Intervista al course designer Frank Rothenberger: una prospettiva tecnica

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Considerato uno dei più influenti course designer al mondo, Frank Rothenberger ha contribuito in modo significativo all’evoluzione del salto ostacoli moderno.

Conosciuto per la sua competenza tecnica e il suo approccio innovativo, il course designer tedesco analizza con il team di Horseshowjumping.tv lo sviluppo del settore, i cambiamenti nella tecnica di salto e il ruolo chiave che la progettazione dei percorsi ricopre nelle competizioni odierne.

L’evoluzione delle tecniche di progettazione dei percorsi

Riflettendo su come il salto ostacoli sia cambiato nel tempo, Rothenberger evidenzia un cambiamento fondamentale nel modo in cui i cavalli affrontano gli ostacoli.

“Quando ancora montavo, saltavamo senza barriere di battuta e con il minor numero possibile di barriere. I cavalieri concedevano molto con la mano per permettere al cavallo di distendersi sull’ostacolo in parabola. In passato, gli oxer generavano più errori sulla barriera posteriore, ma con l’introduzione dei safety cups, i cavalli li affrontano meglio, perché corrono meno rischi di farsi male.”

Oggi, i cavalieri prestano maggiore attenzione a mantenere i cavalli lontani dalla barriera anteriore degli oxer, portando a un nuovo approccio nell’addestramento che prevede un tempo di stacco leggermente anticipato.

“Cavalieri e istruttori lavorano molto su questo sia a casa che nella fase di riscaldamento, insegnando ai cavalli a staccare prima. Anni fa, quando non erano abituati, alcuni si fermavano. Oggi, invece, è diventato un gesto naturale per loro.”

Questa evoluzione è stata accompagnata da altri sviluppi nel settore, come cavalli più leggeri, terreni migliorati e nuove tecniche di allenamento.

Progettare i percorsi: tra sfida tecnica e sicurezza

Con il progresso del salto ostacoli, anche i course designer hanno dovuto adattare il proprio approccio. Se da un lato la sfida tecnica rimane fondamentale, la sicurezza ha assunto un ruolo sempre più centrale.

“Da tempo ho smesso di costruire determinati tipi di ostacoli, perché con il giusto slancio e bilanciamento i cavalli possono affrontarli più facilmente. Non servono regole aggiuntive: la progettazione dei percorsi deve mettere alla prova cavalieri e cavalli, ma senza compromettere la loro sicurezza.”

Un aspetto significativo del cambiamento nel settore è l’impatto dei social media, che hanno reso ogni errore o caduta immediatamente visibile al grande pubblico.

“In passato, anche allora c’erano delle cadute, ma nessuno ne parlava perché i social non esistevano. Se un cavaliere cadeva a Saint-Tropez, lo sapevano in pochi. Oggi, nel giro di pochi minuti, il video diventa virale e se ne parla ovunque.”

Questa maggiore esposizione ha portato a reazioni più forti quando i percorsi vengono percepiti come troppo difficili.

“Negli Stati Uniti, un course designer è stato travolto dalle critiche dopo un episodio controverso. Questo dimostra quanto sia elevato oggi il livello di scrutinio. La sicurezza è ovviamente fondamentale, ma non dobbiamo dimenticare che il salto ostacoli non è solo questione di superare le barriere: è abilità, tecnica e spettacolarità.”

Rothenberger ha inoltre dichiarato: “Se eliminiamo elementi tradizionali come i muri o le riviere, finirà che salteremo solo barriere e tavole, e questo renderebbe il nostro sport monotono. Il salto ostacoli è uno dei pochi sport in cui gli ostacoli aggiungono una dimensione sia visiva che tecnica. Non è come i 100 metri piani, dove la pista è sempre la stessa: ogni percorso racconta una storia, ed è questo che lo rende speciale.”

Pur riconoscendo l’importanza della sicurezza, sottolinea come gli ostacoli debbano mantenere una componente estetica e tecnica.

“Dobbiamo rendere i percorsi belli e stimolanti, senza però farli diventare pericolosi. È questo equilibrio a definire un grande percorso.”

Il futuro della progettazione dei percorsi

Con l’evoluzione continua del salto ostacoli, Frank Rothenberger è convinto che la progettazione dei percorsi avrà un ruolo chiave nel determinare il futuro dello sport.

Se le tendenze moderne hanno reso i tracciati più tecnici e precisi, il suo obiettivo rimane quello di creare percorsi che mettano alla prova sia l’abilità del cavaliere che l’atletismo del cavallo, garantendo al contempo equità e sicurezza.

“Oggi i cavalli sono più versatili, i cavalieri più preparati e i terreni migliori che mai. Il compito del course designer è quello di creare percorsi che riflettano questi progressi, senza perdere l’essenza del salto ostacoli. Questa è la sfida—ed è proprio questo il bello di essere un course designer.”

Traduzione a cura di A. Ceserani | ph Valentina Sozzi

© Riproduzione riservata.

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