Endurance: un viaggio intimo tra cavallo e cavaliere

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Gara di endurance

Gli sport equestri sono un universo costellato da numerose discipline, solo tre, però, fanno parte del sogno olimpico. Salto ostacoli, dressage e completo sono le uniche competizioni che regalano l’oro ai Giochi, ma per tutte le altre ci sono comunque numerose competizioni, tra mondiali, europei e coppe nazionali ed internazionali. Oggi, noi di HSJ punteremo la lente di ingrandimento su una delle discipline più severe dell’equitazione, disciplina in cui cavallo e cavaliere vengono messi a dura prova, l’endurance.

Le origine dell’Endurance

L’Endurance affonda le sue radici nelle marce di resistenza organizzate all’inizio del secolo scorso in Europa, in cui gli ufficiali di Cavalleria delle principali nazioni europee, mettevano alla prova i loro migliori soggetti in massacranti percorsi di diverse centinaia di chilometri.

Per risalire alle prime prove di Endurance moderno bisogna tornare al 1954, nella Western States Trail, in California, percorso che ancora oggi è adottato per una delle prove più famose del mondo, la Tevis Cup. Un’altra data estremamente importante è il 1986, anno del primo mondiale Endurance disputato vicino Roma.

Con il passare degli anni, questa disciplina divenne sempre più popolare, tanto che verso la fine degli anni ’90, le prestigiose famiglie reali del Dubai e di Abu Dhabi, iniziarono ad interessarsi concretamente di questo sport, istituendo numerosissime e ricche competizioni lungo gli aridi deserti arabi. Ad oggi, l’Endurance, è una delle attività più praticate in campo equestre con centinaia di iscritti ad ogni gara.

In queste competizioni, che si dividono in gare di regolarità o velocità, vengono valutate le doti di cavallo e cavaliere nell’effettuare percorsi di varie lunghezze, su terreni di natura diversa, in tempi determinati. La caratteristica principale di queste gare non è la prova a tempo o la distanza, ma la salvaguardia dell’integrità del cavallo.

Regole e tipologie di gare

Le gare di regolarità sono prove di addestramento, atte a dimostrare la padronanza delle velocità e delle andature, in rapporto alle condizioni del terreno e a quelle fisiche ed atletiche del cavallo. Durante queste prove, il binomio deve mantenere un’andatura costante ed una velocità che rispetti quella minima e quella massima imposta dal regolamento. Nelle gare di regolarità i partecipanti devono completare la gara in un tempo prestabilito

Le gare di velocità sono prove di resistenza con cui vengono valutate la capacità sportiva e di gestione del cavaliere, unitamente alla condizione fisica del cavallo. Il vincitore, in questo caso, è colui che riesce a completare il percorso nel minor tempo possibile. In entrambe le tipologie di gara, i cavalli sono sottoposti a controlli veterinari prestabiliti durante il percorso e se il cavallo non è idoneo a continuare, il binomio viene automaticamente ritirato.

Le gare di Endurance si dividono in 5 tipologie di manifestazioni: le gare internazionali, quelle nazionali, le FISE regionali, le qualificanti e quelle “concorso e sviluppo”.

Le tipologie di competizioni

Le competizioni Endurance si dividono in categorie, differenziandosi l’una dall’altra secondo criteri di difficoltà che vanno via via aumentando. La prima è il “Concorso e Sviluppo”, la cui organizzazione è affidata ai Comitati Regionali. In questa categoria, il percorso varia da un minimo di 10 km ad un massimo di 18 km, mentre la media oraria va dagli 8 ai 10 kmh.

La categoria successiva è quella dei Debuttanti. In questo contesto varia la velocità oraria massima che raggiunge i 12 kmh e la lunghezza del percorso, partendo da un minimo di 20 km fino ad un massimo di 30. Salendo ancora si arriva alla categoria CEN A, in cui la media oraria minima arriva a 10kmh, mentre quella media massima a 15kmh. Anche in questo caso il percorso subisce un cambiamento importante, con la distanza minima che arriva a 40 km, mentre quella massima a 60.

