La rivincita di Beatrice De Lavalette: dagli attacchi terroristici alle paraolimpiadi
“L’incidente ha cambiato la mia vita, ma non mi ha mai fermata”, le parole della giovane atleta paralimpica
Forza d’animo e determinazione possono rendere i momenti bui della vita di un uomo, dei trampolini di lancio per raggiungere successi straordinari. Questo è quello che è successo alla giovane Beatrice De Lavalette.
Milano, 1 Novembre 2023 – Nel mondo degli sport equestri, molte sono le storie che meritano di essere raccontate, ma poche possono rappresentare uno spunto di riflessione e di ispirazione come quella della giovane amazzone americana Beatrice De Lavalette.
Beatrice oggi ha 25 anni, vive in Florida e ha rappresentato gli Stati Uniti d’America alle Olimpiadi di Tokyo del 2021 per la disciplina del paradressage.
Una vita dedicata ai cavalli
Il suo viaggio nel mondo degli sport equestri inizia in tenera età, come lei stessa ha raccontato al team di horseshowjumping.tv durante la nostra intervista: “Sono nata in mezzo ai cavalli. Sono andata al mio primo concorso quando avevo solo due settimane. Mia madre montava a cavallo e mio padre cavalcava quando era più giovane”.
Fin da piccola Beatrice si è dedicata con passione e dedizione a questo mondo, partendo dalle competizioni di Horseball, continuando con concorsi di Salto Ostacoli e Dressage. I cavalli sono da sempre la sua vita, la sua ancora, il suo punto fermo.
L’incidente e la rinascita di Beatrice
Il 22 marzo 2016, Beatrice si trovava in Belgio, ignara di quanto stesse per accadere: quel giorno, due dei tre attacchi terroristici avvenuti in Belgio nel 2016 furono proprio all’Aeroporto di Bruxelles-National, dove si trovava Beatrice.
L’incidente causò purtroppo centinaia di feriti e, fra questi, anche lei: “Ero proprio a fianco del primo kamikaze” ha raccontato la ragazza che, in quel terribile incidente, non solo subì importanti lesioni ed ustioni a tutto il corpo, ma perse la funzionalità di entrambe le gambe.
Tuttavia, il suo amore per i cavalli e la speranza di risalire in sella sono stati un faro di speranza che hanno permesso a Beatrice di superare quel momento così difficile.
“Penso davvero che il mio cavallo mi abbia salvato la vita. Lei riflette il mio stato d’animo perfettamente…è lo specchio della mia anima. Mi ha dato la forza e l’incoraggiamento necessari a rimettermi in piedi, anche se sulla sedia a rotelle,” ha dichiarato Beatrice emozionata.
Dall’attentato di Bruxelles alle Paraolimpiadi di Tokyo
Beatrice parla del suo viaggio straordinario verso le Paraolimpiadi di Tokyo del 2021. Nonostante le difficoltà e le sfide, ha dimostrato una straordinaria forza di volontà e determinazione, arrivando a rappresentare con orgoglio gli Stati Uniti nella competizione più importante per la carriera sportiva di qualsiasi atleta: le Olimpiadi.
“Partecipare per la prima volta alle Olimpiadi di Tokyo, è stato un grande traguardo. È stata la competizione più impegnativa che io abbia mai affrontato, soprattutto dopo l’ospedale. Essere lì mi ha mostrato cosa sono capace di fare e quanto impegno ci metto. Ho lavorato duramente per diversi anni per arrivare dove ero e dove sono oggi,” ci ha rivelato Beatrice.
Ha poi parlato di come questa esperienza l’abbia portata ad affrontare diversamente tutte le competizioni: “Ora non vedo più le gare internazionali come importanti, le vedo come l’ennesimo concorso, niente di più. Come se mi stessi allenando a casa, devo fare ciò che faccio durante l’allenamento anche quando entro in rettangolo davanti ai giudici. Tutto questo mi ha aiutato anche a non essere troppo in ansia prima di un concorso.”
Beatrice e i cavalli, un legame indissolubile
Beatrice sottolinea l’importanza dei cavalli nella sua vita e ci racconta di quanto siano e siano stati fondamentali…una costante di supporto e forza, permettendole di superare le difficoltà di ogni giorno.
“I cavalli sono stati la mia roccia, nei giorni buoni e in quelli meno buoni. Sono sempre stati lì e vivo davvero come un privilegio il fatto di averli nella mia vita. Specialmente da quando sono sulla sedia a rotelle,” ha spiegato emozionata “è ovviamente frustrante il fatto di non poter camminare e di non avere più quella libertà che avevo un tempo, ma il vantaggio di avere un cavallo è che quando sono in sella, non mi sento come se le mie gambe non funzionassero. Sono in grado di fare cose che ero in grado di fare anche prima e che è strano che io possa continuare a fare anche ora, ma è così!”
