L’allevamento non è di solito la principale preoccupazione dei proprietari quando si tratta di cavalle abituate a competere ad elevati livelli. L’obiettivo è piuttosto quello di mantenere queste cavalle al meglio delle loro condizioni di salute, atleticità in vista di permettere loro di continuare ad eseguire ottime prestazioni. I piani di allevamento vengono di solito messi a punto alla fine della loro carriera sportiva.
Spesso, quando subiscono infortuni che possono compromettere il loro “curriculum“ da atlete, vengono registrate come fattrici o, in casi gravi ed estremi, vengono addirittura soppresse. L’allevamento può diventare, ed in parte già è, la migliore opzione da considerare per il proprietario in questo tipo di situazioni. A seconda dell’infortunio subito, della salute generale e dell’età, l’allevamento può essere un’ottima alternativa per le cavalle che non possono più essere messe in lavoro. Tuttavia, le moderne tecniche di riproduzione hanno permesso alle cavalle di poter produrre esemplari performanti non solo alla fine della loro carriera, ma anche nel pieno della stessa: attraverso il trasferimento di embrioni, le cavalle possono produrre più puledri in una sola stagione, mentre continuano ad allenarsi e a gareggiare ad alti livelli.
La decisione di iniziare ad allevare deve essere fatta prendendo in considerazione molti fattori, ai più, sconosciuti. E’ stato chiesto ad un medico veterinario della Palm Beach Equine Clinic di Wellington (Florida), la dottoressa Katie Atwood, di spiegare il processo attraverso il quale esaminare la salute riproduttiva di una giumenta e le diverse opzioni per produrre un puledro.
Prima di far ingravidare una cavalla la Dottoressa Atwood analizza il seme dello stallone attraverso il sistema CASA della PBEC, permettendo ai medici di determinare la concentrazione di sperma e il grado di motilità degli spermatozoi, la loro morfologia e vitalità.Foto di Jump Media
INIZIARE AVENDO GIA’ UNA VISIONE SUL FUTURO PULEDRO
Il primo passo quando si intraprende il processo di riproduzione è la scelta dello stallone. Questa decisione dipende interamente dalla visione del proprietario e dall’obiettivo finale del futuro puledro.
“Ci sono innumerevoli stalloni da riproduzione per tutte le razze e discipline, la scelta si riduce unicamente all’opinione e alle preferenze del proprietario“, ha detto la Dr.ssa Atwood. “Se ho visitato personalmente lo stallone, posso commentare la sua disposizione, ma non faccio mai raccomandazioni nè esprimo preferenze su uno stallone rispetto ad un altro. Come veterinario, presto più attenzione alla loro salute e alla loro fertilità rispetto che alle qualità fisiche (esteriori) che non giocano un ruolo chiave nella riproduzione. Lascio che siano i professionisti, quali proprietari, cavalieri e allenatori – a prendere questo tipo di decisioni“.
VALUTARE LA SALUTE RIPRODUTTIVA DELLA FATTRICE
Dopo aver valutato la salute generale della fattrice e aver preso in considerazione la sua storia, la Dottoressa inizia con l’esame per verificare la salute riproduttiva della cavalla. Questo di solito include un’ecografia rettale e la palpazione dell’utero, delle ovaie e della cervice, utilizzando uno speculum vaginale. Tutte le informazioni che il medico raccoglie durante questa fase aiutano a determinare in che fase si trova la giumenta nel suo ciclo estrale, a identificare qualsiasi potenziale problema e a stabilire i passi successivi da compiere.
“Quando eseguo la prima ecografia, cerco cisti endometriali, liquido o aria e muco nell’utero“, ha detto la dottoressa Atwood. “Esamino entrambe le ovaie per assicurarmi che appaiano normali e che stiano lavorino normalmente. Ci sono molti elementi che possono cambiare a seconda del periodo dell’anno e del periodo del ciclo estrale della fattrice. Ma se la esaminiamo durante la stagione riproduttiva, allora è possibile valutare se ci sono o meno delle anomalie“.
Durante l’ecografia, si andranno a ricercare segni di endometrite, ovvero un’infiammazione (dovuta ad un’infezione) dello strato superficiale dell’utero e a causa della quale le cavalle possono anche non rimanere incinte. E’ importante identificare problemi come questo prima di proseguire.
CONSIDERARE L’OPZIONE DI UNA CAVALLA SURRROGATA
L’uso di una cavalla surrogata è uno dei percorsi più comuni per l’allevamento delle cavalle sportive. Questo processo richiede un trasferimento di embrioni da una cavalla donatrice ad una cavalla ricevente, che sarà colei che poterà a termine la gravidanza e darà alla luce il puledro. Il trasferimento di embrioni è diventato uno dei metodi principali per l’allevamento in quanto allevia molte delle preoccupazioni del proprietario per quanto riguarda la salute della cavalla ed il trasporto del puledro. Permette anche alla cavalla di essere allevata in un’età riproduttiva ideale senza interrompere i suoi programmi di allenamento e le competizioni.
“Il periodo medio di gestazione per un cavallo è di 11 mesi e, tendenzialmente, si produce solo un puledro all’anno“ ha commentato la Dott.ssa Atwood. “Il trasferimento di embrioni permette alla cavalla di produrre più puledri in un anno pur rimanendo nella sua normale routine“.
COSA COMPORTA L’IMPIEGO DI UNA FATTRICE SURROGATA
La dottoressa Atwood avverte che un rapporto uno a uno non è un buon piano per una cavalla surrogata. In altre parole, consiglia di non scegliere una singola cavalla che si desidera essere la madre surrogata, ma piuttosto di far riferimento ad un gruppo di fattrici riceventi.
“Consiglio ai clienti di non fare affidamento solo su un’altra delle loro cavalle come surrogato“, ha infatti detto la Dottoressa Atwood. “In un mondo perfetto, metterei in fila tre cavalle riceventi per ogni cavalla donatrice. Le cavalle donatrici e riceventi, poi, devono essere nello stesso periodo del ciclo, perché se hai intenzione di estrarre un embrione, devi poterlo impiantare in un utero che è pronto per ospitarlo“.
HSJ
Fonte Press release Palm Beach Equine Clinic
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