Caso studio di una cavalla da endurance: l’interpretazione degli esami del sangue

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corsa di endurance equestre nel deserto

Nel contesto delle competizioni equestri, la salute e le prestazioni dei cavalli sono oggetto di grande attenzione da parte dei proprietari, degli allenatori e dei veterinari. Il terzo caso clinico che esaminiamo offre un’altra opportunità per comprendere l’importanza di un’attenta valutazione degli esami del sangue del cavallo.

Il caso di una cavalla da endurance di 7 anni con un aumento dei tempi di recupero

Il caso in questione riguarda una cavalla da endurance di 7 anni, purosangue arabo, che compete in gare di endurance di alto livello. Le competizioni di endurance richiedono una combinazione di resistenza, forza e recupero rapido, pertanto, mantenere un equilibrio ottimale tra l’allenamento intensivo e il recupero è essenziale per garantire prestazioni di alto livello.

La cavalla vive in un paddock con una capannina insieme ad altri due cavalli. La sua dieta è composta principalmente da fieno e da un mangime specifico per l’endurance, integrato con elettroliti.

Svolge un programma di allenamento quotidiano che include sessioni di carico e di recupero, alternando tra intensi sforzi e periodi di riposo. Inoltre, riceve regolarmente trattamenti di fisioterapia per mantenere la sua forma fisica ottimale e prevenire lesioni muscolari.

La cavalla è in preparazione atletica per un appuntamento agonistico importante esegue periodicamente test e esami per ottimizzarne l’allenamento. 

La visita clinica

La decisione di sottoporre la cavalla a una visita clinica è stata presa in seguito ad un’osservazione del proprietario che, pur non riscontrando alcun calo di rendimento durante il lavoro, aveva notato un lieve prolungamento dei tempi di recupero della frequenza cardiaca dopo uno sforzo fisico.

E’ stata così effettuata una visita clinica completa, focalizzando l’attenzione sull’apparato respiratorio e cardiovascolare. Successivamente, è stato eseguito un esame del sangue completo, il cui risultato ha rivelato un valore di piastrine significativamente elevato (224 G/l), al di sopra dell’intervallo standard di 64-195 G/l.

Interpretazione clinica dei parametri ematici

L’aumento dei livelli di piastrine nel sangue di un cavallo, noto come trombocitosi (al contrario della diminuzione che viene definita trombocitopenia), in letteratura non è solitamente accompagnato da alcun sintomo clinico rilevante e, solo in caso di aumenti importanti, può essere associato a trombosi venosa.

Più comunemente invece, la trombocitosi può essere reattiva, ovvero evidenziarsi in caso di infezioni batteriche gravi, che però l’esito degli altri parametri e della visita clinica ha escluso categoricamente.

Un’altra interpretazione della trombocitosi può essere legata a ritardi nella processazione del campione, oppure un artefatto dovuto a eritrociti (globuli rossi) microcitici da carenza di ferro che appaiono molto simili a piastrine all’analisi dei conta-globuli più comunemente utilizzati nei laboratori.

Inoltre, pur apparendo entro i range stabiliti dal laboratorio, i valori di emoglobina, ematocrito, MCV, MCH, e MCHC appaiono troppo vicini al limite minimo e non sono da considerarsi sufficienti per un cavallo purosangue in attività agonistica, tanto più in un periodo di allenamenti intensi dove, oltre alla corretta intensità di lavoro è fondamentale un completo ed efficace recupero tra una sessione e l’altra.

Consulta gli esiti degli esami del sangue del cavallo:

Ottimizzazione della nutrizione equina per garantire le performance del cavallo

Per affrontare questa situazione, è stata prescritta una nuova integrazione contenente vitamine del gruppo B, vitamina C, carnitina e aminoacidi, al fine di ottimizzare la salute e le prestazioni del cavallo. Inoltre, è stata consigliata una fase di scarico per prevenire il sovra allenamento e promuovere il recupero muscolare.

Importanza dei range di riferimento negli esami del sangue del cavallo: un’analisi critica

Nei laboratori, oltre ai risultati degli esami del sangue del cavallo, vengono forniti anche i range di riferimento entro cui tali parametri dovrebbero collocarsi. Questi valori rappresentano fondamentali punti di riferimento per interpretare i risultati dell’esame.

Tali parametri sono da considerarsi sicuramente dei riferimenti importanti e sono fondamentali per il proprietario, in quanto danno un’interpretazione “visiva” del referto, Tuttavia, è importante sottolineare che questi non dovrebbero essere considerati come misure assolute.

La loro interpretazione richiede un’analisi attenta da parte del veterinario curante, che deve considerare la storia clinica, le caratteristiche e l’attività del paziente visitato.

In collaborazione con il medico veterinario Matteo Villa

Approfondimenti

Leggi l’articolo “Il vade mecum dell’esame del sangue nel cavallo: valori e costi

© Riproduzione riservata.

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