Allevatori del cavallo da endurance italiano
L’idea parte dai nostri migliori Allevatori di cavalli Arabi e in particolare di cavalli usati nelle gare dell’ endurance che da qualche anno a sta’ parte sta veramente prendendo piede nelle ospitali contrade che s’appoggiano, in genere, all’Appennino dal colle di Cadibona alla Sila, attraversando lo stretto per la Sicilia ed il Tirreno per la “cavallina” Sardegna. I nostri allevatori si rivolgono a tutti gli appassionati con trasporto e noi non possiamo non ascoltarli e diffondere questa grande voglia di fare e dar loro una mano a fermare le importazioni di cavalli dagli allevamenti francesi, polacchi, americani e via discorrendo, pur riconoscendone la qualità e la correttezza di questi ultimi . Fiato alle trombe dunque…….e si rivolgono così :
“Caro Allevatore,
quante volte hai pensato di far sentire la tua opinione, quante volte ci hai provato e non sei stato ascoltato perché eri solo !!! Anche a noi è successo e abbiamo pensato di dar corpo al detto “l’unione fa la forza” chiedendovi di unirvi a noi nella associazione Allevatori del Cavallo Italiano da Endurance.
L’obiettivo principale della associazione sarà raccogliere le esigenze dei singoli allevatori e riportarle presso le sedi più opportune (Libri genealogici , Federazioni sportive nazionali ed internazionali e associazioni di categoria) e cercare quindi linee di comunicazione diretta con i principali enti che ruotano intorno al mondo della disciplina dell’endurance. Queste istituzioni prendono decisioni tecniche che ricadono sulle nostre spalle, è quindi giusto che ascoltino l’opinione della base, l’opinione di chi per primo investe tempo e denaro nell’ endurance.
Lo scopo pratico di tutto questo sarà creare un canale di contatto, serio e professionale, tra chi alleva e chi cerca un cavallo da endurance certificato; tutti ormai siamo coscienti che il cavallo da endurance non va scelto tra gli “scarti” di Niches & Special | ma allevato “ad hoc”.
In contemporanea verranno portati avanti anche altri obiettivi tecnici di uguale importanza, importanti per crescere quantitativamente e qualitativamente:
1°. creare un registro allevatori del cavallo da endurance italiano
2°. creare un registro proprietari del cavallo da endurance italiano
3°. creare un registro cavalli riproduttori italiani da endurance e cavalli atleti nati in Italia da endurance inserendo in due sezioni distinte cavalli già iscritti a libri genealogici di razza e cavalli NON iscritti a libri genealogici di razza. Particolarmente importante sarà quest’ultima sezione nella quale si cercherà di riunire quei soggetti che per svariati motivi non sono registrati presso un libro genealogico di razza ma che meritano di essere considerati per la loro attività sportiva in endurance.
4° creare occasioni di incontro e crescita professionale per gli allevatori: stage, tavole rotonde, corsi, visite didattiche e tutto ciò che di costruttivo si possa organizzare.
5°.creare un sito internet www.acei.it, dove sia possibile accedere a: genealogie e linee da endurance, vetrina allevamenti, vetrina riproduttori, vetrina cavalli in vendita e tutto quello che ci interessa.
6°.creare un catalogo cartaceo degli allevamenti e dei loro prodotti da distribuire in occasione di manifestazioni sportive.Crediamo che il mondo allevatoriale del cavallo da endurance in Italia abbia bisogno di una seria promozione basata innanzitutto su una valorizzazione e tutela del prodotto; a questo scopo abbiamo riunito più allevatori creando un consiglio direttivo eterogeneo in grado di rappresentare tutto il territorio italiano:”
Ma ora facciamo due chiacchere con i soci fondatori il sig Filippo Gagliano e il dott. Ambrogio Origgi incontrati in occasione della prima gara di campionato a Città di Castello.
Signor Filippo:come è nata l’idea della associazione?
Partecipando ad una riunione tenuta dal presidente della FISE Sig. Paul Gross in occasione della Fiera Cavalli di Verona e vista la disponibilità dell’attuale presidente ad instaurare un dialogo anche conilmondo allevatoriale mi sono sentito stimolato nel proporre all’altro socio fondatore dottor Origgi la messa in moto dell’Associazione Allevatori del Cavallo Italiano da Endurance visto che attualmente siamo gli allevatori che maggiormente ci siamo messi in evidenza in questa disciplina.
