Biodiversità: differenti razze, differenti posizioni geografiche, differente gestione?
In un nostro precedente articolo abbiamo analizzato il fatto che l’Italia sia il paese con più biodiversità in Europa, vantando ben 29 razze, distribuite per 314.303 cavalli (leggi l’articolo “Fieracavalli: l’Italia è il Paese con più Biodiversità in Europa grazie a 314.303 cavalli di 29 razze“).
Rimanendo sul tema della biodiversità, oggi cercheremo di analizzare le differenze che potrebbero esserci tra una razza e l’altra, prendendo come campione 4 tipologie di cavalli che popolano i differenti punti geografici dell’Italia e non. Partiremo dall’estremo nord con il Fjord norvegese, poi rientreremo in Italia, dal trentino, nello specifico con l’Avelignese, per poi spostarci al centro con il cavallo Tolfetano ed infine, concluderemo il viaggio arrivando fino al sud della Sicilia con il Sanfratellano.
Il nostro itinerario parte dal Nord, dall’aspro clima dei fiordi Norvegesi. Tra la natura incontaminata della fredda Norvegia, nasce il Fjord, un pony dalla struttura massiccia. La sua storia risale a migliaia di anni fa, addirittura al tempo dei vichinghi, che lo utilizzavano come mezzo di trasporto e per lavorare i difficili terreni del nord. Le sue caratteristiche fisiche e genetiche lo rendono perfetto per l’ambiente selvaggio in cui si sviluppa, riuscendo a resistere anche alle condizioni estreme che si possono trovare durante i mesi invernali.
La forza e la resistenza fisica, lasciano spazio ad un carattere docile ed ad una spiccata intelligenza, rendendoli così, molto facili da gestire ed adatti a qualsiasi tipo di addestramento. Uno degli aspetti fondamentali del Fjord riguarda la sua alimentazione, importantissimo è fornire loro tutti i nutrienti necessari, quindi una dieta equilibrata è essenziale per riuscire a farli rimanere in piena forma.
Abituati agli ampi pascoli della Norvegia, è importante nutrirli con del fieno di buona qualità, erba fresca e cereali, e quando necessario, anche con integratori vitaminici, seppur il Fjord goda di un sistema immunitario molto forte e di una buona capacità ad adattarsi a climi ed ambienti differenti. Un punto debole del Fjord potrebbe essere la situazione parassitaria, sia interna che esterna, quindi è necessario tenerli sotto controllo dal quel punto vista ed inoltre, un altro aspetto cruciale per la loro salute, è la crescita degli zoccoli e le infezioni fungine, quindi rimanere sempre in contatto con il proprio maniscalco e mantenerli sempre su lettiere asciutte e fresche.
Avendo questo fisico ben strutturato è importante mantenerli in buona forma e farli lavorare abitualmente, mettendoli alla prova anche a livello mentale, stimolandoli ogni volta che ce n’è la possibilità. Ricordiamo che il Fjord è un pony molto socievole ed ha bisogno di entrare in contatto sia con l’uomo che con gli altri cavalli ed essendo molto intelligenti, hanno bisogno di continue interazioni.
Continuiamo il nostro viaggio tornando in Italia, ma rimanendo sempre tra i climi freddi e le montagne nordiche. Questa volta facciamo tappa in Trentino Alto Adige, dove troviamo uno dei cavalli più conosciuti ed apprezzati, l’Avelignese. Questa razza è stata selezionata a partire dal XIX secolo, perché gli allevatori locali avevano bisogno di un cavallo adatto al lavoro agricolo, ma che fosse anche utilizzabile nel trasporto in montagna; infatti risulta essere resistente e versatile, non solo in campo lavorativo, ma anche in quello sportivo.
Nato e sviluppatosi nelle montagne tirolesi, riesce a ricavare molta energia dalle poche risorse di cibo che madre natura offre a quelle altezze, perciò è importante regolare bene le dosi che si somministrano a questa tipologia di cavalli, che potrebbero appesantirsi troppo ed incappare in problematiche fastidiose. L’ideale per l’Avelignese è una buona qualità di fieno ed una dieta ricca di fibre e povera di cereali, ovviamente, tutto in relazione al tipo di lavoro che svolge durante l’arco della giornata. Un elemento su cui porre molta cura è il pelo, è importante tenere criniera e manto puliti. Sono una razza veramente duttile, riescono ad adattarsi a praticamente qualsiasi tipo di ambiente e sono veramente molto docili ed intelligenti.