Successi memorabili e lavoro di squadra
Beatrice parla dei momenti più memorabili della sua carriera equestre, inclusa l’esperienza alle Paraolimpiadi di Tokyo 2020 insieme al castrone di 16 anni Clarc.
“Tokyo è stato incredibile! Ho affrontato la pressione dell’evento e soprattutto l’ansia di essere la prima a entrare e aprire le competizioni delle Paraolimpiadi,” ha continuato “a un certo punto mi sono detta “Sono la prima a esibirmi, tanto vale divertirmi, fare il mio lavoro e fare del mio meglio”. Quindi Tokyo è stata una parentesi molto costruttiva dal punto di vista sportivo, anche se non ho ottenuto i punteggi che speravo, mi ha insegnato molto su come comportarmi e come prepararmi mentalmente per le competizioni” ci ha raccontato Beatrice soddisfatta.
“Penso che un’altra competizione importante, oltre alle Olimpiadi, sia stata a Doha, in Quatar, l’anno scorso. Ho ottenuto punteggi davvero buoni.”
Ha partecipato alle competizioni insieme a Sixth Sense e ha raccontato: “sfortunatamente ho commesso un errore nella mia prova, ma per il resto ho ottenuto punteggi davvero buoni. È stato un concorso fantastico. Poi avevo lì le mie compagne di squadra, quindi è stato davvero straordinario ed è stata anche la prima volta che noi degli Stati Uniti abbiamo vinto una medaglia”.
Poi ha sottolineato anche l’importanza del lavoro di squadra nel mondo dell’equitazione, dicendo: “Sono molto fortunata, con le mie compagne mi trovo molto bene. Siamo davvero un team. Ci sosteniamo e ci aiutiamo quando ne abbiamo bisogno. E, personalmente, sono cresciuta praticando molti sport di squadra, quindi penso che quel cameratismo ti insegni molto sulle relazioni con le altre persone e su come incoraggiare gli altri oltre te stessa. E questo ha creato un legame molto forte con le altre ragazze della squadra. Sono riuscita a creare uno stretto legame con tutte e se ho problemi, so di poterle chiamare e che sono pronte ad essere lì per me”.
L’emozione traspare dalla voce di Beatrice quando racconta dei suoi successi sportivi e delle altre compagne di squadra. Tutto questo fa sicuramente riflettere su come l’equitazione, che è fondamentalmente uno sport individuale, possa però trasformarsi in queste competizioni in un vero e proprio sport di squadra.
I progetti di Beatrice De Lavalette al di là dell’equitazione: gli studi e il sogno di una sua azienda
La vita di Beatrice, però, comprende anche tanti progetti fuori dal campo gara.
Ha condiviso con noi le sue ambizioni future è ci ha raccontato: “in futuro, ciò che voglio fare, oltre a montare a cavallo, è aprire la mia azienda per portare attrezzature sportive adattive a un prezzo accessibile per tutti coloro che hanno una disabilità e non possono permettersi l’attrezzatura perché è così costosa”.
Il sogno di Beatrice è creare un mondo in cui tutti, indipendentemente dalla loro condizione, possano godere degli straordinari benefici dello sport.
Beatrice, inoltre, ha recentemente fatto ritorno all’università: “ho ripreso gli studi dopo quattro anni di stop, quindi sono ripartita con calma dal primo anno. Devo dire però che è stato davvero bello e stimolante tornare all’università, riprendere in mano la mia vita e le mie responsabilità.”
Riguardo le difficoltà nel trovare il giusto equilibrio fra gli studi e i suoi impegni sportivi ha detto: “sono molto fortunata ad avere un ottimo rapporto con i miei professori. Sono molto comprensivi del fatto che sia un’atleta di alto livello e abbia diversi impegni sportivi, sono stati davvero fantastici a concedermi del tempo extra per preparare gli esami dandomi così l’opportunità per eccellere comunque”.
Beatrice de Lavalette è un esempio di determinazione e resilienza per tutti, non solo per chi pratica questo sport.
La sua straordinaria storia, dalla tragedia di Bruxelles alle Paraolimpiadi di Tokyo, dimostra che con dedizione e passione, è possibile superare qualsiasi ostacolo.
A cura di A. Ceserani
Foto fornite da Beatrice De Lavalette e Clarc a Tokyo 2020 (c) US Equestrian
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