Da amazzone a giornalista: la storia di Linda Heed
Una vita con i cavalli: dai primi ricordi, ai commenti delle Olimpiadi
La storia di Linda Heed nel mondo equestre ha avuto inizio ancor prima che fosse in grado di camminare e, da allora, l’equitazione è stata il filo conduttore di gran parte della sua esistenza. “La passione per i cavalli è parte integrante della mia vita sin dall’infanzia. Ho iniziato a cavalcare a soli sei mesi, quando mia madre mi ha messo in sella anziché nella carrozzina. Da allora, ho continuato a coltivare questa passione, competendo fin da bambina.”
Oggi Linda ha 44 anni, è madre di due splendide figlie, una di sei e l’altra di dodici, e vive con suo marito nella loro scuderia a Malmo, vicino a Copenhagen.
Per quanto la sua vita sia sempre stata incentrata sui cavalli e le competizioni, ha parallelamente intrapreso un percorso di studi che l’ha portata a diventare giornalista, grazie anche all’influenza di suo padre che l’ha convinta ad investire tempo ed energie in una formazione che le permettesse un futuro economicamente sicuro.
“Fin da bambina, mio padre mi ha insegnato l’importanza dell’istruzione, sottolineando che non potevo fare affidamento esclusivamente sulla vita da amazzone professionista, che richiede risorse economiche davvero elevate. Pertanto, mi ha incoraggiato a eccellere a scuola. Questo è stato il mio punto di partenza. Fino ad ora ho avuto l’opportunità di commentare le Olimpiadi di Rio, Tokyo e quest’anno commenterò quelle di Parigi per la televisione svedese. E’ un’esperienza che mi entusiasma molto.” Ci ha raccontato Linda.
Poi ha continuato “Dopo la laurea in comunicazione, ho lavorato soprattutto nel settore radiofonico e televisivo. Ora faccio solo qualche apparizione occasionale nel mondo competitivo, ma continuo ad amare profondamento sia il lavoro con i cavalli che il giornalismo.”
I cavalli del cuore
Parlando dei cavalli che hanno particolarmente segnato la sua carriera e della forza del legame che normalmente crea con loro, Linda ci ha detto:
“Credo di aver montato molti cavalli speciali nel corso della mia vita. E quando dico speciali, intendo davvero speciali. È difficile dire se il mio modo di montare li rendesse fuori dal comune perché ero in grado di farlo o se li ho semplicemente lasciati esprimere il loro potenziale e ho permesso loro di essere speciali veramente. Ciò che so è che il tempo trascorso con loro è stato veramente prezioso, soprattutto con Laurien Van Orshof, la mia grigia. Lei è stata davvero incredibile al Global.”
Linda ha descritto una cavalla molto calda, timorosa delle altre persone e molto sensibile ai movimenti, “devi davvero cercare di muoverti il meno possibile quando sei in sella” ci ha detto. “E’ molto coraggiosa, adora saltare alto ed è molto rispettosa, ma è veramente difficile. Ogni momento trascorso insieme è stato un’esperienza che va al di là dell’allenamento o della competizione.”
Come ben sa chiunque pratichi questo sport, il legame tra cavaliere e cavallo è un rapporto di armonia straordinaria, un’intesa profonda che solo chi prova sulla propria pelle può comprendere completamente.
Il cavaliere deve essere in grado di capire il proprio compagno e di adattarsi alle sue caratteristiche ed esigenze. Proprio come ha fatto Linda in questi anni con un altro cavallo per lei importantissimo, Skylander: “Durante il riscaldamento, evito di farlo saltare ostacoli troppo impegnativi poiché tende a essere molto nervoso in presenza degli altri cavalli. Preferisco concentrarmi su ostacoli più piccoli, sicura di essere pronti per quelli più alti in campo gara. Anche se all’inizio può sembrare difficile capire se la strategia funziona, ho imparato che assecondare le esigenze del cavallo è fondamentale per garantire il suo benessere fisico e psicologico e, di conseguenza, per il nostro successo.”
Quando si costruisce un legame così profondo con un cavallo, si crea una reciproca fiducia che si traduce in un sostegno reciproco durante le competizioni.
“Anche se stiamo saltando ostacoli relativamente bassi in campo prova, so che posso contare su di lui quando suona la campana. Ho avuto modo di sperimentare questa connessione speciale anche durante il Sunshine Tour in Spagna”.
Linda ha anche riflettuto sull’importanza di prendersi il tempo necessario per comprendere e assecondare i bisogni e le paure dei cavalli durante il loro addestramento; sottolinea che alcuni possono avere paure come quella di saltare l’acqua, ad esempio, e per superarle è fondamentale dedicare loro molto tempo ed essere pazienti.
“La mia groom e io lavoriamo insieme a questo obiettivo, collaborando per superare alcuni timori dei miei cavalli. Camminando con Skylander nell’acqua, per esemo, gli abbiamo dimostrato che non c’era nulla da temere e siamo riuscite a trasmettergli sicurezza.”
Il groom, una figura essenziale
Linda Heed ha sottolineato l’importanza del lavoro di squadra e soprattutto della sua groom, ammettendo che sia la persona più importante in una scuderia e nell’intero team.
