Intervista a Diana Porsche: l’armonica e silenziosa comunicazione tra cavaliere e cavallo
Scopri la storia di Diana Porsche, dressagista austriaca di 27 anni, in un’intervista esclusiva di horseshowjumping.tv che svela i segreti del suo speciale feeling con i cavalli.
Fin dall’età di cinque anni, Diana ha coltivato la sua passione: cresciuta nella scuderia di suo padre, dove i cavalli erano parte integrante della sua vita quotidiana. “Fin dal primo giorno sono stata affascinata dalla loro potenza e bellezza”, ricorda con affetto.
Una vita insieme ai cavalli
Il suo percorso nel mondo del dressage ha avuto inizio con il suo pony Quattro, aprendo le porte a una carriera equestre di grande successo. A 12 anni, Diana gareggiava con Quattro a livello nazionale e, col il tempo, il suo piccolo amico le ha permesso di arrivare a competizioni di livello M. Tuttavia, l’ingresso di Diana nel mondo internazionale del dressage è avvenuto a soli 16 anni, quando ha incontrato la sua partner, una cavalla baia di nome Florencia.
Insieme, hanno intrapreso un viaggio straordinario che l’ha portata ai suoi primi successi. Diana ricorda con affetto: “Ho iniziato con lei e ho anche partecipato al mio primo Campionato Europeo juniores nel 2013. Ed è stato l’inizio della mia carriera internazionale.” Per Diana, l’essenza del dressage risiede nell’armonia tra cavaliere e cavallo, nella perfetta connessione tra cavaliere e cavallo, una connessione che va oltre le mere parole.
Condivide la sua filosofia: “Ciò che trovo più affascinante nel dressage è che puoi insegnare così tante cose ai cavalli, ma dall’esterno nessuno può davvero vedere cosa stai facendo, e meno si vede, meglio è. Quindi è una sorta di perfezione e interazione con il cavallo, che nessuno capisce. E per me, questo è il dettaglio più affascinante di questa disciplina.” Oltre al tempo che passa in sella, Diana trascorre tempo prezioso con i suoi cavalli anche da terra, costruendo un legame che si estende oltre lo sport.
Ciò che rappresenta davvero la sua passione è il processo di crescita dei giovani cavalli. Addestrando questi talenti dall’età di quattro o cinque anni, insegnando loro ogni sfumatura e osservandoli crescere come atleti, Diana prova un immenso senso di soddisfazione. “Naturalmente voglio che vada sempre al meglio e ogni vittoria è davvero, davvero fantastica e ne vado molto fiera. Ma per me, i momenti speciali sono quando, ad esempio, un giovane cavallo fa per la prima volta un cambio di passo o capisce cose su cui stai lavorando da molto tempo. Questo è per me è il momento più bello per chi lavora con i giovani cavalli.”
Una schiera di successi
Uno dei momenti salienti della carriera di Diana è arrivato nel 2016, quando ha conquistato la medaglia di bronzo al Campionato Europeo U25 con Di Sandro OLD. Questo successo l’ha colta di sorpresa, poiché inizialmente non si aspettava di raggiungere la finale. Tuttavia, la sua dedizione e il lavoro instancabile con Di Sandro hanno posto le basi per raggiungere quel momento. Diana ricorda anche un altro momento davvero speciale: “Quest’anno ho conquistato il secondo posto nella Coppa del Mondo per la qualifica Olimpica con Douglas. Monto Douglas da quando ha sette anni e ho iniziato con lui da Young Rider. E’ veramente un cavallo speciale e sono così orgogliosa di poter dire di aver portato il mio giovane cavallo fino a questo livello.”
Ma per Diana, la vera meraviglia del dressage è il linguaggio che condivide con i suoi cavalli. Trova affascinante insegnare a un animale che non “parli” la sua stessa lingua. Questa comunicazione non verbale, costruita attraverso anni di lavoro e fiducia, è ciò che le fa amare questo sport ogni giorno. Riassume questo concetto dicendo: “Per me, la parte più affascinante è insegnare a un animale che non capisce la tua lingua, qualcosa. E’ estremamente affascinante poter insegnare solo con i movimenti del tuo corpo: devi essere davvero concentrato su ciò che stai facendo affinché il cavallo ti capisca davvero. E quando ne lavori uno fin dalla giovane età, è incredibile sapere che hai iniziato dai primi tempi di trotto e poi, alcuni anni dopo, realizzare che…Oh wow, ora stai facendo un Grand Prix!”
Il rapporto con il coach Diedrich Wittmann
Con lo sguardo fisso sul diventare un’amazzone migliore e una donna di cavalli più esperta, Diana si dedica continuamente all’apprendimento. Sa che una vita non è sufficiente per conoscere tutto sull’equitazione e sull’addestramento dei cavalli, ma si impegna ogni giorno puntando alla perfezione. Ha dichiarato: “Per me è davvero importante imparare ogni giorno e migliorare ogni giorno. Cerco di ottenere il meglio da chiunque collabori con me e di adattare le mie nuove conoscenze al mio sistema.”
La sua partnership con l’allenatore Diedrich Wittmann, iniziata due anni fa, ha migliorato la sua tecnica per raggiungere nuovi obiettivi sportivi. La fiducia incrollabile di Wittmann nelle sue capacità le ha permesso di addestrare i suoi cavalli da sola e allenarsi seguendo un sistema che si adatti sia a lei che ai suoi cavalli. Sotto la sua guida, Diana ha imparato che avere la giusta mentalità è essenziale: rimanere concentrati, pensare positivamente e pensare al presente, senza soffermarsi sul passato, è la chiave per raggiungere il successo. Diana ha detto a riguardo: “Nel corso degli anni ho imparato che la corretta mentalità è fondamentale quando entri in rettangolo per una grande competizione.”
La scelta del cavallo
Quando Diana seleziona un cavallo, considera soprattutto la qualità dei movimento, ma anche la connessione tra cavaliere e cavallo è fondamentale. Devono essere scattanti, concentrati e mostrare una buona predisposizione. Per lei, però, non è sufficiente che un cavallo abbia talento, deve anche gestire le pressioni dovute alle competizioni. Diana mira a essere un’amazzone che non si concentra solo sulla sua performance, ma comprende anche che la fiducia del suo cavallo nei suoi confronti svolga un ruolo cruciale. Ha spiegato: “Quando provo i cavalli è importante per me avere con loro quel clic speciale. Lavoro bene con i qualità, devono essere scattanti, ma devono anche essere davvero concentrati e mi devono piacere di testa.”
Diana cerca sempre di far sì che i suoi cavalli conducano una vita appagante anche se impegnati in competizioni di alto livello. La dressagista tiene ai suoi cavalli come se fossero suoi figli, li ama in modo incondizionato. Tutti i suoi cavalli trascorrono molto tempo liberi nei paddock, questo perchè Diana è fermamente convinta che i cavalli – anche quelli impegnati in competizioni sportive – non dovrebbero essere chiusi in box, ma dovrebbero avere accesso a spazi aperti ed essere liberi di muoversi quanto e come meglio credono.
“Penso che sia importante al giorno d’oggi che le persone vedano che anche i cavalli sportivi abbiano bisogno di vivere una vita normale e non vivere solo in box. I nostri paddock sono dotati di box e capannine quindi i cavalli possono uscire ed entrare come vogliono in tutto il corso della giornata e dopo l’allenamento trascorrono il resto della giornata al prato.”
Diana Porsche si distingue come una figura fondamentale nel mondo equestre grazie al suo impegno e alla sua passione per questi splendidi animali.
Photo Photoslesgarennes (c) – Diana Porsche
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