I cavalli sono in grado di riconoscere le espressioni del volto umano
Lo studio pubblicato su The Royal Society
Si è scoperto nel corso degli anni che i cavalli siano in grado di riconoscere i volti di proprietari e/o custodi con cui sono entrati in contatto per un periodo di tempo prolungato (leggi l’articolo “I cavalli riconoscono i volti umani? La risposta è sì!“).
Ciò che stupisce maggiormente, però, sono i risultati di un lavoro pubblicato sulla rivista scientifica The Royal Society da un gruppo di ricercatrici Inglesi che hanno dimostrato che questi animali siano in grado di riconoscere le espressioni facciali dell’uomo, distinguendo tra un volto felice ed uno arrabbiato.Ancora una volta l’appartenenza a specie animali differenti non sembra essere in alcun modo un limite alla comprensione reciproca. Per poter effettuare questo studio è stato preso in esame un gruppo di 28 cavalli di età media 9 anni e provenienti da scuderie diverse del Sussex. Anche in questo caso sono state mostrate ai cavalli immagini e fotografie di volti umani in situazioni emozionali differenti, ciò che è emerso è che l’osservazione di volti arrabiti induceva un aumento della frequenza cardiaca (battiti al minuto) e un atteggiamento molto particolare: i visi irritati venivano osservati dall’animale con l’occhio sinistro. La parte destra del cervello, infatti, è colei che si occupa di elaborare stimoli particolarmente minacciosi. Come molti sapranno, l’emisfero cerebrale destro controlla le funzioni motorie della metà sinistra del corpo, mentre l’emisfero cerebrale sinistro controlla le funzioni motorie della metà destra del corpo, così come nell’uomo. Il cavallo quindi capta attraverso l’emisfero destro del cervello l’espressione corrucciata dell’uomo nella foto e la rielabora come uno stimolo potenzialmente pericoloso, osservandolo così con l’occhio sinistro.Non è stata rivelata una reazione fisiologica altrettanto spiccata quando venivano mostrate ai cavalli fotografie di volti con un’espressione felice, ci si è chiesti il motivo. La risposta è stata che il cavallo, come ha spiegato la Dottoressa Amy Smith, è un animale sociale e, in quanto tale, tende a dare maggiore rilevanza a tutti quegli stimoli che risultano essere una potenziale situazione di pericolo per il loro stato di benessere.
Non si è attualmente compreso come sia possibile che il cavallo possa avere tali capacità, ma si pensa possa essere un comportamento riconducibile alla necessità, nel corso dell’evoluzione della specie, di comprendere i segnali emotivi degli altri cavalli.
Da qui, probabilmente, una contemporanea evoluzione per cercare di percepire e rispondere nel modo più adeguato alle espressioni degli uomini, ormai da secoli loro compagni di vita.
Alessandra Ceserani
Fonte: Amy Smith et al. “Horses give functionally relevant responses to human facial expressions of emotion: a response to Schmoll“HSJ ©