L’Avelignese, come il Fjord, ha bisogno di socialità e di continue interazioni, avendo un temperamento molto equilibrato è adatto a qualsiasi tipologia di cavaliere, dal principiante al più esperto ed oltre a questo è adatto a qualsiasi tipo di attività, dal trekking alle corse in piano, passando per il salto ostacoli.
Scendiamo ora verso il centro Italia ed atterriamo direttamente nel Lazio, a Tolfa nello specifico. Qui nasce il cavallo Tolfetano, cavallo dal comportamento versatile e dal temperamento energico e vivace, noto per la resistenza fisica e mentale che li rende adatti a lavorare in condizioni difficili. Offrendo il Lazio un clima generalmente mite, ma comunque molto variabile, hanno sviluppato una grande adattabilità a qualsiasi tipo di terreno e condizioni, adattabilità che si riflette anche nel lavoro e nell’esercizio fisico.
In gruppo tendono a stabilire delle gerarchie, senza però dimostrazioni di eccessiva dominanza fisica, al contrario di Fjord e Avelignese, che amano maggiormente la socialità collettiva. Essendo degli animali energici e vivaci, sono adatti alle lunghe passeggiate dei paesaggi laziali, e con il giusto cavaliere, sono adatti anche a molte altre attività equestri. Dal punto di vista genetico, il Cavallo Tolfetano è una razza straordinaria, perché ha mantenuto intatte molte delle sue caratteristiche originarie nel corso dei secoli, grazie a una selezione rigorosa e a programmi di allevamento che hanno avuto come obiettivo principale la salvaguardia della purezza della razza.
Il suo patrimonio genetico lo distingue nettamente da altre razze equine presenti in Italia questo lo porta ad essere una razza completamente autoctona e di conseguenza resistente alle malattie. Dal punto di vista dell’alimentazione, abituato a pascoli naturali, richiede un regime alimentare equilibrato che rispetti le sue esigenze nutrizionali. L’alimentazione deve includere foraggi di qualità e un’integrazione con minerali e vitamine, soprattutto se il cavallo viene impiegato in attività che richiedono uno sforzo fisico maggiore, come il lavoro o il turismo equestre.
Una dieta bilanciata è essenziale per mantenere la sua robustezza e vitalità. Un altro elemento di fondamentale importanza è la gestione mentale del cavallo, che deve avere dei momenti di svago e relax al di fuori del lavoro, questo per mantenerlo rilassato, calmo ed equilibrato.
Il nostro viaggio si conclude nell’estremo sud Italia, arrivando nella calda Sicilia, dove troviamo il Sanfratellano. Risalente all’epoca Normanna, è un cavallo robusto e resistente che arriva al metro e sessantacinque cm al garrese, per un peso che varia fino ai 5/600 kg.
Queste caratteristiche e il suo adattamento genetico, lo rendono ideale per l’equitazione lungo i difficili terreni delle montagne siciliane. È un cavallo dal temperamento docile, ma energico e risponde molto positivamente agli stimoli esterni, dotato di una grande curiosità ed intelligenza risulta facile da addestrare. Ama la socialità e stare in branco. Per quanto riguarda l’alimentazione, il Sanfratellano necessita di una dieta equilibrata che includa foraggio di buona qualità, come fieno e erba fresca, integrato con cereali e mangimi specifici per cavalli.
È importante monitorare la quantità di cibo somministrato per evitare problemi di sovrappeso o malnutrizione. Avendo un pelo raso, è ovviamente importante mantenere una buona pulizia generale, ma sicuramente non si va incontro a problemi che si possono trovare gestendo un Avelignese…Come il Tolfatano anche per il Sanfratellano è importante avere momenti di svago dal lavoro per mantenere il suo temperamento calmo e rilassato, è comunque un cavallo vivace, ma assolutamente adatto a quasi tutti i livelli.
La fine del viaggio è arrivata, abbiamo percorso l’Italia dal nord al sud partendo però dall’europa del nord, dalla Norvegia, e arrivando fino alle calde spiagge siciliane. Una caratteristica che sembra cambiare, cambiando anche posizione geografica, è il temperamento delle razze, che via via si vivacizza, chissà se non ci sia una spiegazione scientifica in tutto ciò…magari lo scopriremo nel prossimo articolo.
Damiano Poggi
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