
Cheratoma nel cavallo: una patologia del piede da non sottovalutare

Una causa di zoppia spesso invalidante
Analizziamo una causa di zoppa spesso invalidante che richiede una diagnosi accurata e un intervento spesso importante e invasivo, ma indispensabile per una restitutio ad integrum funzionale ed estetica completa.
Il cheratoma nel cavallo è una condizione patologica non neoplastica, in cui si verifica una crescita abnorme di una massa di tessuto cheratinizzato tra la parete dello zoccolo e la terza falange.
Esso può svilupparsi in corrispondenza della parete, della suola o anche verso la corona. Anche se il nome può far sospettare un aspetto maligno e tumorale della patologia, è bene chiarire che la natura, come detto, non è neoplastica, ma, più correttamente, iperplastica. Vale a dire quindi che non vi è un aumento incontrollato e afinalistico delle cellule tessutali, ma piuttosto un’ iperplasia aberrante contenente cheratina.
Pur non essendo di natura maligna, merita considerevole attenzione nella medicina veterinaria ippiatrica, in quanto causa dolore cronico, zoppia, e decadimento della performance sportiva del cavallo, e nei casi gravi ed avanzati compromette in maniera significativa la qualità di vita e il benessere dell’animale.
Cause del cheratoma
Fattori scatenanti noti e ipotesi eziologiche
Le principali cause di cheratoma descritte in letteratura sono da ricercarsi in traumi precedenti occorsi al piede del cavallo, concussioni ripetute nel tempo e irritazione cronica di una parte del piede. Tuttavia sono stati descritti anche casi clinici in cui non sussistevano tutte queste possibili cause, rendendo quindi l’eziologia del cheratoma ancora in parte ignota.
Soggetti a rischio
Anche il target dei soggetti colpiti non è omogeneo, in quando è possibile osservare questa patologia in qualsiasi razza di cavallo, di qualsiasi età, e qualunque sia la sua attività sportiva, oltre che naturalmente è di possibile riscontro anche in cavalli anziani messi a riposo o in puledri che non hanno ancora iniziato la doma.
Sintomi del cheratoma
La sintomatologia del cheratoma evidenzia la sua azione patologica nell’occupare spazio poco elastico all’ interno del piede: la zoppia da moderata a severa, che inizialmente può essere intermittente, è sicuramente il sintomo più evidente.
Non vanno trascurate però anche delle eventuali deformazioni della parete dello zoccolo e della linea bianca, ben visibili rispettivamente lateralmente e soleramente al piede.
La deviazione della linea bianca inoltre, predispone al più facile passaggio di batteri contribuendo alla formazione di ascessi podali, per questo motivo non bisogna mai trascurare se un cavallo presenta degli ascessi ricorrenti nello stessi punto del piede.
Diagnosi del cheratoma
Indagini cliniche in scuderia
La diagnosi non è spesso immediata, soprattutto in caso di cheratomi di piccole dimensioni. Sicuramente è possibile apprezzare una risposta algica del piede alla palpazione con tenaglia. Inoltre in caso di zoppia vi è risposta positiva al blocco semeiologico del piede.
In scuderia però, l’indagine diagnostica più importante è quella che è possibile fare tramite l’esame radiografico del piede, preferibilmente nelle proiezioni dorso-ventrali e dorso-ventrali oblique con piede posto su un cuneo (proiezioni di oxpring).
All’esame radiografico è possibile osservare un’ area più o meno grande, radiotrasparente, con bordi piuttosto ben definiti. In alcuni casi l’area corrispondente al cheratoma potrebbe essere inquinata dalla concomitante presenza di un ascesso. In questo caso è bene applicare le medicazioni del caso all’ ascesso (animalintex) e ripetere poi l’esame radiografico a distanza di qualche giorno per poterne apprezzare meglio l’ area e i suoi margini.
Diagnostica avanzata in clinica
In una struttura ospedaliera invece, è possibile effettuare esami più accurati come la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata, che permettono uno studio più accurato e preciso della lesione, individuandone l’esatta posizione, i margini, e i rapporti con le altre strutture anatomiche del piede, e consentendo quindi un’intervento chirurgico, nei casi più difficili, meno invasivo possibile.


Terapia del cheratoma
Intervento chirurgico
La terapia in caso di cheratoma è solamente quella chirurgica. L’intervento consiste infatti nella resezione totale della parte in cui è localizzato il cheratoma, comprendendo quindi anche la muraglia del piede. Può essere svolto in scuderia, sotto sedazione profonda e anestesia loco-regionale del piede; tuttavia è raccomandato l’ intervento presso una struttura ospedaliera in quanto sono successivamente necessarie frequenti medicazioni che per il proprietario possono risultare difficili e impegnative da svolgere.
Collaborazione con il maniscalco
Un ausilio importante per la buona riuscita dell’intervento è la collaborazione con un maniscalco in quanto concomitante all’ intervento è necessario applicare un ferro in legno o a barbette larghe che permettono di stabilizzare la parete nelle settimane successive, contenendo il piede; ed evitare lo sviluppo di tessuto di granulazione esuberante e reazioni algiche eccessive.
Post-operatorio
Il post operatorio solitamente prevede delle medicazioni frequenti, con lo scopo di mantenere attentamente pulito e impermeabilizzato il sito chirurgia, fino alla completa ricrescita del tessuto corneo, e terapie antidolorifiche secondo necessità. E’ bene tener presente però che i tempi di convalescenza sono di diverse settimane, variabili a seconda della forma, della dimensione, e del tipo di intervento che viene eseguito.
Prognosi e follow-up
La prognosi è solitamente molto buona, con un a completa restitutio ad integrum del piede, anche se sono descritti alcuni casi di recidiva
Take Home Message
- Il cheratoma è una patologia del piede che può essere seriamente invalidante e causare zoppia
- Nonostante il nome, è di tipo benigno e non può dare luogo a metastasi in quanto non è un carcinoma
- La risoluzione è solamente di tipo chirurgico
- Non sottovalutare la frequente formazione di ascessi e sobbattiture nello stesso piede, così come deviazioni anomale della linea bianca
A cura del medico veterinario Matteo Villa
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