Abbiamo successivamente preso contatti con altri allevatori di varie regioni d’Italia, che hanno subito aderito e contribuito alla nascita dell’associazione, per far si che l’associazione possa essere rappresentata in tutto il territorio nazionale. Ci tengo a precisare che tra i soci appartenenti al Consiglio Direttivo ci sono non solo uomini di cavalli ma anche veterinari e atleti.
Quali sono gli obiettivi principali dell’associazione?
Uno dei principali obiettivi della nostra associazione è il miglioramento dello studio allevatoriale consultandoci e confrontandoci.
Altri obiettivi sono creare un registro allevatori del cavallo endurance italiano; creare un registro proprietari del cavallo da endurance italiano; creare un registro di cavalli riproduttori italiani da endurance.
Crede che molti altri allevatori aderiranno alla vostra associazione?
Credo e spero proprio di poter annoverare tra i nostri iscritti un discreto numero di associati anche perchè l’endurance è una disciplina che sta pian piano prendendo campo e i numeri degli atleti e dei cavalli in gara sta aumentando considerevolmente. Mi auguro che si associno non solo gli allevatori ma anche i proprietari in quanto senza il loro appoggio e il loro parere non avremmo un quadro completo del mondo dell’endurance.
Ed ora sentiamo cosa ne pensa il dott. Origgi::
E quasi una domanda retorica dottore, ma crede veramente nella possibilità di creare qui in Italia linee di sangue da endurance?
Ovviamente si, esistono già, non sono molte ma moltissimi dei cavalli italiani che hanno dato lustro all’Italia in manifestazioni internazionali sono cavalli nati e allevati nella nostra nazione. Il problema principale è che queste linee non sono conosciute, non sono valorizzate. Chi compra un cavallo da endurance spesso lo fa valutando l’animale per se stesso senza considerare se ha parenti con curriculum sportivo. L’obiettivo dei nostri “registri” è cominciare a raccogliere le linee genetiche che hanno dato conferma di attitudine all’endurance per indirizzare gli atleti ad acquistare cavalli selezionati per la disciplina e quindi a stimolare gli allevatori a migliorare ed a investire in questa direzione.
Come vi state movendo con le principali istituzioni che ruotano attorno al mondo dell’endurance: Fise, Anica e Unire?
L’associazione è appena nata e i rapporti di collaborazione stanno costruendosi. Stiamo movendoci con cautela in quanto vogliamo costruire la nostra associazione su basi solide e creare ampi canali di comunicazione con tutti. In particolare abbiamo avuto un ottimo inizio con la Commissione Endurance Nazionale Fise che si è subito dimostrata disponibile ad ascoltare la nostra opinione e le esigenze della nostra realtà allevatoriale; e’ infatti la prima volta che in commissione endurance esiste un referente per gli allevatori. L’Anica ad oggi non si è ancora espressa nei nostri confronti anche se siamo certi che capirà lo spirito dell’associazione e ci aiuterà nell’incrementare il modo dell’allevamento italiano del cavallo da endurance dove spicca incontrastato il purosangue arabo.
L’ Unire invece si è subito dimostrata aperta al colloquio per ascoltare le nostre esigenze. In particolare stiamo preparando una proposta d aggiornamento dei premi stanziati per le fattrici da endurance e per suggerire alcune modifiche ai canoni della produzione comune che spesso limitano l’ingresso dei cavalli da endurance di origine sconosciuta all’interno del libro genealogico. Siamo coscienti che sono strade lunghe da percorrere e con forti dislivelli ma chi meglio di noi ha dimostrato di avere “resistenza” sui percorsi accidentati…
Se potesse guardare nel futuro dell’associazione cosa le piacerebbe vedere?
Mi piacerebbe vedere una associazione in grado di tutelare i cavalli italiani da endurance e i loro allevatori valorizzandoli e accompagnandoli in un percorso di crescita continuo, crescita sia numerica che qualitativa. Ma per fare questo abbiamo bisogno della presenza e dell’opinione di tutti… E per concludere penso solo che cari allevatori, atleti, proprietari o semplici appassionati manchi proprio la vostra iscrizione…..affrettatevi!
Consiglio direttivo:
Gagliano Filippo – Toscana (Presidente)
Aragno Gianmario – Piemonte (Vicepresidente)
Origgi Angela – Emilia Romagna (Segretaria)
Origgi Ambrogio – Emilia Romagna
Casamento Giovanni – Sicilia
Marrama Adriano – Abruzzo
Zucca Antonio – Sardegna
Potrai trovare tutte le informazioni e i moduli che ti servono sul nostro sito internet che sarà anche il nostro principale organo di informazione e contatto: www.acei.it oppure chiamando ai numeri 0523971088 – 3487948830di MAURO BETA