eocene e l’Eohippus.

Questo animale era molto diverso dal cavallo moderno: di dimensioni ridotte (simile a un cane di piccola taglia), con una struttura leggera, aveva quattro dita nelle zampe anteriori e tre in quelle posteriori. Si nutriva principalmente di foglie e viveva in ambienti boschivi, dove la sua agilità e le sue dimensioni ridotte lo aiutavano a evitare predatori.

L’adattamento agli ambienti aperti: dal Mesohippus al Merychippus.

Circa 30-40 milioni di anni fa, durante l’Oligocene, l’Eohippus si evolse nel Mesohippus, che era leggermente più grande e aveva già solo tre dita su tutte e quattro le zampe. Questo cambiamento fu un adattamento graduale agli ambienti meno boschivi e più aperti che stavano comparendo, caratterizzati da praterie erbose.

mesohippus size

Nel Miocene (circa 20 milioni di anni fa), il genere Merychippus rappresentò un passo importante verso il cavallo moderno. Il Merychippus era molto più simile agli equini attuali, con denti adattati a una dieta a base di erba e un miglioramento nella capacità di correre. Aveva ancora tre dita, ma il peso era ormai sostenuto principalmente da un unico dito centrale, precursore dello zoccolo moderno.

Il Pliohippus: il primo cavallo a un solo dito.

Durante il Pliocene, circa 5 milioni di anni fa, emerse il Pliohippus, considerato il primo cavallo a un unico dito. La sua struttura ossea era molto simile a quella dell’Equus, il genere che include tutte le specie di cavalli, asini e zebre. L’adattamento a praterie aperte e la capacità di correre rapidamente su grandi distanze furono fondamentali per la sopravvivenza e il successo evolutivo di questi animali.
L’Equus: il cavallo moderno

Il genere Equus si sviluppò circa 4-5 milioni di anni fa e comprende tutte le specie moderne di cavalli. Il cavallo moderno si diffuse in diverse parti del mondo, compresi il Nord America, l’Eurasia e l’Africa. I cavalli del Nord America si estinsero durante il Pleistocene, probabilmente a causa di cambiamenti climatici o della caccia da parte degli esseri umani, ma furono reintrodotti nel continente dagli esploratori europei nel XVI secolo.

Il rapporto con l’uomo.

Per quanto riguarda l’incontro con l’uomo, gli scienziati ad oggi sanno ben poco di quelle che furono le origini dell’addomesticamento e l’evoluzione dell’allevamento: si pensa che le prime forme di allevamento furono conseguenti alla caccia per la loro carne Il cavallo è stato domesticato intorno al 4000 a.C. nelle steppe dell’Asia centrale, un evento che ha avuto un impatto profondo sulla storia dell’umanità.

Da quel momento, il cavallo è diventato un compagno indispensabile nelle attività agricole, nelle guerre, nei trasporti e persino nello sport. E’ possibile che puledri orfani, abbastanza grandi da non dipendere dal latte materno, venissero adottati, cresciuti come animali domestici e alla fine messi al lavoro. Questa scoperta potrebbe essere stata acquisita e persa diverse volte nel Pleistocene in poi e solo nell’Olocene (tra il Neolitico e l’età del bronzo – 6.000, 3.000 a.C.., comincia a influenzare lo sviluppo della società umana.

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Il cavallo ha attraversato milioni di anni di evoluzione, adattandosi a cambiamenti climatici e ambientali significativi. Da un piccolo animale simile a un cane a un potente corridore che ha cambiato il corso della storia umana, la sua evoluzione è una testimonianza della straordinaria capacità della natura di adattarsi e innovarsi nel tempo.

Le prime testimonianze di allevamento , risalgono ad alcuni ritrovamenti effettuati nel sito archeologico di Dereivka, in Ucraina, risalenti all’età del rame (Eneolitico 3.500-3.000 a.C.


Fonti: crediti immagini www.prehistoric-wildlife.com

foto di Miguel Munoz Hierro da Pixabay

MacFadden, B. J. (1992). Fossil Horses: Systematics, Paleobiology, and Evolution of the Family Equidae. Cambridge University Press.
Prothero, D. R., & Schoch, R. M. (2002). Horses: The Story of the Horse Family in the Modern World. Indiana University Press.
Simpson, G. G. (1951). Horses: The Story of the Horse Family in the Modern World. Oxford University Press.
Senofonte, sull’Equitazione Edizioni Equestri 1978 – Edizioni Sonda

© Riproduzione riservata.

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