L’ultima categoria per le gare di regolarità è la CEN B/R, in cui aumentano ancora le medie orarie minime e massime, 12kmh una, 16kmh l’altra, ed il percorso parte da un minimo di 80 km ad un massimo di 90.

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Foto (c) Sportevo

Le gare di velocità e le categorie avanzate

Le gare di velocità cambiano radicalmente rispetto a quelle di regolarità. Prima di tutto la lunghezza del percorso deve essere suddivisa in più sezioni che vengono chiamate anelli e le categorie si differenziano secondo altre caratteristiche.

La CEN B differenzia la lunghezza del percorso sulla base dei giorni di gara. Se la gara dura un giorno, allora si va da un minimo di 80 km ad un massimo di 99, mentre se la gara si districa su più giorni allora si va da un minimo di 50km ad un massimo di 69km al giorno. Nelle gare di velocità il percorso viene suddiviso in fasi, tratti di percorso indicizzati con un colore ed una distanza, a seconda della categoria.

Tra una fase e l’altra è disposta la visita di controllo che permetterà al binomio di continuare o lo costringerà a fermarsi ed oltre a questa e anche obbligatoria una sosta. Nella CEN B, se si tratta di gare di un giorno allora le fasi dovranno essere minimo tre, mentre sulle gare di più giorni, almeno due al giorno.  La categoria successiva è quella delle CEN 1°/CEI1° in cui il percorso parte da un minimo di 100 km ad un massimo di 119km da completare in un minimo di tre fasi.

Alzando ancora la difficoltà si arriva alle CEN 2°/CEI 2°. In questa categoria, nelle gare di un giorno si va da un minimo di 120 km ad un massimo di 139km, con un minimo di 4 fasi, mentre nelle competizioni su più giorni si arriva ad un minimo di 70km fino ad un massimo di 89km al giorno con l’obbligatorietà di 2 fasi al giorno.

Le prove più dure in assoluto sono quelle della categoria CEN 3°/CEI 3° in cui i percorsi si sviluppano anche su tre o più giorni. Per le gare di un giorno su va da un minimo di 140km ad un massimo di 160km e le fasi arrivano a 5. In quelle da 2 giorni si parte da 90 km al giorno fino ad un massimo di 20, suddividendo il percorso in un minimo di 3 fasi. Nei percorsi da tre o più giorni si passa da un minimo di 70 km al giorno ad un massimo di 80 con un minimo di tre fasi al giorno.

In tutte le categorie delle gare di velocità e resistenza, se il cavallo supera i 64 battiti di frequenza cardiaca al minuto, il binomio viene squalificato.

Un elemento discriminante per la partecipazione a determinate categorie è l’età del cavallo. Per le categorie CEN 3° l’età minima è di 8 anni, per quelle CEN 2°, 7 e per le categorie CEN B e CEN 1° l’età minima è di 6 anni. Importante fare un appunto sulla categoria CEN 1°, perché il cavallo di 6 anni che vi partecipa per la prima volta può mantenere una velocità massima di 16kmh, senza mai superarla. Passando alle categorie più semplici, l’età minima si abbassa. Infatti nella Categoria CEN A ed in quelle Concorso & Sviluppo e Debuttanti, possono partecipare i 5 anni nella prima ed i 4 anni nelle altre due.

Queste sono le regole generali di una delle discipline più dure in campo equestre. Il cavaliere deve conoscere ogni singola caratteristica del proprio cavallo ed essere attento ai segnali che esprime durante il percorso. L’endurance non è solo una questione di capacità, ma anche un insieme di allenamento e dedizione al sacrificio. Probabilmente la competizione in cui il binomio rimane solo con se stesso ed forse è proprio in quei momenti che il rapporto diventa indissolubile.

Damiano Poggi

Foto (c) Sportevo

© Riproduzione riservata.

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