Denuncia degli ippodromi nei confronti del MIPAAF: dal 18 aprile stop alle corse.
Un duro comunicato nei confronti del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a cui l’ippica italiana fa capo, recante in calce le firme di ANI, Coordinamento Ippodromi, Federippodromi e UNI informa della decisione presa di fermare qualsiasi attività ippica in Italia a partire da Lunedi 18 aprile 2016. Di tale decisione i firmatari del comunicato ritengono unico responsabile appunto il MIPAAF i cui vertici,si sottolinea, da mesi si sottraggono al confronto procedendo con atti unilaterali e illegittimi abusando della posizione dominante e della dipendenza economica delle Società di corse. Quest’ultime, si precisa nel comunicato, da gennaio esercitano l’attività in assenza di contratto e senza percepire alcun corrispettivo dall’agosto 2015. I firmatari del comunicato fanno presente che in mancanza di un radicale mutamento delle posizioni del Ministero, con diretto intervento del Ministro, le Società di corsa rappresentate dalle varie sigle, dopo la sospensione, saranno costrette a cessare la loro attività. Di questa inevitabile chiusura i firmatari individuano nel MIPAAF l’unico responsabile che porterebbe alla perdita del lavoro per migliaia di persone mettendo nel contempo a rischio l’esistenza del patrimonio equino nazionale. In chiusura di comunicato i responsabili delle sigle firmatarie annunciano una conferenza stampa per giovedi 14 aprile p.v. a Roma in luogo da definire. A margine va riportato una dichiarazione resa da Elio Pautasso Direttore Generale dell’ippodromo romano in merito alla sospensione dell’attività di gestione dell’ippodromo di Roma Capannelle a partire da lunedi 18 aprile p.v. Il Direttore Pautasso tra l’altro ha inteso sottolineare: “ i mutevoli e contraddittori provvedimenti posti in essere dal Ministero“ facendo presente che “secondo le recenti disposizioni il Ministero non può effettuare pagamenti alla società di corse almeno fino al mese di ottobre 2016“ questo si legge sempre nella dichiarazione:“ con nessun introito a fronte di spettanze di servizi regolamentati da una convenzione per altro scaduta a dicembre 2015“. (Brudel)