“Senza un team, non sarei nessuno. La mia groom, in particolare, è con me da quasi un anno, e grata per il fatto che condividiamo gli stessi obiettivi. Lei è sempre pronta a capire il motivo per cui un cavallo non si sente bene, a tornare indietro e valutare se ci sono problemi fisici o emotivi. Non si tratta solo di ottenere risultati in competizione, ma di garantire il benessere del cavallo. Senza di lei, mi sentirei persa.”
Come ha anche condiviso Linda, i cavalli non possono parlare, dunque siamo noi a dover imparare a leggere i segnali che cercano di trasmetterci e a rispondere di conseguenza.
“È un processo collaborativo in cui tutti devono essere coinvolti. Bisogna osservare il cavallo da diverse prospettive per garantire il suo benessere e il successo della squadra.”
I successi più importanti
Linda Heed ha parlato della sua continua ricerca di grandi traguardi e del fatto che ancora non ha raggiunto la vittoria più importante di tutte.
Ha poi descritto il suo impegno nello sport e la sua costante aspirazione a migliorare: “Sono costantemente alla ricerca di grandi traguardi. Da anni mi dedico a questo sport con impegno, competendo sempre ad alto livello. Nonostante la mancanza di grandi sponsor, proprietari di cavalli e dei migliori cavalli, continuo a lavorare instancabilmente per migliorare continuamente.”
“A volte può sembrare una scalata in salita costante, ma credo che proprio questa determinazione mi abbia permesso di continuare la mia carriera sportiva in questo mondo portandomi ad ottenere successi significativi.“
Linda Heed
Tra i successi più significativi ha nominto la sua partecipazione alle Olimpiadi di Hong Kong nel 2008 e le sue numerose vittorie in Gran Premi internazionali e in Coppe delle Nazioni. Tuttavia, ha rivelato che la sua esperienza più gratificante è stata la partecipazione al Global Champions Tour.
“Al Global dovuto mettermi alla prova e migliorare me stessa per il mio team. Questo è stato un vero punto di svolta per me. Il Global Champions Tour ha un format molto diverso e impegnativo, dove non c’è spazio per errori. È stato un processo di crescita sia per me che per la mia squadra, abbiamo dovuto affrontare sfide e migliorare su tutti i fronti. Fare netto e raggiunfere il Gran Premio è stato un momento di incredibile, che ha illuminato il mio volto e quello di tutto il mio team. Le competizioni a livello mondiale sono sempre una grande conquista.”
Orgoglio svedese: una nazione di campioni
Linda Heed ha parlato dell’orgoglio che prova nell’appartenere alla squadra svedese di salto ostacoli, una nazione con una forte tradizione negli sport equestri. Il Paese di appartenenza del primo cavaliere della Computer List mondiale per il 21esimo mese consecutivo, Henrik von Eckermann.
Ha ricordato anche tutti gli altri cavalieri che hanno lasciato il proprio segno nella storia di questo sport, menzionando Peder Fredricson, Malin Baryard Johnsson e Rolf-Göran Bengtsson, riconosciuti come alcuni dei migliori cavalieri del mondo.
“La nostra mentalità riflette la cultura svedese: lavoriamo sodo, prendiamo il tempo necessario per sviluppare i cavalli e rispettiamo profondamente questi animali e le persone coinvolte nel nostro sport. Il segreto del nostro successo risiede nel prendere le giuste decisioni al momento giusto: nel sapere quando è il momento di avanzare o di fare un passo indietro.”
La passione trasmesse alle figlie
Quella per i cavalli è una passione che Linda ha ovviamente trasmesso alle figlie, naturalmente coinvolte nel mondo degli sport equestri fin da piccolissime.
Poco prima di salutarci Linda ci ha parlato del percorso intrapreso dalla maggiore, che ha iniziato la sua carriera partecipando a competizioni con i pony e arrivando fino a gare da 1.30 m.
“Attualmente è impegnata nei campionati svedesi e affronta ogni sfida con grande determinazione. Cerco di insegnarle l’importanza di imparare e migliorare costantemente nel suo percorso. Deve imparare le basi di come andare a cavallo, di come prendersi cura di loro, oltre a gestire le sue responsabilità in gara. Questo processo la sta aiutando a diventare più forte e indipendente. Anche se io e la sua famiglia siamo sempre presenti per sostenerla, è importante che lei lotti per ciò che vuole raggiungere e non si affidi solo al nostro aiuto. Questo sport richiede impegno e dedizione, e se lei non è disposta a lottare per ciò che vuole, allora potrebbe decidere che non è la sua strada. È fondamentale che lei scopra fin da ora se questo è il percorso giusto per lei, iniziando con i pony e capendo in prima persona quanto sia difficile, ma anche gratificante, crescere in questo ambiente.”
Linda Heed ci ha dimostrato che la passione per i cavalli non è solo una parte fondamentale della sua vita, ma il filo conduttore che ha intessuto un’esistenza fatta di sacrifici, ma anche di vittorie e successi.
La sua storia è un tributo all’amore per questi splendidi animali e alla costante voglia di migliorarsi, ispirando le nuove generazioni di cavalieri. Parallelamente, come giornalista, ha saputo trasmettere la sua passione ed esperienza al grande pubblico.
A. Ceserani
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