Daniele Parlanti, gli ingredienti del suo successo
Fiducia e umiltà, ascolto e osservazione. Ostinazione solo nel miglioramento. Sono questi gli ingredienti principali di un’idea. Ma una ricetta, si sa, ha bisogno dei suoi condimenti e, se parliamo di un design che sotto il marchio Parlanti, registra la sua presenza in 43 paesi di Europa, Asia, Africa e America, scopriamo un mondo fatto di compromessi con tempi e modi prima che uno stivale venga al mondo per essere capito e portato sui campi gara dalle eccellenze del mondo sportivo.
CONNESSIONE CON IL SETTORE
La visione del designer e general manager Daniele Parlanti offre spunti per coniugare la creatività con la sostenibilità aziendale. Primo fra tutti, l’essere connessi con l’esigenza del settore. “Il KK Boots, ad esempio – spiega – nasce in risposta all’esigenza di una comodità che non tradisca la sensibilità”.
ABBRACCIARE IL CAMBIAMENTO
Sembra conforme una citazione di Confucio: “Se non trovi la soluzione sei parte del problema”. Daniele Parlanti la traduce in positivo: “Abbracciare il cambiamento. Deve essere costante. Il cambiamento, per certi versi, tradisce i modelli lanciati precedentemente inserendo quel qualcosa in più che ottimizza la performance. Solo così il cambiamento porta all’evoluzione”.
AVERE PAZIENZA
Quanti cambiamenti nel cambiamento? “Infiniti. Dal bozzetto alla produzione c’è un periodo fatto di test e modifiche. Occorre avere pazienza. Per fare un esempio, sono al quinto prototipo di un modello ma ancora non va bene. Non mi convince il materiale e ne sto testando un altro. Finché un prodotto non mi convince al 100% nel suo insieme non lo lancio”, assicura il Patron di casa Parlanti.
APERTURA MENTALE
Daniele Parlanti punta il dito sull’importanza di mantenere viva la curiosità: “Io prendo spunto da tutti, dalle grandi case di moda al modello anonimo trovato per errore in un angolo. Ne rintraccio quella trasformazione che mi da la soluzione. Sono alla perenne ricerca di particolari da proiettare nel mondo equestre”.
Serve una mentalità aperta: “E’ l’unico approccio mentale – dichiara – che si può avere per rispondere contemporaneamente all’esigenza estetica, funzionale e tecnica. Essere aperti vuol dire ascoltare senza pregiudizi o preconcetti chiunque possa fornirti un’ispirazione in più. Vuol dire uscire dalla zona confort con umiltà e lavorare in team”. Solo così l’idea atterra in un prodotto che piace e soddisfa.
L’ERRORE E’ UN ALLEATO
Mai rinunciare al primo errore. “Esiste un solo modello che ho preferito non lanciare sul mercato perché non era facilmente adattabile in termini di misure. In generale, però, faccio esperienza di errori per trarne ispirazione durante la fase dei test. In base a come risponde il prototipo, se richiede modifiche, sono pronto a modificare il bozzetto lasciando andare l’idea iniziale… un pò come fa un cavaliere con un cavallo per creare binomio!”.
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